giovedì, Febbraio 16, 2023

Consiglio regionale nel Lazio, ecco i promossi e i bocciati………….

CRONACA      ROMA

Il primato di Righini e Angelilli (FdI)Bene Leodori, già vice di Zingaretti. Flop per Bergamo e il renziano Nobili.

di  Maria Egizia Fiaschetti

Cambia la composizione del Consiglio Regionale del Lazio, dopo la vittoria del centrodestra con Francesco Rocca che segna la fine di una lunga stagione: i dieci anni di governo di centrosinistra culminati nell’esperienza del «campo largo» con l’ingresso in giunta dei Cinquestelle.

E però, nel passaggio ritenuto storico dagli alleati, ancor più da FdI che continua a rafforzare il proprio consenso, sono molte le conferme. Nel Pd il più votato è Daniele Leodori (22.000 preferenze), ex presidente d’Aula ed ex vice del dimissionario Nicola Zingaretti, entrato in Parlamento. Test superato anche per Massimiliano Valeriani (circa 15.000 voti), assessore uscente con deleghe di peso come i Rifiuti, il Patrimonio e le Politiche abitative. Boom di consensi per Sara Battisti, compagna di Albino Ruberti, ex capo di gabinetto del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, che ha sbancato a Frosinone con oltre 17 mila preferenze.

Tra i rieletti la dem Eleonora Mattia, presidente della commissione Lavoro e Pari opportunità, che ha incassato quasi 20 mila preferenze. Per Mario Ciarla, ex presidente dell’Arsial, l’agenzia regionale che si occupa dello sviluppo dell’imprenditoria agricola laziale, il successo alle urne (18.000 preferenze) segna il ritorno alla Pisana dopo l’esperienza nella prima giunta Zingaretti tra il 2013 e il 2018. Mandato bis per Rodolfo Lena (quasi 7.000 preferenze), votato in massa dal comune più «virtuoso» del Lazio, Castel San Pietro Romano, dove si è recato alle urne il 77% degli aventi diritto.

Nel centrosinistra restano fuori Luca Bergamo (863 preferenze), ex assessore alla Cultura e vice di Virginia Raggi in campo con Demos, e l’ex deputato renziano Luciano Nobili (5.000 preferenze).

Nel centrodestra riconquista uno scranno alla Pisana Giancarlo Righini, capogruppo uscente di FdI con oltre 38.000 voti (record), mentre si vede già proiettata verso un ruolo di primo piano (vice di Rocca o assessora all’Ambiente) Roberta Angelilliex vicepresidente del Parlamento europeo (quasi 28 mila preferenze). Tra i 22 eletti di FdI, gruppo più numeroso, anche Micol Grasselli (23 mila preferenze) e Marika Rotondi (21 mila). Tra i big esclusi Vittorio Sgarbi, che però l’ha spuntata in Lombardia. Resta fuori anche la consigliera Francesca De Vito, ex M5S con simpatie per Alessandro Di Battista, passata poi nelle file di FdI.

Tra i pentastellati si contano meno volti noti a causa del vincolo del doppio mandato che ha escluso dalla partita figure di spicco come lex assessora alla Transizione ecologica, Roberta Lombardi, che si è spesa fino all’ultimo per provare a ricucire l’alleanza con i dem: lo scontro sul termovalorizzatore nella Capitale ha chiuso ogni possibilità di dialogo. Non passa lex senatrice Giulia Lupo, vicina all’ex vicepresidente del Senato Paola Taverna e nominata da Conte nel comitato del M5S per la mobilità sostenibile. Bocciato anche Giuliano Pacetti, due volte consigliere comunale ed ex capogruppo M5S in assemblea capitolina. E anche Adriano Zuccalà, ex sindaco di Pomezia (comune vicino a Santa Palomba, dove sorgerà l’inceneritore di Roma), sfiduciato dopo che tredici consiglieri hanno rassegnato le dimissioni. Fuori anche Vincenzo D’Antò, consigliere Civitavecchia.

Non è riuscita a superare la soglia di sbarramento attestandosi sotto l’1% Rosa Rinaldi, in campo con Unione popolare, ex sindacalista della Fiom-Cgil ed ex sottosegretaria al ministero del Lavoro nel secondo governo Prodi.

14 febbraio 2023 ( modifica il 15 febbraio 2023 | 09:10

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