Gli attivisti sui social si sono mostrati con la bandiera ucraina sui balconi della dimora vista mare a Biarritz e hanno mostrato i lussuosi interni della Residenza.
da del 14 MARZO 2022 09:19
A cura di Antonio Palma
Una serie di attivisti francesi sono entrati in una villa ritenuta nella disponibilità della figlia di Putin in Francia e hanno detto di volerla occupare per poter ospitare i profughi in arrivo dall’Ucraina. Pierre Affner, questo è il nome di uno degli attivisti impegnato concretamente a sostegno degli ucraini fin dalle prime dell’invasione russa, si è fotografato e ripreso all’esterno e all’interno della villa ritenuta parte del clan di Putin nella località balneare francese di Biarritz. Il gruppo ha dichiarato di aver già cambiato le serrature e che la villa è ora pronta ad accogliere i rifugiati del regime di Putin, principalmente rifugiati ucraini in fuga dalla Guerra.
Gli attivisti, che sui social si sono mostrati con la bandiera ucraina sui balconi della dimora vista mare e hanno mostrato i lussuosi interni della residenza, hanno detto al Quotidiano Russo Indipendente The Insider che durante l’ispezione della villa hanno trovato documenti che sembravano appartenere all’ex genero di Putin, Kirill Shamalov, e all’oligarca russo Gennady Timchenko, un caro amico di Putin.
Secondo lo stesso quotidiano, che ha visionato i documenti di proprietà dell’immobile, la villa una volta apparteneva a Timchenko e in seguito sarebbe stata trasferita a Shamalov. La famiglia di Putin e in generale quelli vicino al clan del Presidente russo da tempo frequentano la zona della costa basca, nel sud-ovest della Francia, dove possiedono diverse proprietà.
“Vittoria a Biarritz. Occupazione del Palazzo di Putin. Ora il Palazzo è del Popolo ed è pronto ad accogliere i profughi del regime di Putin” esulta Affner in un video pubblicato sui social. Postando alcuni scatti dall’interno della villa commenta: “Lampadari, lampadari e altre eccentricità nel Palazzo Putin a Biarritz. Tutto per i vostri soldi, cari russi”. Affner fa parte di un collettivo di attivisti pro ucraina che ha già proposto alle Autorità Locali di utilizzare la villa come rifugio per i profughi. Un altro attivista, Vladimir Osechkin, ha dichiarato che la villa ha 8 stanze e 3 bagni e quindi può ospitare decine di profughi ucraini.