E’ la vendetta di Teheran per l’uccisione di Qassem Soleimani. Ottanta morti, nessuna vittima tra le truppe Nato schierate nel Paese
06:49, 08 gennaio 2020
di Rita Lofano
Missili iraniani esposti al pubblico a Teheran
IRAN QASSEM SOLEIMANI
“La feroce vendetta della Guardia Rivoluzionaria è iniziata”. Poco prima della mezzanotte italiana, una salva di missili balistici iraniani si è abbattuta su basi militari irachene che ospitano truppe statunitensi, avviando l’operazione ‘Soleimani Martire’, ovvero la rappresaglia iraniana contro Washington per l’uccisione del generale Qassem Soleimani. Le vittime, secondo la tv irachena, sono ottanta e tra queste nessun militare Nato impegnato nel Paese.
“L’Iran ha lanciato oltre una decina di missili balistici contro militari statunitensi e delle forze di coalizione in Iraq. Hanno colpito almeno due basi militari irachene che ospitano truppe statunitensi, al-Asad ed Erbil”, ha precisato il Pentagono, confermando l’attacco rivendicato dai Pasdaran che hanno minacciato anche Israele e gli altri alleati Usa, intimando agli americani di lasciare la regione. Per ora non risultano vittime tra le forze Nato in Iraq, comprese quelle del contingente italiano a Erbil.
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L’Iran “non cerca un’escalation o una guerra ma si difenderà da ogni aggressione”, ha spiegato via Twitter il ministro degli Esteri iraniano Javad Zarif, parlando di una risposta “proporzionata” di legittima difesa in linea con l’articolo 51 della Carta Onu.
Il presidente Donald Trump ha riunito il consiglio di sicurezza nazionale alla Casa Bianca, anche con il segretario di Stato Mike Pompeo e il ministro della Difesa Mark Esper. Oggi parlerà alla nazione.
“Valutazione delle vittime e dei danni in corso ora. Fin qui tutto bene! Abbiamo di gran lunga l’esercito più potente e ben equipaggiato al mondo”, ha twittato il tycoon. La grande base aerea di al-Asad, nella provincia di Anbar, è stata raggiunta da almeno 6 missili mentre un razzo ha colpito Erbil. Secondo informazioni di stampa non confermate, sarebbero stati lanciati missili anche in altre città irachene, compresa Baghdad.
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L’operazione si è conclusa nel giro di un’ora. E’ iniziata all’1:20 di notte, la stessa ora in cui è stato ucciso Soleimani, oggi sepolto nella sua città natale, a Kerman.
Facendo il verso a Trump, che ha definito il generale “un mostro” ed esultato per la sua morte twittando la bandiera americana, alcuni dirigenti iraniani hanno twittato bandiere di Teheran ed esortato gli Usa ad andarsene dal Medio Oriente. L’attacco ha fatto crollare la Borsa di Tokyo ed impennare le quotazioni di oro e petrolio.