ROMA
Il problema è sorto il 4 gennaio scorso e non è stato ancora risolto. Impossibile per gli agenti inviare le contravvenzioni perché non riescono a conoscere gli intestatari dei veicoli che hanno violato il Codice della Strada.
di Rinaldo Frignani
Un autovelox di ultima generazione in possesso dei vigili urbani della Capitale (Barsoum/Lapresse)
Una settimana senza multe a Roma per infrazioni al Codice della Strada. Perché i vigili urbani non possono più accedere dal 4 gennaio scorso alla banca dati della Motorizzazione civile in quanto è scaduta la concessione con il Ministero dei Trasporti, e il Campidoglio deve pagare. Ma l‘accordo ancora non c’è e non essendo la Municipale considerata una vera forza di polizia, con gli stessi diritti di polizia, carabinieri e Finanza, non può avere accesso gratuito per eseguire i normali controlli che vengono effettuati ogni giorno sul territorio da parte delle pattuglie.
Una brutta sorpresa per l’inizio 2023 per gli agenti di piazza della Consolazione, alle prese con un problema che se non dovesse essere risolto in breve tempo potrebbe vanificare il lavoro dei vigili urbani che ogni anno fanno quasi un milione e mezzo di contravvenzioni per violazioni del Cds, per un incasso stimato nel 2022 in oltre 80 milioni di euro, forse anche di più. Se n’era già parlato dopo Natale, adesso invece è stato confermato che la convenzione è scaduta da qualche giorno. E i danni già cominciano a farsi sentire, perché con questo sistema appare molto complicato per gli agenti scoprire generalità e residenza dei trasgressori e neanche di chi siano i veicoli da multare.
«Dopo la spaventosa carenza organica, la soppressione di alcuni gruppi speciali, il bizzarro nuovo impiego dei gruppi Spe e Gssu nelle piazze del centro – spiega il segretario romano aggiunto del Sulpl, Marco Milani – e ancora, il pasticcio del mancato rinnovo della convenzione sulle visite periodiche dell’armamento, scaduta da quattro anni, il dimezzamento dei numeri sulle multe elevate rispetto al 2016, si sarebbe arrivati ora, a causa di un presunto contenzioso datato, a perdere l’accesso alla banca dati della Motorizzazione civile, il che, rendendo di fatto impossibile risalire ai proprietari dei veicoli, rischia di paralizzare di fatto l’esito di gran parte delle attività sanzionatorie e di controllo del Corpo, inferendo con l’efficienza dello stesso. Insomma il definitivo colpo di grazia».
«È ora che il Sindaco Gualtieri prenda atto che a problemi strutturali come una carenza organica di 3mila unità – aggiunge Milani – e alla mancanza di un ordinamento professionale al passo con i tempi, si sono aggiunti problemi gestionali tali da fare precipitare il Corpo stesso in una condizione mai vista prima d’ora. È giunta l’ora che il primo cittadino esprima con chiarezza quale idea abbia in materia di sicurezza urbana e soprattutto quali politiche intenda perseguire per riportare il Corpo di Polizia cittadino a un decoroso standard di efficienza».
Le multe che potrebbero non arrivare mai ai trasgressori riguardano varie infrazioni: dal divieto di sosta agli autovelox, dal passaggio con semaforo rosso alla guida pericolosa. Ma poiché i vigili urbani non hanno accesso alla Banca dati, come invece avviene per le forze dell’ordine, e anche gratis, diventa complicato anche solo identificare qualcuno a un posto di blocco e verificare la regolarità dei documenti dell’auto o della moto. Sul trasporto pesante, anche quello su furgoni, difficile risalire a proprietari dei veicoli, così come per quelli a noleggio. E poi c’è tutta la questione dei reati collegati alla circolazione stradale, dai pirati ai trasportatori clandestini di rifiuti. Fino ai tassisti abusivi e agli ambulanti senza autorizzazioni. Un mancato introito peraltro nelle casse comunali, un disservizio che ha un costo valutato in questo caso in circa 3 milioni di euro a settimana. Ecco perché l’inconveniente con la Motorizzazione deve essere risolto subito.