Il focus dei mercati torna a concentrarsi sulla crisi energetica con Gazprom che stima un aumento dei prezzi del 60% il prossimo inverno. Lo spread sale a 215 punti |CASO DI BORSA: Netweek, +23% per la fusione con le tv del gruppo Sciscione | I titoli migliori e peggiori di martedì 16 agosto.
da del 16/08/2022 17:40
di Rossella Savojardo
I listini europei rallentano il passo dopo l’apertura contrastata di Wall Street. A Piazza Affari in chiusura di giornata il Ftse Mib risente del peggioramento dei titoli del settore finanziario e oscilla attorno ai 23 mila punti (22.997 punti, +0,1%). Più consistenti i rialzi di Francoforte (+0,62%), Londra (+0,56%) e in parte Parigi (+0,36%).
Le borse restano positive nonostante le indicazioni poco incoraggianti degli ultimi dati macroeconomici. L’indice relativo alle attese economiche in Germania si è attestato a -55,3 punti ad agosto rispetto ai -53,8 di luglio, al di sopra di quanto atteso dal consenso degli economisti (-56,9 punti). Le preoccupazioni legate al rallentamento dell’economia sembrano prendere il sopravvento.
La speranza adesso è che la frenata della crescita globale consigli alle Banche Centrali di rallentare la stretta di politica monetaria. Intanto sul fronte dei rendimenti obbligazionari si espande lo spread a 215 punti base rispetto ai 208 dell’apertura, con il rendimento del Btp a 10 anni in rialzo al 3,14% mentre il pari scadenza tedesco sale allo 0,97%.
Gazprom stima un aumento dei prezzi del 60% il prossimo inverno. Schizza il prezzo del gas
In una giornata scarna di spunti dopo lo stop di Ferragosto, il focus dei mercati torna a concentrarsi sulla crisi energetica. Il prezzo del gas in Europa potrebbe aumentare del 60% nel prossimo inverno superando anche i 4 mila dollari per mille metri cubi. È questa la stima fatta dalla compagnia russa dell’energia Gazprom in una nota riportata dall’agenzia Tass: “Facciamo notare che i prezzi spot in Europa hanno raggiunto i 2500 dollari per mille metri cubi. Secondo stime conservative se persiste una tale tendenza, i prezzi supereranno i 4mila dollari per mille metri cubi questo inverno. L’incremento dai valori attuali sarebbe quindi di almeno il 60% nel caso in cui la stima di Gazprom si rivelasse corretta”, ha riferito l‘agenzia di stampa russa.
I prezzi spot del gas in Europa hanno toccato i massimi storici a marzo sfiorando i 3900 dollari per mille metri cubi. L’aumento dei prezzi spot in Asia, la chiusura di impianti di produzione e di linee di trasporto in Norvegia per interventi di manutenzione programmati fino a fine agosto e l’incremento delle temperature accompagnato dal calo nella generazione di energia eolica in Europa sono i fattori alla base della nuova fiammata dei prezzi del gas naturale che sulla piattaforma olandese Ttf scambia a 227 euro al megawattora, con un balzo del 3,13%.
Petrolio in calo di oltre due punti percentuali per i timori sulla tenuta della domanda, a cui si aggiunge il potenziale incremento dell’offerta in caso di ritorno sul mercato delle forniture iraniane: il future ottobre sul Brent tratta ora a 92,9 dollari al barile, mentre il contratto settembre sul Wti scende a 87,12 dollari.