Cdp ancora al lavoro per un’offerta per la rete di Tim, dialoga con Kkr. Ecco quanto vale Tim Enterprise
da del 02/03/2023 15:08
di Francesca Gerosa
Pietro Labriola, nuovo direttore generale di Tim al posto di Gubitosi
La proposta per la rete di Tim non è ancora pronta, bisogna allineare tutti gli interessi in gioco, ha detto l’ad di Cdp Equity, Mele. Prende piede l’ipotesi di una soluzione ponte da parte del Mef. Gli analisti: c’è spazio per una potenziale rivalutazione di Tim Enterprise in caso di cessione di quote di minoranza | Tim, ecco cosa non va nell’offerta di Kkr per Netco.
Cdp conferma che è ancora al lavoro per un’offerta per la rete di Tim, dialoga anche con Kkr, ma la proposta non è ancora pronta, d’altra parte non è facile, bisogna allineare tutti gli interessi in gioco. «Non dipende solo da noi. Dobbiamo chiarire anche aspetti tecnici e quindi valuteremo e faremo il possibile per poterlo fare», ha detto l’ad di Cdp Equity, Francesco Mele, a margine dell’inaugurazione della mostra di Webuild (di cui è consigliere d’amministrazione) “Costruire il futuro” alla Triennale di Milano.
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L’offerta per la rete di Tim non è ancora pronta
Mele ha sottolineato che «Bisogna allineare tutti gi interessi in gioco. Non è un lavoro facile». Dunque, i lavori sono ancora in corso. L’Ad della holding di investimenti controllata al 100% da Cdp ha chiarito che: «Stiamo lavorando. Tecnicamente non è facile preparare un’offerta che ha delle implicazioni industriali, legali e competitive che devono essere valutate con attenzione“.
Mele (Cdp Equity): con noi o senza di noi
Da una parte c’è un disegno politico che indica quello che è il desiderio di creare una rete nazionale a controllo pubblico «che si può fare in molti modi e non necessariamente con noi», ha detto Mele. «Noi abbiamo un ruolo, abbiamo già investito. Siamo un investitore in infrastrutture e quindi abbiamo una buona esperienza e pensiamo di poter contribuire al progetto».
Dialogo aperto con Kkr
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Resta l’apertura da parte di Cdp a dialogare con altri investitori, Kkr compreso. «Noi abbiamo rapporti con tutti. A noi piace lavorare con altri investitori, quindi anche con Kkr. Per noi lavorare con altri investitori è un elemento che ci permette di fare più cose e quindi non abbiamo la presunzione di lavorare da soli. Siamo aperti», ha confermato Mele.
Soluzione ponte per NetCo
Prende piede l’ipotesi di una “soluzione ponte” da parte del Mef, interessato a presentare un’offerta congiunta per Netco al fianco di Kkr che non incorra in problematiche Antitrust. Tuttavia, non è ancora stato definito il partner alternativo a Cdp per affiancare, in minoranza, Kkr nell’offerta per NetCo. Sarebbero esclusi Poste, Invitalia e FS. Ieri, 1° marzo, il ministro delle imprese, Adolfo Urso, ha anche precisato che i rapporti con il socio francese di Tim Vivendi sono molto buoni e che il gruppo ha spazio per aumentare gli investimenti in Italia. In ogni caso, Vivendi punterebbe a un’opa sul colosso tlc finalizzata al delisting e al successivo break up del gruppo, come alternativa alla scissione proporzionale di NetCo e ServiceCo in due società quotate.
Quanto vale Tim Enterprise
Separatamente Tim ha presentato ai sindacati il piano di riorganizzazione e societarizzazione di Tim Enterprise che comprende anche Noovle (Cloud), Telsy (cybersecurity), Olivetti (IoT). La nuova società avrà 5mila dipendenti, un fatturato di 3 miliardi e un ebitda di 1 miliardo. Il piano industriale 2023-2025 del gruppo prevede per Tim Enterprise una crescita superiore al mercato di riferimento, con un tasso medio annuo di crescita dei ricavi pari al 6% nell’orizzonte del piano.
«Per quanto concerne Tim Enterprise, valutiamo l’asset circa 8,9 miliardi di euro: 3,4 miliardi i clienti corporate, 4,9 miliardi Noovle, 0,2 Telsy, 0,3 Olivetti a un multiplo di circa 10 volte l’ev/ebitda after lease, ma vediamo spazio per un potenziale re-rating dal rafforzamento del profilo di crescita e da possibili nuovi partnership e la possibilità per Tim di cristallizzare valutazioni interessanti in caso di cessione di quote di minoranza», ha affermato un analista che preferisce mantenere l’anonimato. Secondo l’esperto l’incremento della tariffa wholesale, da cui sono stimati benefici per Tim per circa 90 milioni di euro l’anno di maggior ebitda per NetCo, potrebbe tradursi a parità di multiplo (10 volte) in una maggior valutazione per NetCo per circa 1 miliardo rispetto alla sua stima base di 20 miliardi. Intanto a Piazza Affari il titolo Tim consolida sopra quota 0,30 euro a 0,3078 euro (+0,39%). Equita Sim ha confermato il rating buy e il target price a 0,41 euro.