da del 02 ago 2022
di Valentina Iorio
Il prezzo del gas sarà ancorato alla media dei prezzi effettivi del mercato all’ingrosso italiano e non più al Ttf di Amsterdam, il mercato di riferimento per negoziare gli scambi di gas.
L’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (Arera) venerdì 29 luglio ha annunciato la modifica del metodo di aggiornamento dei costi della materia prima gas per le famiglie che sono ancora nelle condizioni di tutela. Secondo i calcoli dell’Arera si tratta di 7,3 milioni di clienti domestici, su un totale di 20,4 milioni, il 35,6% circa.
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Cosa prevede il nuovo sistema
Per intercettare le eventuali iniziative nazionali ed europee di contenimento dei prezzi, l’Arera ha deciso di non utilizzare più come riferimento le quotazioni a termine del mercato all’ingrosso, ma la media dei prezzi effettivi del mercato all’ingrosso Psv italiano , aumentando al contempo la frequenza di aggiornamento del prezzo che diventa mensile, non più trimestrale. Il nuovo sistema di calcolo entrerà in vigore da ottobre e sarà in vigore fino al termine della tutela gas, ad oggi previsto a gennaio 2023, anche se l’Autorità ha chiesto di allinearlo a quello del fine tutela elettrico, previsto per gennaio 2024.
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IL RISPARMIO
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La norma nel decreto Energia
La novità è stata introdotta dal decreto Energia convertito in legge ad aprile, con una norma anti-speculazioneche consente all’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente di fare riferimento, non solo al costo di mercato, ma anche al reale costo di approvvigionamento della materia prima. L’obiettivo è bloccare la speculazione finanziaria, più volte denunciata dal Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani, considerata una della cause dell’impennata del prezzo del gas.
Nuovi obblighi di trasparenza
Con il nuovo sistema vengono introdotti anche specifici obblighi di trasparenza a carico dei venditori che, in caso di necessità di ricalcoli di prezzo rispetto a quanto precedentemente fatturato, dovranno non solo darne opportuna informazione in bolletta , ma anche creare una «sezione sul proprio sito internet per spiegare, in maniera chiara e comprensibile, il motivo del ricalcolo e la modalità di determinazione dei prezzi». L’Autorità ha inoltre deciso di attivare un tavolo di lavoro emergenziale, coinvolgendo le associazioni dei consumatori, che avrà tra i primi compiti quello di definire ulteriori forme di comunicazione e informazione.