Il ceo Schwimmer: «Pronti alla cessione per ottenere anche il via libera all’acquisizione Refinitiv». La cessione parziale o totale di Borsa italiana, che è valutata fino a 4 miliardi, potrebbe aiutare a finanziare l’operazione.
Da del 31 luglio 2020
(Giovanni Mereghetti / AGF)
Borsa Italiana è ufficialmente sul mercato. Dopo mesi di speculazioni, il gruppo London Stock Exchange, che controlla il listino italiano, mette nero su bianco che potrebbe prendere in considerazione la vendita di parte o di tutta Borsa Italiana per ottenere l’approvazione da parte dell’Antitrust europeo dell’acquisizione da 27 miliardi di dollari del gruppo di dati e analisi Refinitiv.
In occasione della presentazione dei dati semestrali, il London Stock Exchange Group conferma di aver avviato negoziati esplorativi che potrebbero risultare nella vendita della quota in Mts o potenzialmente di Borsa Italiana. «Non ci sono certezze che Lse ( London Stock Exchange) di procedere con un’operazione in relazione a uno o l’altro di queste attività» precisa il gruppo, ma di fatto la notizia rappresenta un passo in avanti rispetto alle speculazioni degli ultimi mesi. Sia Deutsche Boerse che Euronext hanno a più riprese manifestato il proprio interesse per Borsa Italiana.
LSE ha dichiarato che prevede di completare l‘accordo Refinitiv entro l’inizio del 2021, indicando una linea temporale potenzialmente più lunga nel tentativo di ottenere l’approvazione da parte delle autorità europee di regolamentazione della concorrenza.
Nel riportare gli utili semestrali, il gruppo londinese ha affermato di aver registrato buoni progressi nelle trattative con investimenti esteri, antitrust e altri obblighi normativi per la transazione Refinitiv e che la pianificazione dell’integrazione è ben sviluppata. «Prevediamo di chiudere la transazione entro la fine dell’anno o all’inizio del 2021», ha affermato l’amministratore delegato della LSE David Schwimmer in una nota.