Nel primo trimestre dell’anno il valore del marchio Alibaba crolla del 42%. L’allentarsi delle restrizioni e il progressivo ritorno alla normalità potrebbero aver giocato un brutto scherzo. Titolo in rosso al New York Stock Exchange.
da del 03/05/2022 17:37
di Emma Bonotti
A due anni dallo scoppio della pandemia la bolla degli acquisti online comincia a sgonfiarsi. Nel primo trimestre dell’anno il colosso cinese del commercio elettronico Alibaba ha visto crollare il valore del suo marchio del 42%.
Secondo Edith Reads di tradingplatform.com non si dovrebbe parlare di crollo, ma piuttosto di ritorno alla normalità. “Mentre il coronavirus stava conquistando il mondo, molte persone si sono rivolte allo shopping online”, ha affermato Reads. “Era il modo più sicuro per ottenere i loro prodotti, dato che il contatto fisico era limitato. Gli investitori non potevano volare attraverso i Continenti per fare acquisti, e le piattaforme commerciali facevano enormi profitti. Tuttavia, la situazione è cambiata dall’inizio del 2022. C’è un ritorno alla normalità e i voli internazionali sono ripresi. La maggior parte dei clienti sta optando per lo shopping fisico, il che spiega l’enorme perdita che Alibaba sta registrando”, ha concluso.
I nuovi lockdown della Cina non hanno riportato Alibaba agli splendori del 2020, al contrario.
Il nuovo rallentamento economico ha suscitato preoccupazioni tra gli investitori del gruppo. Secondo The Wall Street Journal, la vendita al dettaglio in Cina è crollata del 3,5% a marzo 2022 rispetto allo scorso anno, mentre la produzione industriale è cresciuta solo del 5%, sotto le aspettative del 7,5%. Mentre il Governo di Pechino non sembra fare dietro front sulle sue politiche zero-Covid, gli investitori di Alibaba e delle Società cinesi in generale si aspettano un ulteriore crollo del valore dei marchi aziendali.
Ma l’allentarsi delle restrizioni non è l’unico fattore che sta affossando il valore del marchio cinese. Non più di sei mesi fa Alibaba era stata multata per un totale di 2,8 miliardi di dollari dalla polizia cinese dopo un’inchiesta sulla sua posizione di monopolio nel mercato nazionale. Ancora, nell’autunno 2020 le Autorità Cinesi avevano fermato l‘ipo di 34,5 miliardi della Divisione Finanziaria di Alibaba, Ant, alla borsa di Shanghai e Hong Kong, bloccando quella che sarebbe stata la maggiore quotazione finanziaria di sempre.
Secondo lo Shanghai Stock Exchange i requisiti di quotazione e i criteri per la corretta divulgazione delle informazioni del gruppo non erano in linea con gli standard normativi. A peggiorare la situazione si è aggiunta oggi l’erronea notizia sull’arresto del fondatore Jack Ma che ha provocato un crollo del 9% del titolo Alibaba alla borsa di Hong Kong. Al New York Stock Exchange il titolo perde l’1,38% a 99,81 dollari.