I 17 parlamentari del Gruppo Misto sostengono che non si doveva pagare un concessionario venuto meno agli obblighi contrattuali e che nel Consorzio Cdp sono presenti fondi stranieri scelti senza gara pubblica.
da del 06/08/2021 17:59
di Manuel Follis
Dubbi di illegittimità e soprattutto non convenienza per lo Stato. Sono questi i principali motivi che hanno spinto 17 parlamentari, 15 dei quali appartenenti alla componente del Gruppo Misto, L‘Alternativa C’è, a presentare un esposto contro la cessione delle quote di Autostrade per l’Italia ad un Consorzio capeggiato da Cdp Equity.
I politici hanno depositato un esposto alla Procura della Repubblica di Roma, alla Procura presso la Corte dei Conti, al Cipess, alla Ragioneria generale dello Stato, all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e all‘Autorità di Regolazione dei Trasporti, chiedendo lo svolgimento delle indagini di rispettiva competenza.
Con la Cessione onerosa di Aspi a Cdp, sostengono i parlamentari nel documento dell’esposto, si corrispondono miliardi di euro a un Concessionario nonostante questi abbia tradito la fiducia dello Stato concedente e sia venuto meno ai propri obblighi contrattuali, contribuendo a provocare conseguenze disastrose.
In più, il controllo della maggior parte della rete autostradale italiana passa a un Consorzio composto anche da Fondi di Investimento stranieri, scelti senza gara pubblica.