ANALISI
Il cancelliere Scholz chiarisce che tutti i documenti per l’invio della turbina ricevuta dal Canada dopo i lavori di manutenzione sono disponibili. Gazprom è in attesa di riceverli. Prezzi del gas in calo | Con l’interruzione delle forniture dalla Russia a rischio fino a quattro punti di pil
da del 03/08/2022 14:55
di Francesca Gerosa
Botta e risposta tra Russia e Germania sull’ormai famosa turbina per il gasdotto Nord Stream
1, una rotta fondamentale per l’approvvigionamento di gas russo in Europa. . Sullo sfondo della guerra in Ucraina, la Russia ha diminuito le consegne di gas in Europa ad appena un quinto della capacità, adducendo problemi tecnici alle turbine fornite da Siemens.
Energy. Il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, ha accusato Mosca di impedire l’invio della turbina ricevuta dal Canada dopo i lavori di manutenzione, malgrado le polemiche su una possibile violazione delle sanzioni contro Mosca. Secondo Scholz, ha riferito Afp, “non c’è nessuna ragione per non fare la spedizione, Mosca deve solo dirlo e dare le informazioni necessarie alle formalità doganali per l’invio in Russia”.
La Russia ribadisce: Gazprom ha bisogno dei documenti che consentiranno la restituzione della turbina
La questione “è chiara e semplice”, ha detto Scholz citato dallo Spiegel. “La turbina c’è, può essere consegnata. Qualcuno deve solo dire che la vuole, e sarà lì molto rapidamente”. Tutti i documenti necessari sono disponibili: “Non ci sono ragioni per cui questa consegna non possa aver luogo”. Documenti che il colosso russo Gazprom è in attesa di ricevere, come ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. L’importante è che dimostrino che la turbina non rientri nelle sanzioni occidentali.
Commerzbank: se stop a gas russo reazione a catena imprevedibile
Commerzbank ha messo in guardia dall’ipotesi di gravi interruzioni nelle forniture di gas alla Germania: innescherebbero “una reazione a catena con conseguenze imprevedibili”, ha avvertito la Banca per la quale si rischia una grave recessione in Germania se la Russia dovesse interrompere le forniture, di una portata analoga a quella seguita alla crisi finanziaria del 2007-2008. Secondo il Financial Times, la Banca ritiene che in questa ipotesi razionamenti sarebbero inevitabili. Nel frattempo, proprio a causa dell‘aumento sia dei prezzi del gas sia del costo delle importazioni dovuto alla guerra in Ucraina, la bilancia commerciale tedesca ha faticato quest’anno, ma a giugno ha registrato un buon incremento di 6,4 miliardi di euro su base destagionalizzata e le revisioni dei dati di maggio hanno fatto sì che la bilancia non fosse in deficit per la prima volta dal 1991, ma che registrasse invece un surplus marginale.
La Svizzera non è immune alla crisi del gas
Sebbene la Svizzera sia meno vulnerabile a una carenza di gas rispetto ai Paesi vicini europei, non è affatto protetta dagli aumenti di prezzo (-0,81% a 203,5 euro a megawattora dopo un picco la scorsa settimana oltre 220 euro) o razionamenti.
In caso di interruzione completa delle forniture di gas russo a partire da agosto o di un aumento prolungato del prezzo del gas a 200 euro per megawattora, è probabile che si verifichino interruzioni della produzione. Inoltre, “gli effetti secondari attraverso le catene di approvvigionamento potrebbero avere un impatto negativo sui settori chimico e farmaceutico nazionali e sull’indusctria meccanica, elettrica e metallurgica”, hanno avvertito gli analisti di Credit Suisse, citati dall’agenzia MfDowJones. “Indipendentemente dagli sviluppi futuri del mercato del gas, l’industria svizzera delle esportazioni inizierà probabilmente a risentire del deterioramento della crescita economica dell‘Eurozona già nei prossimi mesi. Riteniamo, pertanto, sempre più probabile un rallentamento dell’economia svizzera. Tuttavia, riteniamo che una recessione possa essere evitata. Di conseguenza, rivediamo al ribasso le nostre previsioni di crescita per il 2023 dall’1,6% all’1%”.