AGI:I-06:49, 06 dicembre 2019
L’ex Ministro commenta all’AGI le decisioni prese ieri a Bruxelles sulla riforma del Fondo salva Stati e spiega quali sono i principali rischi evitati dal nostro Paese
“Dopo la riunione dell’Eurogruppo sul Mes la situazione è senz’altro migliorata, alla luce dei risultati raggiunti in nottata. Spero che ora la discussione in Italia si sposti su temi importanti, come ad esempio quello della ponderazione dei titoli di Stato e quello della creazione di nuovi strumenti, come un bilancio europeo pienamente efficace, o l’introduzione di un ‘save asset’, un titolo sicuro che esprima un debito europeo e non quello dei singoli Paesi”. Così l’ex ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan commenta all’AGI le decisioni prese ieri a Bruxelles sulla riforma del Fondo salva Stati e spiega quali siano le principali modifiche e i relativi vantaggi ottenuti dall’Italia.
Eliminazione ponderazione rischio titoli di stato
“Abbiamo evitato di introdurre la ponderazione del rischio dei titoli di Stato nei bilanci della banche. Una misura simile avrebbe penalizzato i titoli italiani rispetto d altri titoli ritenuti più sicuri e quindi le banche italiane che hanno più titoli di Stato di altre banche. Avere evitato questa richiesta da parte dei tedeschi e dei Paesi nordici è un fatto molto importante e positivo per l’Italia. Si tratta di una proposta che girava da tempo ma che il ministro delle Finanze tedesco,Olaf Scholz ha riproposto come condizione per andare avanti sull’unione bancaria.Se fosse passata, da un momento all’altro il valore delle attività nei bilanci delle banche si sarebbe abbassato, indebolendo i detentori, cioè le banche stesse, perchè si sarebbero ritrovate a possedere un capitale di valore inferiore e quindi non avrebbero più potuto fare presti, non avrebbe potuto tenere titoli e avrebbe dovuto metterli sul mercato, svalutandoli. Senza l’eliminazione di questa proposta si sarebbe aperto un capitolo molto pericoloso per l’Italia”.
Raggiunto obiettivo subaggregazione titoli
Il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri al termine della riunione dell’Eurogruppo ha detto: “Abbiamo ottenuto una cosa importante, che è la possibilità di una subaggregazione dei titoli, un meccanismo che rende la single limb Cac più simile alle double limb”. Ci aiuta a capire cosa significa? “Questa misura aiuterebbe un Paese che dovesse essere eventualmente coinvolto in una ristrutturazione del debito, rendendo più semplice la contrattazione tra creditori e debitori. In pratica, permetterebbe di trattare in modo selettivo titoli specifici che quel Paese ha emesso. E aiuterebbe un Paese come l’Italia, anche se va detto che l’Italia non ha nessun bisogno di un meccanismo di questo tipo per il momento, perchè il suo debito è pienamente solvibile e non rischia di perdere l’accesso al mercato”.
E quando Gualtieri parla di single limb Cac e di double limb a che si riferisce? “Le clausole delle Cacs sono le clausole di azione collettiva, cioè sono quelle clausole, che ormai fanno parte di ogni contratto di emissione dei titoli nel mondo, che regolano l’eventuale contenzioso tra creditore e debitore nel caso di scioglimento o ristrutturazione del debito. Single limb vuol dire che tutti i titoli sarebbero trattati allo stesso modo, con un voto unico. Double limb che sarebbero trattati in due fasi. Ci sono posizioni intermedie che permettono di applicare questo trattamento in due fasi a sottoclassi di titoli specifici”. E questo per l’Italia sarebbe vantaggioso? “Sarebbe un vantaggio perchè permetterebbe di disegnare il negoziato tra creditore e debitore con caratteristiche specifiche sui titoli italiani”.
Il Mes e la ristrutturazione del debito
L’intervento del Mes non comporta “nessun intervento automatico” di ristrutturazione del debito. “La ristrutturazione del debito è un evento estremo. è quella situazione in cui un Paese che è costretto a indebitarsi sul mercato, perché ha un debito elevato, non ha più accesso al mercato, perché i mercati non gli concedono più credito. In quel caso, se non c’è altra via, questo Stato deve ricorrere al Fondo salva Stati. E l’aiuto gli viene concesso ma sarebbe subordinato a una ristrutturazione. Essenzialmente vuol dire che il valore del debito viene ridotto e quindi il Paese restituisce solo una parte del debito iniziale, naturalmente con costi importanti per la sua credibilità”.
Rapporti tra Commissione Ue e Mes
Per accedere agli aiuti del Mes, il Paese che li richiede deve presentarsi con un debito sostenibile. E la gestione della crisi avverrebbe tramite una valutazione congiunta del Mes e della Commissione Ue sulla sostenibilità del debito del Paese e sulla sua capacità di restituire il prestito. “In caso di disaccordo tra Commissione Ue e Mes – spiega Padoan – sulla sostenibilità del debito, il ruolo della Commissione, in quanto ruolo che tiene conto degli interessi di tutti i Paesi, sarebbe prevalente. Quindi non c’è una supremazia, c’è semplicemente il riconoscimento del fatto che il Mes, in quanto raccoglie i Paesi creditori, Italia inclusa, avrebbe un punto di vista leggermente diverso da quello della Commissione che invece tiene conto degli interessi complessivi dell’Unione europea”.
Intesa su Mes slitta per dare parola a Parlamento
Gualtieri ha dichiarato che all’Eurogruppo ieri notte “è stato raggiunto l’obiettivo di non finalizzare per consentire al Parlamento di esprimersi. Il Parlamento farà le sue valutazioni e sono convinto che darà un’indicazione positiva”. Come vede il prossimo percorso in Parlamento? “La firma del Trattato è stata rinviata alla fine di marzo.Ora ci sono alcuni mesi davanti che permetteranno una valutazione, spero, più serena e più tranquilla, perchè la discussione che si è svolta in queste ultime settimane è stata spesso molto confusa e anche strumentale”.