L’azionario europeo chiude in forte flessione, dopo aver tentato un rimbalzo in avvio di seduta.
da MF-Mialno Finanza.it del 05/03/2020 18:10
L’attenzione degli investitori, anche oggi, si e’ focalizzata sull’impatto economico della diffusione di coronavirus. Il Ftse Mib ha segnato un calo dell’1,78% a 21554 punti, accelerando al ribasso in scia all’apertura in negativo di Wall Street.
Sul fronte dei dati macro, le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti (dato destagionalizzato) sono diminuite di 3.000 unita’ a quota 216.000, rispetto al totale di sette giorni fa. Gli economisti contattati dal Wall Street Journal si attendevano un dato a 215.000 unita’.
La produttivita’ dei settori non agricoli dell’economia statunitensi, secondo la lettura finale, e’ aumentata nel quarto trimestre 2019 dell’1,2% a/a, leggermente meno della stima preliminare e di quanto previsto dal consenso degli economisti, a +1,4%. Infine, gli ordini alle imprese americane sono diminuiti dello 0,5% m/m a gennaio. Il dato ha sorpreso in negativo il consenso degli economisti che si aspettava un calo dello 0,3% m/m.
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A piazza Affari, in forte calo il settore bancario che e’ penalizzato da un eventuale taglio dei tassi da parte della Bce, che potrebbe impattare negativamente sulla redditivita’ e dal rischio di una recessione, che porterebbe a un aumento dei crediti in sofferenza.
In particolare, B.Mps cede il 7,44%, B.P.Sondrio il 6,23%, Ubi B. il 5,84%, Banco Bpm il 4,23%, Mediobanca il 4,19%, Intesa Sanpaolo il 3,81%, Bper il 3,64%, Unicredit l’1,55%.
In rosso Amplifon (3,83% a 23,6 euro), con il mercato che teme il possibile impatto del coronavirus sui conti del gruppo. Numerosi i giudizi delle case d’affari sul titolo. Equita Sim e Kepler Cheuvreux hanno confermato il rating hold e abbassato il prezzo obiettivo sul titolo: per la prima scende del 3% a 24 euro, mentre per la seconda va da 25 a 23 euro per azione. Banca Imi, invece, ha ribadito il prezzo obiettivo a 25, mantenendo il rating hold.
L’impatto del coronavirus si fa sentire anche sui titoli del calcio: Juventus -5,85%, As Roma -5,68%, Ss Lazio -4,8%. Le partite di Serie A saranno infatti disputate a porte chiuse fino al 3 aprile e questa decisione impattera’ negativamente sul fatturato delle societa’. Sulla Juventus pesa anche la prossima uscita dal Ftse Mib, prevista il 23 marzo.
Sotto la lente degli investitori i titoli del risparmio gestito. Azimut H. (-4,99%) ha chiuso il 2019 con 370 mln euro di utile netto (+203% a/a). In perdita B. Generali (-3,94%), Anima H. (-7,78%) e B. Mediolanum (-5,07%). In lieve rialzo, invece, Finecobank, che ha segnato +0,25%: nel mese di febbraio la raccolta netta e’ stata pari a 771 mln euro (+35% a/a).
In forte flessione il settore del lusso: S. Ferragamo -5,05%, Moncler -2,14%, B. Cucinelli -4,5%, Tod’S -2,65%, Aeffe -5,74%.
In discesa anche Saipem (-5,13%), Unipol (-4,97%), Tim (-4,68%) e Nexi (-2,81%).
Tra gli industriali, si segnala Prysmian (-3,19%). Contiene i cali Stm (-1,13%), che ha firmato un accordo per acquisire la partecipazione di maggioranza in Exagan, azienda francese innovatrice nel nitruro di gallio. Liberum ha confermato il titolo tra le sue top pick nel settore tecnologico, con rating buy e prezzo obiettivo a 35 euro.
Registra, invece, un rialzo Leonardo Spa (+1,02%), dopo che la societa’ ha firmato con l‘amministrazione Difesa un contratto per la fornitura di apparati di identificazione “New Generation Identification Friend or Foe” (Ngiff) e l’integrazione degli stessi sistemi sulle piattaforme terrestri e navali delle Forze Armate italiane. La commessa ha una durata di 6 anni e un valore di circa 75 mln euro.