da Pubblicato il: 18/06/2020 10:11
Per “sostenere il recupero dell’economia dalle ripercussioni del coronavirus” il Consiglio direttivo della Bce – che ha già varato un “considerevole stimolo di politica monetaria” – ribadisce “il massimo impegno a intraprendere ogni azione necessaria nell’ambito del proprio mandato per sostenere tutti i cittadini dell’area dell’euro nell’attuale fase di estrema difficoltà”.
Lo scrive l‘Eurotower nel Bollettino economico appena diffuso, ricordando l’impegno del Consiglio ad “assicurare che la politica monetaria sia trasmessa a tutti i settori dell’economia e a tutti i paesi, nel perseguimento del mandato della Bce di preservare la stabilità dei prezzi”.
Nonostante il netto calo del Pil mondiale contemplato dalle più recenti stime macroeconomiche della Bce i rischi che gravano sulle prospettive globali “permangono orientati al ribasso” ed “è importante notare che l’impatto della pandemia potrebbe risultare più forte e duraturo di quanto attualmente previsto”, è l’allarme lanciato dalla Banca centrale europea nel Bollettino economico appena diffuso.
“Il Consiglio direttivo – si sottolinea – resta quindi pronto ad adeguare tutti i propri strumenti, nella maniera che riterrà opportuna, per assicurare che l’inflazione continui ad avvicinarsi stabilmente al livello perseguito, in linea con il suo impegno alla simmetria”.
Le gravi “turbative internazionali” legate al coronavirus spingono la Bce a stimare per quest’anno una contrazione del PIL mondiale in termini reali (esclusa l’area dell’euro) pari al 4%, scrive l’Eurotower , segnalando come “il ritmo di tale contrazione è più rapido e la sua entità maggiore rispetto a quanto osservato durante la Grande recessione”. “Dopo la forte riduzione segnata nei primi due trimestri, nel terzo trimestre del 2020 l’attività mondiale dovrebbe avviarsi verso la ripresa e crescere nel 2021 e nel 2022, rispettivamente, del 6,0 per cento e del 3,9 per cento”.
Alla luce della crisi globale scatenata dal Covid-19 “nei grandi paesi esportatori di materie prime è atteso un calo vertiginoso dell’attività economica”, si legge ancora nel bollettino in cui si ricorda come sul fronte energetico “i tagli alla produzione concordati dai paesi dell’OPEC+ per stabilizzare il mercato internazionale del petrolio e i più bassi prezzi delle materie prime dovrebbero frenare gli investimenti”. Preoccupante lo scenario in Brasile che sconta un “aumento delle tensioni politiche” e l’essere “tra i più colpiti dalla pandemia””: nel colosso sudamericano “l’attività economica ha subito un brusco deterioramento a causa delle misure di lockdown, delle interruzioni delle catene di approvvigionamento, di una più debole domanda estera, di ingenti deflussi di capitale e di uno shock negativo sulle ragioni di scambio che ha riflesso il calo dei prezzi delle materie prime”.
“Il grado di incertezza sul futuro andamento dell’economia internazionale rimane senza precedenti”, una incertezza legata “all’evoluzione della pandemia e al suo impatto sui comportamenti economici, nonché alle misure di contenimento e al successo delle politiche attuate in risposta all’emergenza”, sottolinea la Bce aggiungendo che “in prospettiva, si osserverà un calo dell’inflazione su scala mondiale, in un contesto caratterizzato da una riduzione dei corsi petroliferi e un indebolimento della domanda”.
Quanto ai “mercati del lavoro dell’area dell’euro sono stati gravemente colpiti dalle misure di contenimento del COVID-19” anche se le cifre ufficiali che mostrano nel primo trimestre del 2020 un calo dell’occupazione dello 0,2 per cento non disegnano un quadro preciso visto che è influenzato dai “provvedimenti adottati , come l’introduzione di schemi di sostegno alla riduzione dell’orario lavorativo e un pacchetto complementare di misure volte a prevenire gli esuberi e a sostenere i lavoratori autonomi”. Invece le indagini più recenti “forniscono un’indicazione più tempestiva dell’andamento del mercato del lavoro e suggeriscono che quest’ultimo stia attualmente attraversando un periodo di profonda contrazione” con “Un netto deterioramento”. Lo sottolinea la Bce nel Bollettino Economico evidenziando come “gli schemi di sostegno alla riduzione dell’orario lavorativo limitano l’aumento del numero di lavoratori disoccupati, permettendo nel contempo di accrescere la flessibilità del mercato del lavoro a fronte delle fluttuazioni cicliche”.