ESTERI
di Lorenzo Cremonesi, Giusi Fasano, Marco Imarisio, Marta Serafini
Le news di mercoledì 18 maggio sulla guerra, in diretta. Svezia e Finlandia presentano ufficialmente domanda di ingresso nella Nato. A Kiev parte il primo processo per crimini di guerra: Vadim Shishimarin, 21 anni, è accusato di aver ucciso deliberatamente un civile di 62 anni che era in bici.
Un gruppo di combattenti usciti dall’acciaieria Azovstal (Epa)
• La guerra in Ucraina è arrivata all’84esimo giorno. • Sia Kiev che Mosca confermano che i negoziati sono al momento sospesi.
• Finlandia e Svezia hanno chiesto ufficialmente l’ingresso nella Nato.
• Oggi la Duma, la camera bassa del Parlamento russo, esaminerà una bozza di risoluzione che vieta lo scambio dei combattenti ucraini arresi e evacuati dall’acciaieria Azovstal .
• Mosca e l’Azovstal: «In mille si sono arresi».
• Mosca ha annunciato la volontà di espellere 24 diplomatici italiani e convoca l’ambasciatore.
Ore 15:38 – Mosca, Kiev fa di tutto per ostacolare l’evacuazione Azovstal
«Il regime di Kiev sta facendo di tutto per garantire che i civili, il personale militare e i militanti restino ad Azovstal e non se ne vadano». Secondo quanto riporta la Tass, lo ha detto in un briefing la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova. Lo riporta la Tass. Zakharova ha poi precisato che la Russia, fornisce assistenza medica a tutti i feriti, «che siano civili o militari». Inoltre, la ministra russa ha anche accusato l’Unione Europea di «appropriarsi delle ultime riserve di cibo dell’Ucraina». «I paesi occidentali esportano cibo dall’Ucraina, compreso il grano, privando così il popolo ucraino dell’ultima cosa che ha», ha proseguito Zakharova, «la Federazione Russa contrasta i tentativi dell’Occidente di prelevare dall’Ucraina tutto ciò che ha un certo valore».
Ore 15:31 – Michel: «Putin perdente di questa guerra»
«Vladimir Putin è già il perdente di questa guerra. Il Cremlino si sbagliava pesantemente: sulle proprie capacità militari, sulla forza di resistenza ucraina, sulla determinazione e l’unità europea. Ed è riuscito a svegliare la Nato, che presto si espanderà, a rafforzare la difesa europea, e a rafforzare il legame transatlantico come mai dalla Seconda guerra mondiale». Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, nel suo intervento al Comitato economico e sociale europeo.
Ore 15:14 – Finlandia, verso stop a gas russo entro venerdì
Il flusso del gas russo verso la Finlandia «potrebbe interrompersi entro il fine settimana, venerdì o sabato». Lo ha fatto sapere Gasum, l’azienda del gas finlandese. Lo riporta il quotidiano Helsingin Sanomat.
Ore 15:12 – Mosca: «Difficoltà, ma l’operazione in Ucraina continua»
«Nonostante le attuali difficoltà», la Russia continuerà la sua «operazione militare speciale» fino al suo compimento, «e i suoi obiettivi, compresa la demilitarizzazione e denazificazione dell’Ucraina e la difesa delle repubbliche di Donetsk e Lugansk, saranno completamente raggiunti». Lo ha detto il vice capo del Consiglio per la sicurezza nazionale di Mosca, Rashid Nuurgaliyev, citato dalle agenzie russe.
Ore 14:49 – Primo ministro portoghese sarà in visita a Kiev nei prossimi giorni
Il primo ministro portoghese Antonio Costa sarà in visita in Ucraina nei prossimi giorni, nell’ambito di un viaggio che lo porterà prima in Romania e poi anche in Polonia. L’obiettivo della visita è firmare un accordo per un sostanziale sostegno economico a Kiev. Costa aveva accettato l’invito del suo omologo ucraino Denys Shmygal lo scorso 4 maggio, ma non aveva divulgato le date della visita per ragioni di sicurezza. In programma ci sarebbe anche un incontro con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
A dare la notizia è stato il presidente Marcelo Rebelo de Sousa, in viaggio verso Timor-Leste, ex colonia portoghese, dove presenzierà alle celebrazioni per i 20 anni di indipendenza. Rebelo de Sousa ha infatti detto che è «una felice coincidenza» che mentre lui si trova a celebrare i 20 anni di pace nello stato del sud-est asiatico, Costa vada «in un paese in piena guerra, sempre con una visione di pace».
In Romania Costa incontrerà i militari portoghesi coinvolti in una missione Nato, mentre in Polonia, a Varsavia, farà visita ad un centro di accoglienza per rifugiati ucraini. Intanto la ministra portoghese della Difesa, Helena Carreiras, ha fatto sapere che il Portogallo è pronto ad inviare in Ucraina altre 160 tonnellate di equipaggiamento miliare e materiale medico .
Ore 14:38 – Kiev: alcune adolescenti stuprate dai russi sono incinte
La commissaria ucraina per i diritti umani dell’Ucraina Lyudmyla Denisova ha denunciato il fatto che alcune delle ragazze stuprate dai soldati russi durante la guerra sono incinte. «Più di 200 persone hanno testimoniato di aver subito stupri da parte dei soldati russi, 60 di questi sono minori, anche bambine di dieci anni», ha dichiarato Denisova durante un’audizione alla commissione Esteri della Camera.
Ore 14:18 – Soldato russo si dichiara colpevole crimini guerra a Kiev
(Marco Bruna) Si è dichiarato colpevole il soldato russo Vadim Shishimarin , 21 anni, accusato di crimini di guerra nel primo processo che si è aperto in un tribunale di Kiev dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Alla domanda in aula se fosse colpevole delle accuse, inclusi crimini di guerra e omicidio premeditato, il sergente ha risposto «sì».
Ore 14:14 – L’ambasciatore italiano arrivato al ministero degli Esteri russo
L’ambasciatore italiano a Mosca, Giorgio Starace, è arrivato al ministero degli Esteri russo, dove è stato convocato per essere informato delle misure di risposta all’espulsione di diplomatici russi dall’Italia. Lo riferisce l’agenzia Ria Novosti, pubblicando un video dell’arrivo del capo missione al ministero.
Ore 13:55 – Timmermans: Ue si porrà problema finanziamento come con Covid
Il vicepresidente esecutivo della Commissione Ue, Frans Timmermans, nella conferenza di presentazione di RepowerEu, ha posto il problema del finanziamento per la ricostruzione dell’Ucraina dopo la guerra: «Prima o poi arriverà il momento in cui dovremo guardare alle finanze su scala europea come abbiamo fatto in Covid». «Dovremo discutere – ha aggiunto – di come aiutare l’Ucraina a rimettersi in piedi, ancora una volta come ricostruiamo il nostro grande alleato, come finanziare la loro capacità in termini di investimenti nella transizione verde, «poi anche l’Unione Europea dovrà confrontarsi con la domanda da dove verrebbero quei soldi, ma per ora possiamo mobilitare oltre 200 miliardi di euro», ha aggiunto. Il premieri italiano Draghi, in visita negli Usa, ha esplicitamente parlato della necessità di un piano Marshall per l’Ucraina (qui il video).
Ore 13:45 – Mosca espelle 27 diplomatici spagnoli
La Russia ha deciso di espellere 27 diplomatici spagnoli, in risposta alla precedente espulsione dello stesso numero di diplomatici russi dalla Spagna.
Ore 13:30 – Il ministro degli Esteri del Papa è arrivato in Ucraina
Il segretario vaticano per i rapporti con gli Stati, monsignor Paul Richard Gallagher, ha cominciato la sua missione in Ucraina. Al confine tra la Polonia e l’Ucraina è stato accolto dall’ambasciatore ucraino presso la Santa Sede, Andriy Yurash, e da monsignor Mieczyslaw Mocrzycki, arcivescovo dei cattolici latini a Leopoli e presidente della Conferenza episcopale ucraina che lo accompagnerà nel corso della missione.
Ore 13:28 – Onu, oltre 3.700 civili morti nel conflitto
L’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani afferma che 3.752 civili sono stati uccisi in Ucraina dall’invasione russa del 24 febbraio. Altri 4.062 sono stati feriti. Lo riporta la Bbc. La maggior parte delle vittime civili registrate sono state causate da bombardamenti, missili e attacchi aerei. L’Alto commissariato ritiene che le cifre reali delle vittime civili nel conflitto siano notevolmente più alte.
Ore 13:07 – Von der Leyen, fino 9 miliardi per nuovi aiuti a Kiev
«Proponiamo di integrare il significativo aiuto a breve termine fornito finora all’Ucraina con una nuova assistenza macro finanziaria eccezionale, fino a 9 miliardi di euro nel 2022». Così la Presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen. «Ma dobbiamo anche pensare a un più ampio sforzo di ricostruzione: l’Ue ha la responsabilità e l’interesse strategico di guidare questo sforzo di ricostruzione. I leader dell’Ue ci hanno invitato a riflettere su questo aspetto durante il vertice di Versailles: i principi della ricostruzione dovrebbero combinare investimenti e riforme».
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Ore 13:04 – Draghi sull’espulsione dei diplomatici italiani (vedi ore 12.23)
«È un atto ostile ma non bisogna assolutamente interrompere i rapporti diplomatici. Non deve portare all’interruzione dei canali diplomatici perché se si arriverà alla pace ci si arriverà attraverso quei canali diplomatici». Così ancora il premier Mario Draghi in una conferenza stampa commentando l’espulsione di 24 diplomatici italiani dalla Russia.
Ore 13:00 – Zelensky propone nuova proroga legge marziale
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha sottoposto al parlamento ucraino, la Verkhovna Rada, una proposta legislativa per estendere la legge marziale. Lo riferisce Ukrinform, citando il sito web del parlamento. Il progetto di legge è stato registrato il 18 maggio. La legge marziale è in vigore in Ucraina dall’inizio dell’invasione russa, il 24 febbraio. Inizialmente la scadenza era il 26 marzo, ma è stata prorogata di 30 giorni una prima volta fino al 25 aprile e successivamente fino al 25 maggio.
Ore 12:56 – Kiev, segnalati 60 stupri su bimbi
«Riceviamo circa 700 chiamate al giorno e abbiamo già raccolto la segnalazione di circa 43mila crimini di guerra. Sono almeno 200 le violenze sessuali sui cittadini e in 60 casi si tratta di bambini». Queste alcune delle cifre che descrivono le atrocità subite dal popolo ucraino fornite dal difensore civico ucraino Lyudmila Denisova oggi accolta dal Presidente del Consiglio Regionale del Lazio, Marco Vincenzi.
Ore 12:50 – Nato: Erdogan, non possiamo dire sì ad adesione Svezia-Finlandia (vedi ore 12.04)
Il presidente Recep Tayyip Erdogan ha affermato che la Turchia «non dirà di sì» all’adesione di Svezia e Finlandia alla Nato finché i due Paesi «continueranno a sostenere i gruppi terroristici» che rappresentano una «minaccia diretta» per la sicurezza nazionale del paese. Lo riportano i media turchi. «La Nato è un’alleanza per la sicurezza e la Turchia non sarà d’accordo nel metterla a repentaglio – aggiunge – è controverso per i paesi sostenere il terrorismo e aspettarsi la nostra approvazione». Secondo il leader di Ankara «la nostra unica aspettativa dagli alleati della Nato è prima di tutto capire la nostra sensibilità, rispettarla e infine sostenerla».
Ore 12:44 – Zelensky: «Come fu per tartari Crimea sopravviveremo ad attuali carnefici»
«Nel 1944, espellendo i tartari di Crimea dalla loro terra, gli allora carnefici erano convinti che nessuno degli sfollati sarebbe tornato a casa in Crimea. Ora, cercando di occupare l’Ucraina e distruggere le nostre vite, anche gli attuali carnefici del popolo erano convinti che avrebbero avuto successo e che non saremmo sopravvissuti. E siamo sopravvissuti. E stiamo lottando per tornare in ogni angolo della nostra casa. Memoria eterna a tutte le vittime del genocidio del popolo tartaro di Crimea». Così il Presidente ucraino Zelesky, con un videomessaggio al suo popolo, nel ricordare la ricorrenza, oggi, del genocidio dei tartari di Crimea.
Ore 12:24 – Leader filo-russo: Corte deciderà sui militari di Azovstal
Sarà un tribunale a decidere il destino dei combattenti ucraini che si sono arresi presso l’acciaieria Azovstal a Mariupol, ha detto Denis Pushilin, capo dell’autoproclamata repubblica di Donetsk in Ucraina, citato dai media locali. «Se l’avversario ha deposto le armi, il tribunale deciderà il suo futuro», ha detto Pushilin, secondo quanto riferisce l’agenzia Tass. Secondo il leader separatista, qualsiasi ucraino ritenuto «un criminale di guerra neonazista» dovrebbe essere processato da un tribunale internazionale.
Ore 12:23 – Mosca espellerà 24 diplomatici italiani
La Russia comunicherà all’ambasciatore italiano Starace la decisione di espellere 24 diplomatici italiani. Lo ha detto all’Agi la portavoce del Ministero degli Esteri, Maria Zakharova.
Ore 12:18 – Cremlino: nessuna informazione su processo a soldato russo
Il Cremlino ha detto di non avere «alcuna informazione» sul caso del soldato russo coinvolto nel processo per crimini di guerra in Ucraina che si apre oggi a Kiev. «Finora non abbiamo alcuna informazione. E le possibilità di aiutare» l’imputato «sono molto limitate in assenza di rappresentanza diplomatica», ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, secondo il quale le numerose accuse di crimini di guerra contro l’esercito russo sono «false o delle messe in scena».
Ore 12:04 – Draghi riceve la prima ministra della Finlandia Sanna Marin
(Silvia Morosi) Il presidente del Consiglio Mario Draghi riceve a Palazzo Chigi la prima ministra della Repubblica di Finlandia Sanna Marin. Dopo l’accoglienza nel cortile d’onore del Palazzo è in corso un colloquio. A seguire, alle 12.20 circa, sono previste dichiarazioni alla stampa nel Salone dei Galeoni (qui le foto dell’incontro).
È «un momento storico per l’Europa e per la Finlandia. «Il nostro colloquio avviene in un momento storico per l’Europa e per la Finlandia. La richiesta di adesione alla Nato è una chiara risposta all’invasione russa dell’Ucraina e alla minaccia che rappresenta per la pace in Europa, per la nostra sicurezza collettiva. L’Italia appoggia con convinzione la decisione della Finlandia, così come quella della Svezia». Finlandia e Svezia già cooperano con la Nato e condividono i valori fondanti. «Siamo d’accordo per rendere le procedure per le adesioni più celeri: dobbiamo sostenere i Paesi nel periodo di transizione», ha detto il Premier Draghi al termine dell’incontro.
«La risposta dell’Ue» contro la Russia è stata «forte e unita ma dobbiamo fare di più. La Finlandia è pronta a considerare nuove misure congiunte per diminuire le entrate russe derivanti dalle esportazioni energetiche», ha ribadito Marin.
Ore 11:56 – Kirby elogia i combattenti di Azovstal: «Eroi»
Il portavoce del Pentagono, John Kirby, ha elogiato i combattenti ucraini che si erano rintanati nelle acciaierie di Mariupol a difesa della città, riferisce Bbc online. Tra lunedì e martedì, centinaia di combattenti hanno lasciato il sito a bordo di due convogli. «I soldati che hanno continuato a resistere lo hanno fatto con coraggio e abilità ed è abbastanza ammirevole pensare per quanto tempo sono stati in grado di resistere. Il Presidente Zelensky li ha definiti eroi – penso che saremmo tutti d’accordo su questo», ha detto Kirby.
Ore 11:49 – Cremlino: «Da Kiev manca volontà proseguire negoziati»
«Da Kiev c’è una totale riluttanza a proseguire i negoziati», spiega il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. «Le accuse di crimini di guerra rivolte al nostro esercito sono inaccettabili». I militari ancora all’interno di Azovstal per uscire «devono deporre le armi e arrendersi».
Ore 11:34 – Pushilin: «Un tribunale deciderà destino combattenti Azovstal»
Sarà un tribunale a decidere il destino dei combattenti ucraini evacuati dalle acciaierie Azovstal, ha detto il leader dell’autoproclamata Repubblica di Donetsk, Denis Pushili, citato dai media locali. E ha aggiunto: i comandanti «di altissimo livello» delle forze ucraine «non hanno ancora lasciato lo stabilimento» a Mariupol.
Lo stabilimento di Azovstal, una delle più grandi imprese metallurgiche del Paese, fortino durante la guerra della resistenza ucraina, «sarà demolito».
Ore 11:21 – Il Cremlino convoca l’ambasciatore italiano a Mosca
Il ministero degli Esteri russo ha convocato l’ambasciatore italiano a Mosca, Giorgio Starace per le 15 (le 14 ora italiana). Secondo quanto riporta l’agenzia russa Tass il diplomatico «sarà informato delle misure di ritorsione per l’espulsione dei diplomatici russi» dall’Italia.
Lo scorso 6 aprile, l’Italia aveva annunciato la decisione di espellere 30 diplomatici russi. Una misura – aveva precisato allora la Farnesina – assunta in raccordo con altri partner europei e atlantici, adottata per ragioni legate alla sicurezza nazionale, nel contesto della situazione attuale di crisi conseguente all’ingiustificata aggressione all’Ucraina da parte della Federazione Russa.
Ore 11:19 – Esplosione a Melitopol vicino al comando russo
Un’esplosione si è verificata a Melitopol, regione di Zaporizha, in Ucraina, dopo di che è iniziata una sparatoria. Lo riferiscono i media locali. L’esplosione è avvenuta vicino all’ufficio del comando russo.
Ore 11:15 – Viminale, 117.434 persone arrivate finora in Italia
Sono 117.434 le persone arrivate sinora in Italia dall’Ucraina, come riferisce il Viminale, specificando che si tratta di 61.226 donne, 16.598 uomini e 39.610 minori. Le destinazioni principali sono Milano, Roma, Napoli e Bologna.
Ore 11:03 – Mosca convoca ambasciatore francese: comunicheremo espulsioni
L’ambasciatore francese a Mosca è stato convocato al Ministero degli Esteri russo. Secondo l’agenzia russa Tass, gli verrà notificata l’espulsione di un certo numero di diplomatici transalpini. La Russia ha deciso l’espulsione di 34 diplomatici francesi. Dovranno lasciare la Russia entro due settimane.
Ore 10:59 – Attacchi russi su Donetsk: un morto e tre bambini feriti
È di un morto e tre bambini feriti il bilancio dei bombardamenti russi che hanno colpito la regione di Donetsk, nell’Ucraina orientale. Come riporta il Kiev Independent citando la polizia nazionale ucraina, nelle ultime 24 ore la regione di Donetsk è stata colpita 28 volte causando la distruzione di 52 edifici civili. Uno dei bambini feriti ha 9 anni, precisa il giornale.
Ore 10:54 – Mosca diffonde un nuovo video della resa dei soldati della Azovstal
Il ministero della Difesa russo ha pubblicato un nuovo filmato che mostra i militari ucraini che lasciano lo stabilimento Azovstal di Mariupol e si arrendono all’esercito russo. Nel filmato si vede un gruppo di soldati tra cui alcune donne, che escono con borse e valigie dall’acciaieria. I militari, ritenuti prigionieri di guerra, vengono perquisiti e posti sugli autobus. Qui: il punto del generale Vincenzo Camporini, ex capo di stato maggiore della Difesa sull’importanza strategica delle Acciaierie.
Ore 10:53 – Distrutta da russi sinagoga Mariupol
È stata distrutta dai russi la «vecchia sinagoga» di Mariupol, insieme al centro comunitario. L’edificio storico della città già devastata, sede dell’acciaieria Azovstal e fino all’ultimo simbolo della resistenza, è oggi un ammasso di macerie e lamiere.
Ore 10:49 – Austria: manterremo neutralità, sostegno umanitario a Ucraina
Nel giorno in cui Svezia e Finlandia hanno consegnato ufficialmente la loro richiesta di adesione alla Nato, il Ministro degli Esteri austriaco, Alexander Schallenberg, ha dichiarato che il suo Paese manterrà il suo status neutrale. «La situazione per noi sembra leggermente diversa», ha detto il capo della diplomazia dell’Austria all’emittente radiofonica tedesca Deutschlandfunk, indicando il sostegno pubblico “travolgente” alla neutralità in Austria. Schallenberg ha affermato che il suo Paese, che ottiene l’80% del gas naturale dalla Russia, continuerà a fornire supporto umanitario all’Ucraina piuttosto che armi letali. «Stiamo aiutando su larga scala, ma non con munizioni da guerra e penso che l’aiuto all’Ucraina non può essere ridotto solo a munizioni da guerra», ha detto il ministro.
Ore 10:47 – Leader ceceno Kadyrov ammette «errori» guerra
Il leader ceceno Ramzan Kadyrov ha ammesso oggi che all’inizio dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia sono stati commessi «errori», sottolineando però che adesso va tutto come previsto, come riporta Interfax. «Va tutto bene e stiamo andando come previsto, stiamo adempiendo al 100% il compito fissato dal nostro presidente – ha detto Kadyrov riferendosi a Vladimir Putin –. All’inizio sono stati fatti errori… alcune piccole carenze, ma adesso va tutto come pianificato al 100% e libereremo l’Ucraina». Come è noto, Kadyrov è presente con i suoi uomini a Mariupol e secondo l’intelligence britannica suo cugino, Adam Delimkhanov, è probabilmente il comandante in campo nella città portuale.
«Oggi non stiamo combattendo contro l’Ucraina. Stiamo combattendo contro la Nato», ha aggiunto il leader ceceno. «Ci sono momenti in cui le sue dichiarazioni non mi piacciono, ma siamo amici di famiglia e siamo sempre in contatto», ha concluso in merito ai suoi rapporti con il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.
Ore 10:41 – Vice premier russo a Kherson: «Degna di far parte della Russia»
Il vice premier russo Marat Khusnullin si è recato in visita nella regione di Kherson, nell’Ucraina meridionale. Si tratta di un «posto degno di entrare nella nostra famiglia russa», ha detto durante la visita, come ha riferito l’agenzia di stampa russa Ria Novosti. Lo scorso primo maggio la Russia ha introdotto l’uso del rublo nella regione di Kherson e qualche giorno fa il governo regionale vicino a Mosca ha detto che presenterà domanda di adesione alla Federazione russa.
Ore 10:23 – Governatore Donetsk: attacco contro scuola stanotte, già distrutte 416
«I russi hanno distrutto un’altra istituzione educativa nella regione di Donetsk: la scuola Avdiivka numero 1. Ci hanno sparato contro con munizioni al fosforo vietate e la scuola è andata a fuoco». Così su Telegram il governatore di Donetsk, Pavlo Kyrylenko, facendo sapere che si tratta della 416esima istituzione educativa distrutta nella regione dal 24 febbraio. Di queste, «181 sono asili, 191 scuole, 23 scuole professionali e 21 università». Nella scuola Avdiivka, in cui «prima dell’invasione russa su larga scala oltre 200 bambini studiavano», questa notte «non c’era alcun soldato, né equipaggiamento militare. È solo che i russi, come sempre, stanno deliberatamente distruggendo le infrastrutture civili», osserva il governatore, rassicurando sul fatto che «fortunatamente nessuno è rimasto ferito: nell’edificio c’era solo il personale di servizio, che è riuscito a scappare».
Ore 10:20 – Mosca convoca l’ambasciatore spagnolo
Il ministero degli Esteri russo ha convocato a colloquio l’ambasciatore spagnolo a Mosca, Marcos Gomez Martinez: lo riportano l’agenzia di stampa Efe e altri media iberici, citando fonti diplomatiche spagnole. Secondo la stessa agenzia, è possibile che vengano comunicate all’ambasciatore misure disciplinari nei confronti di personale diplomatico spagnolo. Ad inizio aprile, Madrid allontanò circa 25 diplomatici russi in Spagna, considerati «una minaccia per la sicurezza nazionale», come segnale di rifiuto dell’invasione militare russa dell’Ucraina.
Martinez è stato convocato a colloquio dal Ministero degli Esteri russo, anche se la chiamata «era attesa», ha sottolineato il ministro degli Esteri del Paesi iberico, José Manuel Albares.
Ore 10:07 – Eni apre i conti K in rubli ed euro. Dubbi dell’Ue: scelta non in linea
(Francesca Basso) La via delle sanzioni contro Mosca per l’invasione dell’Ucraina è un sentiero tortuoso che sta creando diverse difficoltà all’Ue. Il sesto pacchetto, che comprende l’embargo sul petrolio russo, continua a essere ostaggio del veto dell’Ungheria. Mentre la decisione di Mosca di fine marzo di fornire gas ai «Paesi ostili» solo dietro pagamento in rubli — attraverso l’apertura di due conti bancari presso Gazprombank, uno in euro e uno in rubli — è per la Commissione un aggiramento delle sanzioni. Eni ha reso noto di avere avviato l’apertura dei due conti, una decisione «condivisa» con le istituzioni italiane. Un portavoce della Commissione poche ore prima aveva detto che «l’apertura di un conto in rubli va oltre le indicazioni che abbiamo dato agli Stati membri» e che «è il Paese membro che deve far rispettare le sanzioni».
Ore 10:05 – Ministero della Difesa russo: quasi 1.000 soldati ucraini nella roccaforte di Mariupol si sono consegnati questa settimana
«Ci sono ancora molte persone rimaste all’Azovstal e continuiamo i negoziati per farle uscire da lì». Così la vice ministra della Difesa ucraina Hanna Maliar alla Bbc. «Le trattative sono ancora in corso e speriamo vivamente in un risultato positivo», ha aggiunto, sottolineando che l’operazione di salvataggio nell’acciaieria Azovstal sarà completata solo quando tutti i difensori di Mariupol saranno stati evacuati nei territori sotto il controllo ucraino. Quanto agli appelli dei politici di Mosca a processare i combattenti evacuati dalle acciaierie per crimini di guerra, «sono stati fatti molto probabilmente per propaganda interna in Russia», afferma Maliar.
Intanto il ministero della Difesa russo fa sapere che sono circa mille i soldati ucraini che si sono «arresi e consegnai» a Mosca questa settimana. In particolare, dal 16 maggio sono 959 i militari ucraini — di cui 80 feriti — all’acciaieria Azovstal che si sono consegnati alle forze di Mosca. Di questi, 51 sono stati ricoverati nell’ospedale di Novoazovsk nella Repubblica popolare filo-russa di Donetsk. Solo nelle ultime 24 ore, i combattenti che si sono arresi sono 694 (di cui 29 feriti), ha annunciato il portavoce del dicastero, Igor Konashenkov.