lunedì, Settembre 5, 2022

Mosca revoca la licenza a Novaya Gazeta, il quotidiano indipendente contro il Cremlino………

Un Tribunale di Mosca ha revocato la licenza al quotidiano indipendente Novaya Gazeta. Secondo il giudice, il quotidiano non avrebbe inviato i documenti al Servizio federale per il controllo dei media nei tempi stabiliti.

da del 5 SETTEMBRE 2022 11:39

A cura di Gabriella Mazzeo

 Dimitry Muratov Novaya Gazeta

Un tribunale di Mosca ha revocato la licenza al quotidiano Novaya Gazeta. La richiesta arriva dal Servizio federale per il controllo dei media (Roskomnadzor). Il giudice del Tribunale Distrettuale Basmanny di Mosca ha riconosciuto come nulla la registrazione di Novaya Gazeta: secondo Roskomnadzor, la testata indipendente “non avrebbe presentato i documenti richiesti nei tempi previsti”.

Novaya Gazeta è stata per anni fortemAnna Politikovlsyaente critica nei confronti del governo di Putin: sulle sue pagine scriveva, uccisa a Mosca nel 2006. L’ultimo Direttore è il premio Nobel Dmitry Muratov, che ha tentato di recente una sorta di armistizio con il Cremlino. La mossa però non ha portato gli esiti sperati.

Il Direttore ha già annunciato un ricorso contro la revoca della licenza. Novaya aveva già sospeso le sue pubblicazioni dopo l’invasione in Ucraina. Pur continuando a pubblicare sul web grazie al lavoro di una redazione che lavora fuori dalla Russia, Novaya Gazeta non ha più pubblicato le sue edizioni cartacee per timore di perdere la licenza.

Onu: “Grave violazione dell’indipendenza dei media”.

“Siamo profondamente preoccupati per la decisione del tribunale di Mosca di revocare la licenza di Novaya Gazeta, quotidiano autorevole e va rispettato il cui Caporedattore ha ricevuto il Premio Nobel per la Pace 2021. Abbiamo espresso i nostri timori sulle minacce alla libertà di stampa e abbiamo notato che la legge sui diritti umani è stata spesso usata per limitare l’espressione delle idee dei cittadini. Questa sentenza è un colpo all’indipendenza dei media russi”. Lo ha detto la portavoce dellUfficio per i diritti umani delle Nazioni Unite Ravina Shamdasani.

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