Coinvolti il presidente dell’Assemblea capitolina De Vito e i costruttori Toti e Statuto
Redazione ANSA 28 gennaio 2020 17:07 NEW
Rischio processo per dieci persone coinvolte nell’ultimo filone della maxi-indagine sul nuovo stadio della Roma. La Procura ha notificato l’atto di chiusura agli indagati tra cui il presidente dell’Assemblea capitolina Marcello De Vito e l’avvocato Camillo Mezzacapo (già a processo per una vicenda di corruzione), i costruttori Pierluigi e Claudio Toti, Giuseppe Statuto e Luca Parnasi (anch’egli già a processo nel filone principale). I reati contestati, a seconda delle posizioni, sono di corruzione, reati tributari e traffico di influenze.
L’accusa nei confronti di De Vito, Mezzacapo e i costruttori Toti e Statuto è di mazzette in cambio di favori per progetti legati alla riqualificazione degli ex Mercati generali e dell’area della vecchia stazione di Trastevere. De Vito, è scritto nel capo di imputazione, “abusando della qualità e dei poteri di presidente del consiglio comunale di Roma Capitale ha indotto Pierluigi Toti e Claudio Toti, interessati al procedimento amministrativo pendente presso il Comune di Roma e relativo all’approvazione il progetto di riqualificazione degli ex Mercati Generali (procedimento che si trovava in una fase di stallo e motivo di grande preoccupazione per i Toti) a conferire un incarico professionale allo studio legale di Camillo Mezzacapo facendo intendere che solo in tal modo si sarebbe potuto sbloccare il procedimento amministrativo”. Un “incarico che veniva remunerato con un importo di oltre 110mila euro trasferiti” allo studio legale di Mezzacapo e da quest’ultimo girati “per l’importo complessivo di 48mila euro su un conto intestato ad una società riconducibile a Mezzacapo e De Vito”.
Statuto ha invece “erogato in favore di De Vito e Mezzacapo” oltre 24mila euro, cifra corrisposta sotto forma di incarico professionale conferito “allo studio legale di Mezzacapo e da quest’ultimo trasferito per l’importo complessivo di 16mila euro su un conto di una società riconducibile a Mezzacapo e De Vito” in cambio di un intervento “nell’iter amministrativo per il rilascio del permesso di costruire, con cambio di destinazione d’uso e di ampliamento, di un edificio in viale Trastevere dell’ex area della stazione”.
Caltagirone intanto smentisce
“Andare ogni tanto a vedere un derby è piacevole e divertente. Tutto il resto è pura fantasia”. Lo afferma Francesco Gaetano Caltagirone che intende così smentire le voci su un suo interesse sul dossier della costruzione dello stadio dopo che domenica scorsa era andato a vedere la partita Roma-Lazio.
La smentita in replica alle voci, alimentate sui social, che Dan Friedkin, impegnato nell’acquisto della squadra, volesse avviare la costruzione di un nuovo stadio con un progetto diverso da quello di Tor di Valle.