Le somme saranno tuttavia restituite nei prossimi mesi
TiscaliNews del 13 gennaio 2020
Il numero dei pensionati interessati dalla svista non è stato reso noto dall’ente previdenziale, che ha ammesso l’errore e che provvederà a rimediare nei prossimi versamenti, ma potrebbero essere tantissimi. Su alcune pensioni ci sono dei conguagli a debito da rinnovo variabili da 60 a 300 euro circa. Si tratta di conguagli “non dovuti” e le Sedi stanno aspettando istruzioni dalla Direzione Generale su come effettuare il rimborso delle trattenute indebitamente prelevate dalle pensioni. La restituzione avverrà “probabilmente” nei mesi di marzo o aprile 2020. I pensionati non devono presentare alcuna richiesta specifica all’Inps.
“Dal mese di febbraio – scrive l’ente previdenziale – sarà ripristinato il pagamento dell’importo corretto e verrà restituito quanto recuperato sulla mensilità di gennaio 2020″. Le cifre degli ammanchi oscillano tra i 60 e i 300 euro. Ora l’Inps ammette l’errore e annuncia la restituzione delle somme mancanti. Tutto bene quello che finisce bene. Ad accorgersi del problema, su segnalazione di un suo iscritto, è stato lo Spi Cgil che ha immediatamente attivato una verifica in tutte le Leghe pensionati presenti sul territorio umbro. “Abbiamo verificato che il problema ha riguardato un numero significativo di persone – spiega Ubaldina Santinelli, della segreteria Spi Cgil Umbria – e ci siamo quindi rivolti all’Inca Cgil, il nostro patronato, per affrontare la questione e offrire assistenza a pensionate e pensionati”.
“Effettivamente – spiega Roberto Panico, direttore dell’Inca Cgil Umbria – abbiamo riscontrato che chi aveva usufruito del cosiddetto ‘bonus Poletti’, nel ricalcolo effettuato dall’istituto si è visto annullato il bonus del 2019, cosa che ha comportato un debito nei confronti dell’inps, e si è visto disapplicare il bonus nel 2020, con conseguente diminuzione della pensione. L’Inps ha fatto sapere che provvederà a ricalcolare quanto prima tutte le pensioni, tuttavia noi suggeriamo a chi avesse riscontrato queste anomalie di rivolgersi ai nostri uffici per segnalare il singolo caso alla sede territoriale dell’istituto e accelerare così la restituzione di quanto dovuto”.
Attenzione, va precisato che non tutte le pensioni di gennaio con importo più basso di quello atteso sono frutto di un errore di calcolo. Nell’ultimo cedolino della pensione c’è stato il conguaglio di fine anno e, a seconda della situazione fiscale dell’interessato, potrebbe esserci stato un credito o un debito Irpef, in questo caso con trattenute sulla pensione.