Riguarderà solo il greggio che arriva via mare: resta fuori dal bando l’oleodotto Druzhba. Deroga di 18 mesi per la Repubblica Ceca. Mosca taglia il gas all’Olanda che non paga in rubli.
da Redazione Internet di martedì 31 maggio 2022
Il Presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, e la Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen – Ansa
I capi di Stato e di Governo dell’Unione Europea hanno raggiunto, nella notte, l’accordo sul sesto pacchetto di sanzioni contro Mosca. L’embargo al petrolio russo ha ottenuto il via libera ma con importanti deroghe: il divieto d’importazione riguarderà solo il greggio che arriva via mare. Resta fuori dal bando l‘oleodotto Druzhba, che rifornisce l‘Ungheria ma anche Germania e Polonia. Così come ha ottenuto una deroga di 18 mesi la Repubblica Ceca. Per tutti gli altri il divieto sarà in vigore entro fine 2022, fra sei mesi.
“Il blocco permetterà di tagliare di due terzi del petrolio importato dalla Russia”, esulta il Presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel. “Vieterà il 90% del greggio russo”, rincara la Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen. Una percentuale più alta, perché von der Leyen prende di parola Germania e Polonia che hanno assicurato che entro l’anno faranno a meno del petrolio russo, anche di quello che arriva tramite l’oleodotto. E quindi l’unica deroga riguarderà Budapest, che importa solo il 7% del totale europeo. Fatti i conti, si tratta di “un’enorme parte del finanziamento della macchina da guerra di Putin che viene a mancare”, concordano i leader a Bruxelles.
Nel frattempo il premier ungherese Viktor Orban festeggia l’accordo: “Noi siamo esenti”. Ha ottenuto ciò che aveva chiesto nonostante l‘Ue, anche nelle conclusioni del vertice, insista sul “temporaneità” della deroga e sulla necessità di “tornare quanto prima” in Consiglio per superarla. Così come si evidenzia, sempre nelle conclusioni, che il pacchetto delle sanzioni venga “finalizzato e adottato senza indugio, garantendo un mercato unico dell’Ue ben funzionante, una concorrenza leale, la solidarietà tra gli Stati membri e condizioni di parità anche per quanto riguarda l’eliminazione graduale della dipendenza dai combustibili fossili russi”.
Diversi Paesi, Italia compresa, avevano espresso perplessità sul rischio che Germania e Polonia possano sfruttare a loro vantaggio la deroga ottenuta dall‘Ungheria. In ogni caso, sempre per soddisfare una richiesta di Budapest, il Consiglio ha stabilito che “in caso di interruzioni improvvise della fornitura, saranno introdotte misure di emergenza per garantire la sicurezza dell’approvvigionamento”.
Oltre all’embargo, il sesto pacchetto di sanzioni prevede anche l’esclusione dallo swift di Sberbank, la principale banca russa, e l’inserimento nella blacklist di nuove personalità russe, così come il bando tra nuovi emittenti.
Nella loro riunione i leader hanno approvato anche il sostegno finanziario per fornire liquidità immediata all’Ucraina per un totale di nove miliardi di euro. Sarà la Commissione a fare la proposta legislativa che chiarirà come saranno composti, quanti in sovvenzioni e quanti in prestiti garantiti dagli Stati Ue. Anche su questo aspetto si preannuncia uno scontro tra gli Stati.
Mosca taglia il gas all‘Olanda che non paga in rubli
La Compagnia olandese Gasterra ha riferito che Gazprom ha deciso lo stop, a partire da domani, alle forniture di gas per il rifiuto della Società di pagare in rubli. “Gazprom ha annunciato che interromperà la fornitura a partire dal 31 maggio”, ha affermato GasTerra in un comunicato, sottolineando di avere anticipato la mossa di Mosca “acquistandolo altrove”.
“Tutti devono attuare le linee guida della Commissione Europea su come pagare il gas russo” in euro e non in rubli, “e nel caso dell‘Olanda abbiamo adottato un’interpretazione piuttosto rigida, come ha fatto anche la Danimarca” ha detto il Premier olandese Mark Rutte nella notte, al termine della prima giornata di lavori del vertice straordinario Ue.