mercoledì, Ottobre 12, 2022

La diretta dai mercati | Il Ftse Mib chiude in calo dell’1,3%. Lo spread Btp/Bund sale a 244 punti……..

Lagarde (Bce) precisa: lEurozona non è in recessione, la discussione sul ritiro del Qe è iniziata. I mercati europei si confermano negativi in attesa della pubblicazione dei dati sullinflazione americana di giovedì 13 ottobre, un indicatore importante in chiave FedI la-trattativa-tra-mps-e-il-consorzio-sull-aumento-di-capitale-va-ai-supplementariI IL VIDEO

da del 12/10/2022 18:03

Il Fitse Mib chiude la seduta in netto calo dell’1,2% a 20.477 punti. In frenata anche le altre borse europee nonostante le parole della presidente Bce, Christine Lagarde:“In Europa ci sono molte difficoltà ma ci sono anche delle buone notizie. In primo luogo l’economia dell’area euro non è in recessione e anche negli ultimi due trimestri ha prodotti numeri positivi di crescita, sebbene in chiaro rallentamento, mentre negli Usa si è avuta una contrazione. Inoltre il tasso di disoccupazione è ai minimi e il tasso di partecipazione al lavoro è tornato ai livelli pre-covid”.

Christine Lagarde, intervenendo a Washington al meeting annuale dell’Institute of International Finance (Iif) ha spiegato inoltre che certamente non avere ununione fiscale, un’unione dei mercati e un’unione bancaria completa non è un aiuto ma “questo non ci impedisce di fare quello che dobbiamo fare, ovvero impegnarci per rispettare il nostro mandato di stabilità dei prezzi”.

Quanto al ritiro del programma di acquisto di titoli di Stato, Lagarde ha sottolineato che la Bce ha avviato una discussione su quando iniziare il quantitative tightening, ovvero su quando avviare il ritiro del programma lanciato quando la grande sfida da combattere era quella della deflazione.

15:30 Borse europee in rosso nonostante l’apertura positiva di Wall Street

Le borse europee continuano il loro andamento al ribasso nonostante l’apertura positiva degli indici di Wall Street. Alle 16 il Ftse Mib pede l’1%, il Dax lo 0,1%, il Cac lo 0,3%, il Ftse 100 l’1% e lo Stoxx 600 lo 0,6%. Dall’altra parte dell’Atlantico il Dow Jones guadagna lo 0,3%, lS&P 500 lo 0,2% e il Nasdaq lo 0,2%. Spread Btp-Bund a 247 punti.

Gli investitori aspettano in particolare il dato definitivo sull’inflazione di settembre, dopo che il preliminare ha mostrato una crescita annua dell8,3%. Gli economisti si aspettano che domani 13 ottobre la lettura finale mostri un aumento dell8,1%, che potrebbe indicare la fine del picco inflazionistico, spingendo la Fed a mutare la sua postura aggressiva in merito ai rialzi dei tassi d’interesse.

Ore 14:30 Oltre le attese i prezzi alla produzione in Usa, i futures di Wall Street virano al ribasso. Spread Btp/Bund verso 250

La componente “core”, depurata dai prezzi dei beni alimentari ed energetici, è cresciuta dello 0,3% rispetto al mese precedente, come previsto dagli economisti. I prezzi alla produzione per i beni di consumo personali sono saliti dello 0,4%. Su base annuale +8,5%. Hanno contribuito all’aumento dei prezzi le verdure fresche e non, i prezzi per gasolio residenziale, il gas naturale, le uova e la carne di maiale. Al contrario, la benzina è scesa del 2%. Anche i prezzi del pollame preparato e dei prodotti delle acciaierie sono diminuiti.

La pubblicazione dei dati sull’inflazione di questa settimana, giovedì 13 ottobre, sarà un fattore determinante per l’aggressività con cui la Federal Reserve alzerà i tassi nella prossima riunione, “anche se potrebbe passare del tempo prima di poter concludere che la guerra all’inflazione è stata vinta”, ha affermato George Brown, economista di Schroders, il quale si aspetta che la Fed alzi i tassi al 4,25% entro la fine dell’anno, prima di fare il punto della situazione per osservare l’impatto del significativo inasprimento effettuato. “Riteniamo in ogni caso difficile che si possa evitare una recessione se l’inflazione dovesse tornare attorno al target in tempi ragionevoli”, ha concluso l’esperto.

Ben Laidler, Global markets strategist di eToro, ha però osservato che il calo delle aspettative di inflazione negli Stati Uniti e l’aumento del rischio di recessione stanno ancorando i rendimenti obbligazionari (il Treasury Usa 10 anni rende il 3,97%). “Ciò dovrebbe alleviare la forte pressione sulle valutazioni registrata quest’anno e contribuire a compensare la probabile continua debolezza dell’outlook di crescita degli utili. L’ampio calo degli indicatori chiave dell’inflazione aumenta, inoltre, la nostra fiducia in una prossima decelerazione dei rialzi dei tassi da parte della Fed e nel raggiungimento di un picco del ciclo nel primo trimestre 2023. Non si tratta di una svolta della Fed, ma del primo passo necessario prima di un eventuale taglio dei tassi nel corso del prossimo anno. Questo è l‘innesco chiave per il prossimo mercato toro”, ha previsto Laidler.

Ore 13:10 Scendono le richieste di mutui in Usa, Borse europee contrastate

Le Borse europee sono miste (+0,18% il Dax, +0,17% il Cac40, -0,07% il Ftse100 e -0,34% il Ftse Mib a 20.660 punti). Più brillanti i futures di Wall Street (+0,40% quello sul Dow Jones e +0,59% quello sull’S&P500). Le richieste di mutui ipotecari negli Stati Uniti sono scese del 2% nella settimana conclusasi il 7 ottobre, a causa del -2% sia dell’attività di rifinanziamento sia delle richieste di nuove case, trascinate al ribasso da un’altra impennata dei tassi ipotecari fissi a 30 anni, secondo i dati della Mortgage Bankers Association.

Questo segue un calo del 14,2% dell’attività complessiva nella settimana conclusasi il 30 settembre. Il tasso d’interesse medio contrattuale per i mutui fissi a 30 anni con saldi di prestito pari o inferiori a 647.200 dollari è salito al massimo degli ultimi 14 anni al 6,81% dal 6,75% della settimana precedente. “I volumi delle richieste sia per il rifinanziamento sia per l’acquisto di case sono diminuiti e continuano a scendere rispetto ai livelli record dello scorso anno”, ha dichiarato il vice presidente senior e capo economista della Mortgage Bankers Association, Mike Fratantoni. “La notizia che la crescita dei posti di lavoro e dei salari è continuata a settembre è positiva per il mercato immobiliare, in quanto i redditi più alti sostengono la domanda di alloggi. Tuttavia, ha anche allontanato la possibilità di una svolta a breve termine da parte della Federal Reserve sui suoi piani per ulteriori rialzi dei tassi”. Il rendimento del Treasury Usa a 10 anni risale al 3,955%.

A Milano male Leonardo, vola Mps con ottimismo su aumento di capitale

Sul listino milanese le vendite colpiscono soprattutto alcuni industriali come Leonardo (-4,37%) e i titoli del risparmio gestito come Azimut (-3,70%) e Fineco (-2,62%), viceversa balza del 5,42% a 24,5 euro Mps il cui cda continua a lavorare alacremente per cercare di raggiungere l’obiettivo del Tesoro di far partire l’aumento di capitale di Mps da 2,5 miliardi di euro il prossimo 17 ottobre. “Ottimismo” viene espresso da fonti vicine al dossier. Pare  infatti si stia man mano sciogliendo il nodo degli impegni formali ad aderire alla ricapitalizzazione da parte degli investitori privati,a cui spetta sottoscrivere una quota di 900 milioni complessivi, con la formazione di uno zoccolo duro per un importo tale da consentire alle banche di chiudere il consorzio di garanzia dell’aumento. Fermo restando l’impegno del Mef (che ha il 64% del capitale dell’istituto) a sottoscrivere pro-quota per 1,6 miliardi di euro.

Ore 12:10 Ftse Mib fermo. In asta Bot rendimento al top da oltre 10 anni, lo spread sale a 241 punti

Prosegue il recupero dei mercati azionari europei (+0,39% il Dax, +0,49% il Cac40, +0,28% il Ftse100, stabile a 20.735 punti il Ftse Mib) in scia ai futures di Wall Street (+0,59% il Dow Jones e +0,77% l’S&P500). A sostenere la ripresa il dato sulla produzione industriale nell’area euro, salita dell1,5% ad agosto su base mensile e del 2,5% a livello annuale. Il dato congiunturale ha superato nettamente la stima del consenso degli economisti che si aspettavano un aumento dello 0,5% mese su mese. Mentre la lettura di luglio è stata rivista a -2,5% mese su mese. Dopo questo dato, leuro sale dello 0,19% a 0,9713 dollari e il rendimento del Btp 10 anni sale al 4,77% e lo spread raggiunge quota 241 punti base. Nellasta odierna di 6 miliardi di euro di Bot 13 ottobre 2023 il rendimento è salito al livello più alto da oltre dieci anni: 2,532%, il top da agosto 2012, rispetto al 2,091% registrato nel collocamento di metà settembre.

Ore 10:40 L’Europa recupera con i futures di Wall Street positivi, non il Ftse Mib

Alcune Borse europee recuperano terreno (-0,28% il Dax, +0,02% il Cac40, +0,05% il Ftse100 alle 10:40), non Piazza Affari, la peggiore con l’indice Ftse Mib in calo dell’1% a 20.522 punti. I futures di Wall Street salgono (+0,32% quello sul Dow Jones e +0,43% quello sull’S&P500). Come alla vigilia pesano i timori di recessione. “Alle principali banche Usa, quali JP Morgan e Goldman Sachs, si sono aggiunti l’Ocse e il Fondo Monetario Internazionale, fino al Presidente degli Stati Uniti Joe Biden che ha cercato di arginare l’emorragia affermando che, qualora dovesse verificarsi, la recessione sarà leggera”, ha sottolineato Gabriel Debach, market analyst di eToro. Sebbene i listini abbiano spesso mostrato maggiori preoccupazioni per la lotta all’inflazione piuttosto che per la recessione, “i mercati hanno mostrato nervosismo nella settimana caratterizzata dalla lettura dell’inflazione a stelle e strisce, attesa per domani, e con la stagione delle trimestrali alle porte”, ha aggiunto l’esperto.

A Londra regna l’incertezza

Nel frattempo, a Londra regna l’incertezza. L’intervento temporaneo della Bank of England continua a scuotere i mercati. Ieri, 11 ottobre, il governatore della BoE Bailey ha esortato gli investitori a chiudere tutte le posizioni che non sono sostenibili quando il Qe temporaneo terminerà venerdì. Tuttavia, stando al Financial Times, la Banca d’Inghilterra ha segnalato in privato ai banchieri che potrebbe estendere il suo programma di acquisto di obbligazioni di emergenza oltre la scadenza di venerdì.

A Milano sfila il lusso di riflesso a Lvmh

In questo contesto, la sterlina resta debole nei confronti del dollaro che a sua volta ha rinnovato i massimi da 24 anni sullo yen, superando i livelli che avevano spinto i funzionari giapponesi a intervenire sul forex il mese scorso. Il biglietto verde sale dello 0,26% a 146,207 yen. Il rendimento del Treasury Usa a 10 anni scende al 3,925%, ma resta vicino ai massimi degli ultimi 14 anni, mentre l’equivalente del Btp italiano sale al 4,703% con lo spread Btp/Bund in calo a quota 236 punti base in attesa dell’asta Bot. Il listino milanese è frenato soprattutto da Saipem, Azimut, Fineco, Leonardo e Buzzi Unicem che perdono oltre due punti percentuali, mentre sovraperformano il mercato  Campari, Ferrari, Tim e Moncler. In quest’ultimo caso i titoli del lusso beneficiano dei buoni conti del colosso francese Lvmh, fiducioso sul mantenimento della crescita attuale con la domanda che rimane molto robusta.

Ore 09:05 L’Europa non rimbalza

I mercati europei non rimbalzano (-0,20% il Dax, +0,13% il Cac40, +0,17% il Ftse100 e -0,09% a 20.710 punti il Ftse Mib), iniziano a scontare una recessione mondiale (positivi i futures di Wall Street: +0,41% quello sul Dow Jones e +0,50% quello sull’S&P500). “Gli investitori si interrogano su quanto profonda e prolungata potrà essere e quando sia il momento di iniziare a scommettere su una successiva ripresa. Anticipare troppo quest’ultima aspettativa potrebbe, però, rivelarsi fatale”, ha affermato Fabrizio Barini di Integrae Sim. Secondo Steven Bell, Chief Economist Emea di Columbia Threadneedle Investments, una recessione mondiale rimane lo scenario di base e sarà la conseguenza diretta e voluta dei rialzi dei tassi d’interesse statunitensi.

La Fed continuerà, infatti, ad alzare il costo del denaro fino a provocare una recessione ottenendo così l’aumento della disoccupazione necessario per rallentare la domanda e consentire all’inflazione di tornare ai livelli obiettivo. “Il problema è che in Europa, l’inflazione non è generata dai salari o dalla piena occupazione, per il momento fermi sui livelli pre pandemia, ma da offerta ovvero l’aumento dei costi delle materie prime e dell’energia. Questa dicotomia si riflette sulla valuta, ovvero il dollaro diventato in bene rifugio che drena liquidità sia al comparto azionario che obbligazionario. Scenario che può cambiare improvvisamente in base al flusso di notizie dei dati macro, per cui gli investitori devono essere pronti a cogliere le opportunità”, ha consigliato Barini.

Sos Germania

Il dato odierno più rilevante sono i prezzi alla produzione a settembre in Usa visti in aumento dello 0,2% su base annua dal -0,1% della rilevazione precedente, mentre in serata verranno diffusi i verbali del Fomc. Ma l’attenzione degli investitori è rivolta a giovedì, 13 ottobre, quando verrà comunicato il dato Usa sui prezzi al consumo sempre a settembre. L’Fmi ha comunicato le nuove stime sull’andamento dell’economia mondiale che nel 2022 cesserà di crescere per iniziare a invertire la tendenza dal 2023. “L’Italia che nell’anno in corso si muoverà al ritmo della Cina, l’anno prossimo entrerà in recessione. Nel frattempo, Berlino apre e poi chiude. Secondo indiscrezioni il Primo ministro tedesco avrebbe aperto alla possibilità di un debito comune europeo. Una boccata di ossigeno per l’Italia, ma il grande malato d’Europa in questo momento è la Germania. Forse per questo la manifesta disponibilità al debito comune è stata accantonata, almeno per il momento”, ha concluso Barini.

Con lo spread Btp/Bund in calo a 233 punti base in attesa dell’asta Bot, tra le banche scendono Bper Banca (-0,22% a 1,596 euro) e Mediobanca (-0,20% a 7,89 euro), meglio  Mps (+0,37% a 23,32 euro) anche se il cda non ha preso una decisione sull’aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro che il primo socio, il Mef, vorrebbe far partire lunedì prossimo, 17 ottobre. Infatti, come riportato da MF-Milano Finanza, le banche del consorzio di garanzia, a ieri 11 ottobre, non avevano ancora firmato l’atto di impegno. Le prossime ore dovrebbero essere decisive, si saprà se ci saranno altri slittamenti o se l’operazione partirà come previsto. Tra gli industriali le performance peggiori le registrano Prysmian (-0,48% a 31 euro), Leonardo (-0,95% a 7,29 euro) e Pirelli (-0,79% a 3,37 euro).

Ore 08:15 Europa vista rimbalzare in attesa delle minute del Fomc

Borse europee attese in frazionale rialzo in avvio di seduta (+0,30% il future sull’Eurostoxx50 alle 08:15) tra i crescenti timori di una recessione globale, mentre il dollaro continua la sua ascesa grazie alla domanda di beni rifugio e in attesa di ulteriori indicazioni economiche statunitensi. Il biglietto verde ha beneficiato dell’acquisto di beni rifugio dopo che il Fondo Monetario Internazionale ha tagliato le previsioni di crescita economica globale per il 2023, mettendo in guardia da una potenziale recessione.

Il presidente americano Biden non vede una recessione in Usa. Se ci sarà, sarà molto lieve
Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, non crede che il suo Paese possa essere interessato da una recessione, ma nel caso dovesse accadere ritiene che sarà molto lieve. “Non credo che ci sarà una recessione. Se ci sarà, sarà una recessione molto lieve”, ha spiegato in un’intervista alla Cnn. “È possibile”, ma “non lo prevedo”, ha aggiunto. A pesare sui mercati è anche la recrudescenza dei casi di Covid in Cina.

Il dollaro schiaccia lo yen

Il cambio euro/dollaro scambia a 0,9727 (+0,34%) e il cross dollaro/yen a 146,152 (+0,22%), a nuovo minimo da 24 anni, mentre il crescente divario tra i tassi di interesse locali e quelli statunitensi. Il sentiment verso il Giappone ha subito un nuovo colpo dopo che i dati hanno mostrato che gli ordini di macchinari nell’enorme settore industriale sono scesi più del previsto ad agosto.

Delude la produzione industriale in Gran Bretagna

Dal fronte macro in Gran Bretagna produzione industriale ad agosto ha registrato un -1,8% mese su mese e un -5,2% anno su anno. Il consenso si aspettava un -0,2% mese su mese. Alle 11:00 verrà pubblicato il dato sulla produzione industriale ad agosto dell’Eurozona (precedente: -2,3% mese su mese; consenso: +0,5% mese su mese), alle 13:00 l’indice settimanale richieste mutui negli Stati Uniti (precedente: -14,2% a 218,7 punti) e alle 14:30 i prezzi alla produzione a settembre sempre in Usa (precedente: -0,1% mese su mese; consenso: +0,2% mese su mese).

Focus sulle minute del Fomc

Da tenere d’occhio anche i verbali della riunione di settembre della Fed, previsti per oggi, 12 ottobre, mentre domani sarà la volta dell’inflazione degli Stati Uniti importante in chiave Fed. La presidente della Fed di Cleveland, Loretta Mester, ha sottolineato che la banca centrale americana non è ancora riuscita a domare l’impennata dell’inflazione e dovrà dunque proseguire con la stretta monetaria. Il mercato si aspetta che la banca centrale americana aumenti i tassi di 75 punti base in occasione della riunione politica dell’1-2 novembre. Ma gli investitori temono che l’inasprimento della politica della Fed, il più aggressivo da decenni, possa far precipitare l’economia in recessione.

Attesi rendimenti in rialzo all’asta Bot

I futures di Wall street sono positivi (+0,55% quello sul Dow Jones e +0,66% quello sull’S&P500) con il rendimento del Treasury Usa 10 anni in leggero calo al 3,935% e quello del Btp 10 anni al 4,694%. Il Tesoro italiano colloca 6 miliardi di euro di Bot annuali ottobre 2023, con rendimenti visti in rialzo, ha detto l’agenzia Reuters. Domani, 13 ottobre, sarà la volta dell’emissione a medio-lungo, in cui verranno offerti fino a 8,75 miliardi del nuovo Btp a 3 anni e delle riaperture del 7 e del 15 anni e di un off-the-run con scadenza 2039. Attiva anche la Germania che offre 4 miliardi di Bund 2032.

Poco mosso il petrolio (Wti -0,18% a 89,19 dollari al barile e Brent +0,03% a 94,33 dollari al barile) in attesa della pubblicazione del report mensile dell’Opec, flette l’oro (-0,60% a 1.675 dollari l’oncia).  I ministri Ue dell’Energia si riuniscono a Praga per cercare di fare progressi su un tetto al prezzo del gas e trovare soluzioni comuni dopo la riduzione delle forniture russe. lo stesso presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha chiesto al G7 di appoggiare un price cap severo alle esportazioni russe.

A Milano attenzione a Mps e a Tim

Sul listino milanese da monitorare Tim visto che l’Agcom ha messo in consultazione i prezzi di accesso alla rete del colosso tlc pagati dagli operatori alternativi. Nella delibera, è stato stabilito di tenere fermi i prezzi per il 2022 rispetto al 2021 mentre per il 2023 è stato proposto un rialzo dei costi del rame. E un calo per il servizio in fibra. Per la società della rete di Tim, gli incrementi si traducono in cento milioni di euro di ricavi addizionali, che passano integralmente alla voce ebitda. A livello di valutazioni, l’incremento vale un miliardo di euro in più a parità di multipli.

Tra le banche continua a far parlare di sé Mps visto che il cda non ha preso una decisione sull’aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro che il primo socio, il Mef, vorrebbe far partire lunedì prossimo, 17 ottobre. Infatti, come riportato da MF-Milano Finanza, le banche del consorzio di garanzia, a ieri 11 ottobre, non avevano ancora firmato l’atto di impegno. Le prossime ore dovrebbero essere decisive, si saprà se ci saranno altri slittamenti o se l’operazione partirà come previsto.

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