Acquisti sulla scia dell’attenuazione delle tensioni in Medio Oriente, gli investitori tornano a concentrarsi sull’andamento dell’economia e sulle banche centrali
da Il Sole24ore.com di Chiara Di Cristofaro
Le parole di Trump allentano la tensione sui mercati e convincono gli investitori a tornare ad acquistare: Borse europee tutte in rialzo, sulla scia di Wall Street e Asia.
La migliore è Francoforte che sale di oltre un punto percentuale, rinfrancata dal buon dato sulla produzione industriale di novembre, che ha segnato un +1,1% battendo le attese del mercato e rassicurando sullo stato di salute dell’economia tedesca.
Si allontana lo spettro di un conflitto Usa-Iran
Il presidente Usa Donald Trump ieri ha detto che per l’Iran ci saranno sanzioni economiche, ma ha raffreddato i toni del conflitto allontanando la temuta ipotesi di una escalation delle tensioni. Anche a livello internazionali, i messaggi sono stati tutti all’insegna della cautela e della ricerca di un equilibrio.
Il mercato quindi può tornare a occuparsi dei fondamentali, almeno per il momento, e l’attenzione si sposta sull’economia e sui possibili segnali in arrivo dalle banche centrali.
Scatto di Amplifon, vendite su Atlantia
Intanto, sull’azionario milanese, scatto al rialzo per Amplifon che sale del 2,5% dopo l’acquisto della società australiana Attune Hearing per 34 mln di euro. Bene ancora St (+2,19%), con le indicazioni positive per il comparto che trainano il settore e con i nuovi massimi del Nasdaq di ieri. In grande spolvero bancari e risparmio gestito, mentre restano indietro i petroliferi che si allineano all’andamento del greggio con Saipem che perde l’1% ed Eni lo 0,34%. In coda al listino Atlantia (-1,17%) dopo il downgrade di Fitch e dopo che la ministra Micheli ha detto in un’intervista che l’offerta al Governo di 700 milioni di euro per la riduzione dei pedaggi per evitare la revoca della concessione è insufficiente.
Il greggio torna ai livelli pre-crisi
Torna alla normalità anche il mercato petrolifero, con i prezzi del greggio che si riportano ai livelli precedenti il rally dei giorni scorsi: il Wti consegna febbraio sale dello 0,15% a 59,7 dollari al barile mentre il Brent consegna marzo è stabile a 65,45 dollari al barile. Sul fronte dei cambi, la moneta unica passa di mano a 1,1114 dollari (come ieri in chiusura), e a 121,54 yen (da 120,867 yen), con la divisa giapponese in calo insieme agli altri beni rifugio. Il biglietto verde sale infatti a 109,36 (108,751 dollari).
Anche l’Asia è in rialzo
Le Borse asiatiche chiudono la seduta all’insegna dei forti acquisti sull’attenuarsi delle tensioni in Medio Oriente. Bene Tokyo, il cui indice Nikkei ha guadagnato il 2,31% a quota 23,739.87, con un aumento di 535 punti. In rialzo anche Hong Kong, con un progresso superiore all’1%. I future sui principali listini europei indicano che i mercati del Vecchio continente apriranno in territorio positivo.