La holding Euronext, che controlla Borsa Spa, ha avviato ricognizioni in Italia per capire quanti dipendenti possono andare in pensione. Un fatto letto da Fabi, Cgil e Cisl come il primo passo verso i tagli annunciati da MF-Milano Finanza. Zanichelli (M5S) chiede un’audizione dei sindacati e della società in Commissione Finanze | Bnp Paribas si sfila da Euronext. Il commissario Ue a colloquio con l’ad Boujnah | Borsa spa a rischio ghigliottina
da del 17/09/2021 18:35
di Elena Dal Maso
Fabi, Cgil e Cisl, sindacati sul piede di guerra a difesa dei dipendenti di Borsa Spa dai tagli di Euronext. “Nei giorni scorsi si è tenuto un incontro… nel quale ci è stato illustrato un progetto, avente come oggetto l’apertura di uno sportello dedicato alla consulenza previdenziale, consistente in un servizio di verifica della posizione pensionistica a disposizione dei lavoratori che eventualmente potranno decidere di manifestare all’azienda la propria volontà di uscita anticipata”, scrivono le sigle sindacali in una nota di oggi.
Un progetto “in apparenza solo puramente informativo, si è ben presto rivelato dai contenuti molto più rilevanti”, prosegue il testo. Nel concreto, “ci è subito apparso un servizio di non chiara natura, evidenziando il timore che, come parti sindacali abbiamo subito espresso chiaramente all’azienda, il fine di tale progetto fosse connesso a disegni ben differenti e strettamente legati alla presentazione del prossimo piano industriale”.
Timore rafforzato dal contenuto della mail inviata il 16 settembre “soltanto ad alcuni colleghi (presumibilmente quelli più vicini alla finestra pensionistica) e in cui appare oggi chiaramente evidente l’obiettivo che si propone l’azienda”, e che trova la “piena e totale opposizione” dei sindacati.
Questi ultimi citano gli articoli di MF-Milano Finanza che hanno anticipato i tagli allo studio di Euronext, il gruppo che ha rilevato di recente Piazza Affari assieme a Cdp Equity (7,3%) e Intesa Sanpaolo (1,5%), in preparazione al piano industriale di novembre.
“Ogni possibile ipotesi di riorganizzazione e ristrutturazione deve sempre essere negoziata con il sindacato nelle forme adeguate e nelle sedi competenti”, ricordano le sigle sindacali, che auspicano “valorizzazione e crescita delle risorse e non certo tagli”.
Davide Zanichelli, esponente del M5S, interviene sulla questione, spiegando che “le sigle sindacali attive in Borsa Italiana hanno pubblicato oggi un comunicato in cui lasciano intendere la volontà, da parte della società, di procedere nel prossimo futuro a un numero consistente di esuberi. A quanto risulta, infatti, i lavoratori più vicini alla pensione avrebbero ricevuto una mail di ricognizione pensionistica anche nella considerazione di un’eventuale uscita anticipata”.
Si tratta di un secondo “solido indizio della volontà del management di Borsa, nella visione del gruppo Euronext, di procedere a circa 200 esuberi, dopo le indiscrezioni giornalistiche di agosto che di fatto non erano state sostanzialmente smentite. Riteniamo sia venuto il momento che la commissione Finanze ascolti in merito sia i sindacati che l’azienda, ed è ciò che chiederemo al più presto al presidente Luigi Marattin”.
Ci era stato garantito, continua Zanichelli, che l’operazione Euronext-Borsa avrebbe valorizzato l’autonomia e le ambizioni della società italiana, anche considerando l’esborso di denaro pubblico investito, “ancor più considerando la recentissima vendita da parte di Bnp Paribas Fortis del 2% di quote Euronext che aumenta ulteriormente il peso specifico dell’azionariato istituzionale italiano all’interno del gruppo”.
Iniziare il nuovo corso con 200 esuberi quando “siamo il Paese con il maggior peso specifico in Euronext non sarebbe certo positivo”, conclude Zanichelli.