Il collettivo di attivisti NoName057 ha cominciato una nuova campagna di attacchi Ddos ai portali italiani. L’attacco è cominciato alle 9.00 di questa mattina e ha colpito i siti di Tim, del Ministero del Lavoro e del Consiglio Superiore della Magistratura.
da del 6 MARZO 2023 13:34
A cura di Valerio Berra
Attacco-Hacker-Russi
Il copione è lo stesso del 22 febbraio, anche se più sbiadito. Verso le 9.00 di questa mattina sul gruppo Telegram NoName057(16) è stato pubblicato un messaggio scritto in caratteri cirillici: “Abbiamo deciso di visitare i nostri vecchi amici italiani oggi per verificare la loro promessa di “riparare i bug” e rafforzare le misure di sicurezza informatica”.
Il collettivo NoName057 è noto da tempo ed è formato da attivisti che utilizzano attacchi hacker molto semplici per coordinare azioni di disturbo. La dinamica è nota: viene annunciato un obiettivo, tendenzialmente il portale online di un’istituzione, e poi cominciano una serie di attacchi di tipo DDoS (Distributed Denial of service). In questo modo si moltiplicano gli accessi al sito, impedendo agli utenti reali di accedere.
Questo tipo di attacco non crea danni permanenti. Non ruba dati e non blocca sistemi strategici. Nel caso delle azioni di NoName057 i portali rimangono down per alcuni minuti, o al massimo per alcune ore. Il problema principale è per le persone che nel momento dell’attacco hanno bisogno di consultare il portale per accedere a delle informazioni. Da un primo controllo, tutti i bersagli colpiti da questa nuova campagna del collettivo sono di nuovo consultabili.
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Chi è stato colpito dall’attacco hacker di NoName057
Il primo bersaglio annunciato dagli attivisti è stato il sito del Consiglio Superiore della Magistratura. Al momento il sito sembra avere ancora qualche rallentamento ma con un po’ di pazienza si riesce ad accedere. Il portale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, quello dell’Arma dei Carabinieri e un sotto dominio di Tim.
Tutto è corredato con immagini costruite ad hoc in cui si vede lo screen del portale attaccato e un orso, simbolo della Russia che saluta. Ogni messaggio si chiude anche con una frase in russo che celebra la riuscita delle azioni: “Победа Za нами!”, “Vittoria a noi!”. Al momento questi attacchi sono più simili ad atti vandalici. Fanno rumore, magari danno un po’ di fastidio ma non compromettono nulla di strategico.