Nella serata di venerdì la polizia è intervenuta nel parcheggio di Ikea di via Anagnina, dove si ritrovano gli appassionati di tuning e da dove, spesso, partono le corse clandestine: sono 165 le persone identificate e 4 le automobili con fermo amministrativo.
da del 6 FEBBRAIO 2022 12:27
A cura di Beatrice Tominic
Nella serata di venerdì scorso, 4 febbraio, la Polizia ha fatto irruzione in zona Anagnina dove, ormai ogni venerdì sera da anni, si tengono stabilmente i raduni degli appassionati di tuning, l’attività di modifica dei veicoli rispetto agli standard con cui vengono prodotti per assecondare i propri gusti e rendere il mezzo più potente e veloce. In alcuni casi, però, il ritrovo, generalmente organizzato nel parcheggio del punto vendita di Ikea, è sfociato in vere e proprie corse clandestine con automobili che hanno sfrecciato lungo via Anagnina e via Tuscolana, spingendosi e continuando, talvolta, anche nella zona dei Castelli Romani.
Alcune di queste pericolose gare hanno anche provocato gravi incidenti stradali, come nel caso dello scorso agosto, quando quattro ragazze sono state ferite dopo essere state investite. Gli appassionati di tuning si danno tradizionalmente appuntamento contattandosi su Facebook, ma a differenza delle altre serate, come si legge in un articolo de Il Corriere della Sera, stavolta la Prefettura ha deciso di recarsi a controllare.
Il blitz della polizia e i controlli
Nel corso della serata di venerdì, gli agenti della polizia sono intervenuti nel blitz circondando il territorio fra via di Torre di Mezzavia, via Tuscolana e via Anagnina. Durante i controlli hanno identificato 165 persone di cui 137 ragazzi proprietari delle automobili modificate in sosta nel parcheggio dell‘Ikea e altri appassionati che si sono trovati lì per vederli. Nel corso delle verifiche sono stati ritirati quattro libretti di circolazione e sottoposti al fermo amministrativo quattro veicoli a causa di modifiche a motori, luci e carrozzerie valutate non conformi e prive di autorizzazione. Proprio per questa ragione, fra gli automobilisti proprietari dei mezzi modificati quattro sono stati sanzionati al pagamento di qualche centinaia di euro, ma poi hanno potuto comunque riportare a casa le proprie automobili.