lunedì, Luglio 4, 2022

Piazza Affari chiude sulla parità (-0,05%) con spread a 190 punti. In calo le banche………

Il Vecchio continente ha terminato le contrattazioni senza il faro di Wall Street. In rialzo i prezzi delle materie prime. Sul balzo del gas oltre 160 euro pesano gli scioperi in Norvegia. Francoforte starebbe studiando un modo per evitare che le banche possano realizzare profitti extra dal programma Tltro | Banche mondiali, il capital Tier 1 supera i 10 mila miliardi | I titoli migliori e peggiori della giornata | CASO DI BORSA: Ieg (+2,68%)

 da del 04/07/2022 17:23   di Emma Bonotti

Le Borse Europee terminano la prima seduta della settimana contrastate. Il Ftse Mib chiude sulla parità (-0,05%), mentre il Dax  segna -0,23%, il Ftse100 +0,89% e il Cac 40 +0,4%.             Ai listini del Vecchio continente oggi è mancato il faro di Wall Street che resterà chiusa in occasione del giorno dell’Indipendenza negli Stati Uniti.

Occhi puntati sui dati macro della settimana. Continuano a salire i rendimenti
La settimana sarà dominata dalla pubblicazione dei verbali della riunione del Fomc e dei dati del mercato del lavoro di giugno. I verbali dovrebbero confermare la determinazione della Fed a piegare l’inflazione a ogni costo e lemployment report dovrebbe mostrare ancora una crescita sostenuta degli occupati non agricoli. Il 7 luglio saranno pubblicate anche le minute della BceSalgono, intanto, i rendimenti dei bond della zona euro: il Btp decennale è al 3,23% e il pari scadenza tedesco all‘1,34%. Il differenziale Btp/Bund è intorno a 190 punti base.

Nuove difficoltà spingono al rialzo i futures del gas
I possibili scioperi dei giacimenti di gas naturale in Norvegia si sono aggiunti alle difficoltà già presenti sul lato dell’offerta della materia prima, provocando il rally dei futures che ora trattano a 162,2 euro al megawattora, in aumento del 9,76%. Intanto, il prezzo del petrolio  sale di quasi il 2% in entrambi i listini di riferimento: il Brent tratta intorno a 113,83 dollari e il Wti intorno 110,56 dollari. Il rialzo è in parte spiegato dalla chiusura parziale dei rubinetti russi. In crescita anche loro a 1.807,55 dollari l’oncia (+0,34%).

Pesa il dato sull’inflazione di giugno nella zona euro
Sul fronte dei cambi, l’euro continua debole contro tutte le principali valute, dopo aver già perso quota venerdì a causa della stima flash sulla fiammata dei prezzi della zona euro registrata a giugno (+8,6%). La moneta unica scambia adesso a 1,04 dollari. Poco mosso il cross sterlina/dollaro a quota 1,21. La Bce starebbe cercando il modo per impedire alle banche di guadagnare miliardi di euro di profitti extra dal programma Tltrouna volta che avrà iniziato ad aumentare i tassi di interesse alla fine di questo mese. Lo riferisce il Financial Times.

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