ECONOMIA
di AdnKronos.com Pubblicato il: 29/11/2019 09:36
Al Consiglio ministeriale Esa di Siviglia “ci siamo imposti con programmi a leadership italiana come il Vega C e tutti i suoi derivati ed il programma di trasporto spaziale riutilizzabile Space Rider”, insomma il risultato del summit “è stato estremamente positivo per l’Italia”. A sottolinearlo all’Adnkronos è stato il presidente dell‘Agenzia Spaziale Italiana, Giorgio Saccoccia, tirando un bilancio di ‘Space+19’ appena conclusosi. “Oggi registriamo un risultato estremamente positivo per il nostro Paese” ha commentato Saccoccia.
A summit concluso, l’Italia mantiene la sua posizione di terzo contributore dell’Agenzia Spaziale Europea con uno stanziamento pari a circa 2,3 miliardi di euro, l’Italia raggiunge una quota del 16% si colloca immediatamente dietro alla Francia seconda con un budget di circa 2,6 miliardi di euro pari al 18,5%.
Primo Paese a contribuire alle finanze dell’Esa è invece la Germania con un budget di circa 3,3 miliardi di euro pari al 22,9% del totale. E, sebbene in piena tempesta Brexit, il Regno Unito al momento ha confermato un contributo all’Esa di 1,6 miliardi di euro collocandosi al quarto posto con il l’11,5% del budget dell’Agenzia.
Il numero uno dell’Asi ha spiegato che “la scelta dell’Italia di fare un così importante incremento negli investimenti è legata alla decisione del nostro Paese di supportare attività spaziali che spostino verso da noi reali vantaggi economici e industriali”. “Si tratta –ha aggiunto– di una proposta che sposta gli equilibri Europei del settore spaziale verso una maggiore leadership del nostro Paese, rispetto ad altri importanti attori storici, quali la Francia e la Germania”.
Dimostrazione di questo, evidenzia ancora Saccoccia, “è stata l’adesione entusiasmante di Paesi medio-piccoli nel settore spaziale europeo a programmi a guida italiana, come l’evoluzione del lanciatore Vega ed il sistema di trasporto spaziale riutilizzabile Space Rider. Un investimento che sarà su grandi programmi ma anche su temi che permetteranno alle Pmi di poter contribuire al futuro di questo settore essenziale”.
Questa ministeriale, prosegue ancora Saccoccia, “vede ben 10 partener al programma Space Rider e altrettanti sul lanciatore Vega C“. Inoltre, il numero uno dell’Asi sottolinea che l’Italia si attesta “come secondo Paese dopo la Germania nell’esplorazione spaziale sia robotica che umana con i programmi in orbita terrestre sulla Iss ed il ritorno alla Luna di astronauti europei, oltre alla continuazione del programma di robotica Exomars 2020 che partirà nel 2020 e al prossimo programma Nasa“.
Il settore spaziale, ha scandito l‘Agenzia Spaziale Italiana al termine del summit, “rappresenta un investimento economico e infrastrutturale di crescita, in grado di migliorare la vita quotidiana sulla terra con i suoi innumerevoli benefici per la società per il suo complesso. L’esplorazione dello spazio porta con sé oltre lo studio dell’universo che ci circonda, le importanti realizzazioni di tecnologie alla frontiera della conoscenza produttiva e benefici di ordine ambientale con l’osservazione del nostro pianeta dall’alto e con ritorni economici”.