Nel confuso scenario del traffico aereo il responsabile dei Trasporti valuta il possibile coinvolgimento della compagnia sarda dell’Aga Khan in liquidazione nella newco. Che dovrà rilanciare il vettore di bandiera. Un progetto complesso.

da  del 12/06/2020 14:47

di Andrea Montanari

L’una è in crisi conclamata dal 2008. L’altra è stata posta in liquidazione dai suoi ricchi azionisti, il principe ismaelita Karim Aga Khan (51%) e la Qatar Airways (49%), nei mesi scorsi per l’impossibilità di procedere all’ennesima ricapitalizzazione.

Nel complesso e confuso scenario del trasporto aereo italiano e globale, Iata ha stimato perdite per 252 miliardi di dollari per l’intero comparto, con un conseguente impatto negativo per 25 milioni di posti di lavoro. Ecco allora che prende corpo una nuova ipotesi di Stato, se così si può dire.

Come ha annunciato il ministro dei Trasporti, Paola De Micheli (Pd), si potrebbe infatti lavorare a un’integrazione di asset di Air Italy, la compagnia sarda posta in liquidazione alcuni mesi fa (il concordato è un’ipotesi per il salvataggio ma non c’è nulla di concreto in tal senso) e Alitalia, il vettore di bandiera al centro dell’ennesimo tentativo di salvataggio: il governo ha stanziato 3 miliardi con il decreto Rilancio, ma mancano ancora i piani per un nuovo decollo.

Il processo di possibile integrazione tra le due società è emerso oggi al termine dell’incontro al Ministero delle Infrastrutture, tra il titolare del dicastero, la De Micheli appunto, i liquidatori di Air Italy (Enrico Laghi, in precedenza commissario di Alitalia, e Franco Lagro), i sindacati del trasporto aereo, il ministero del Lavoro, il ministero dello Sviluppo economico, la Regione Sardegna e la Regione Lombardia.

De Micheli, in particolare, ha confermato l’imminente costituzione della newco Alitalia, lo sviluppo degli obiettivi del piano industriale e la valutazione dell’integrazione tra le due compagnie aeree. Nel Dl Rilancio è stato infatti predisposto il percorso di riforma dell’intero sistema del trasporto aereo nazionale, ormai in sofferenza da decenni.