L’Europa termina la seduta contrastata mentre Wall Street prosegue in rosso.Spaventa l’avvertimento del ceo di Jp Morgan, Jamie Dimon: anche quando la crisi bancaria sarà alle spalle, “ci saranno ripercussioni negli anni a venire”. Prezzi delle materie prime in calo | | Ftse Mib future: spunti operativi per martedì 4 aprile | Il calendario macro di oggi | Enel verso la vendita del business batterie per tagliare il debito. Offerte da 2 miliardi di euro.
da del 04/04/2023 17:58
di Emma Bonotti e Francesca Gerosa
Partito in territorio positivo, il Ftse Mib non riesce a consolidare il rialzo e nell’ultima ora di negoziazioni inverte la rotta, chiudendo sotto la parità. Il listino principale di Milano termina così la seduta di martedì 4 aprile in calo dello 0,56% a 27.027 punti, mentre l’Europa si conferma contrastata: -0,48% Londra, sulla parità Parigi e +0,14% Francoforte. Tra le blue chips di Piazza Affari brillano Erg, Saipem e Pirelli.
Ore 16:15 Milano piatta dopo l’apertura contrastata di Wall Street
Le piazze europee rallentano dopo l’apertura contrasta di Wall Street. Alle 16:15 Milano si ferma sulla parità a 27.168 punti, Parigi sale dello 0,36% e Francoforte dello 0,53%, mentre Londra scivola dello 0,11%. Intanto dall’altra parte dell’oceano i listini Usa proseguono deboli, con il Dow Jones in frenata dello 0,2%. Gli investitori cercano ancora di capire quale impatto concreto avrà sulle prossime mosse della Federal Reserve il taglio della produzione deciso dall’Opec+.
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Si raffreddano i prezzi delle materie prime
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Tra le materie prime il petrolio rallenta la corsa della vigilia, salendo di mezzo punto percentuale su entrambi i listini di riferimento (80,8 dollari al barile il Wti e 85,1 dollari il Brent) e ad Amsterdam il gas perde oltre il 6% a 48 euro al megawattora. Secondo Reuters, Allianz e Munich Re hanno rinnovato la copertura assicurativa sul Nord Stream 1, il gasdotto che collegata la Russia all’Europa e che fino allo scorso settembre, quando è stato colpito da un attacco di sabotaggio, ha rappresentato una delle principali fonti di importazioni di metano per il Vecchio continente.
Ore 14:20 Milano sale nonostante il monito di Dimon (JP Morgan): la crisi bancaria non è finita.
I futures di Wall Street accelerano al rialzo (+0,15% quello sul Dow Jones e +0,27% quello sull’S&P500) e di riflesso i listini del Vecchio Continente si rafforzano, tranne Londra. Il Dax guadagna lo 0,92%, il Cac40 lo 0,62%, il Ftse100 lo 0,07% e il Ftse Mib lo 0,47% a 27.308 punti alle 14:20 grazie al rally di Saipem (+4,12%) e di Erg (+3,39%) e di alcune banche come Banco Bpm (+2,11%) e Bper Banca (+2,09%), nonostante l’avvertimento del ceo di JP Morgan Chase & Co., Jamie Dimon: la crisi bancaria non è finita. «E anche quando sarà alle nostre spalle, ci saranno ripercussioni per gli anni a venire», ha scritto Dimon in una lettera agli azionisti, aggiungendo che «le probabilità di recessione sono aumentate». Sebbene non si tratti di una situazione simile a quella del 2008, ha chiarito, «non è chiaro quando la crisi attuale finirà».
Ore 11:50 Frena l’indice dei prezzi alla produzione nell’area euro, il Ftse Mib resta in rialzo. Sterlina sui massimi da 10 mesi
Le Borse europee accelerano al rialzo (+0,76% il Dax, +0,67% il Cac40, +0,12% il Ftse100 e +0,43% a 27.295 punti il Ftse Mib alle 11:50 con Bper Banca, Erg, Pirelli e Saipem che guadagnano oltre due punti percentuali) anche se a febbraio l’indice dei prezzi alla produzione industriale nell’area euro è calato dello 0,5% a livello mensile. Invece, è aumentato del 13,2% su base annuale. Il consenso degli economisti si aspettava un incremento del 13,7% anno su anno. La componente core, meno volatile perché esclude l’energia, è salita dello 0,2% a livello congiunturale e dell’10,2% su base tendenziale.
Sterlina sui massimi da 10 mesi
L’euro è in rialzo dello 0,25%, dopo aver toccato il livello più alto dall’inizio di febbraio a 1,0938 dollari. La sterlina ha toccato nuovi massimi degli ultimi 10 mesi rispetto al dollaro a 1,2475 dollari, mentre il biglietto verde continua a essere danneggiato dalle scommesse del mercato sulla fine del ciclo di rialzo dei tassi da parte della Fed.
Ore 11:000 Il Ftse Mib si conferma in frazionale rialzo. Euro sopra 1,09 dollari
Proseguono la seduta in rialzo le Borse europee. Il Dax sale dello 0,60%, il Cac40 dello 0,32%, il Ftse100 dello 0,04% e il Ftse Mib dello 0,19% a 27.230 punti alle 11:00, sostenuto da Azimut, Banco Bpm, Bper, Erg, Pirelli Prysmian e Saipem, mentre gli investitori soppesano il recente shock petrolifero e le crescenti prospettive di recessione in attesa dei dati chiave di questa settimana. «In Europa continua il consolidamento, dopo che i dati rassicuranti sulla disoccupazione spagnola sono stati compensati dai dati deludenti della bilancia commerciale tedesca», afferma Pierre Veyret, analista tecnico di ActivTrades. «È probabile che la maggior parte degli operatori attenda ulteriori catalizzatori rialzisti prima di spingere al rialzo le azioni, soprattutto in seguito al ritorno delle preoccupazioni per l’inflazione e la recessione dopo l’annuncio di un taglio della produzione di petrolio da parte dei Paesi Opec+. Dal punto di vista tecnico, una correzione del mercato sarebbe considerata normale dopo il forte rally rialzista registrato nella seconda metà di marzo. Tuttavia, il recente intervento delle banche centrali per riportare stabilità e fiducia sul mercato tende a sostenere il sentiment del mercato nel breve termine, rendendo molto difficile qualsiasi previsione di correzione».
L’euro accelera al rialzo sul dollaro
L’euro accelera al rialzo sul dollaro a 1,09 (+0,35%) dopo che la bilancia commerciale della Germania, in termini destagionalizzati, ha registrato a febbraio un surplus di 16 miliardi di euro. Nel dettaglio, le esportazioni tedesche sono cresciute del 4% a livello mensile a 136,7 miliardi di euro (+0,7% mese su mese il consenso). Le importazioni sono aumentate del 4,6% a livello congiunturale a 120,7 miliardi di euro.
Ore 09:05 Indici europei in leggero rialzo, anche il Ftse Mib. Spread in calo a 183
I mercati azionari europei salgono in avvio di seduta. Il Dax avanza dello 0,30%, il Cac40 dello 0,47%, il Ftse100 dello 0,65% e il Ftse Mib dello 0,33% a 27.269 punti con lo spread Btp/Bund in leggero calo a 183,3 punti base. «Il mese di aprile è iniziato bene per i mercati finanziari. L’indice Ftse Mib ha chiuso in rialzo dello 0,24%, quarta seduta consecutiva al rialzo, poco sotto la parità Dax e Ibex. Sale, però, anche il Vix sull’S&P 500, +2,7%, ma sempre vicino ai minimi di periodo», sottolinea Fabrizio Barini di Integrae Sim. Un movimento, spiega, guidato dai titoli del comparto energetico che hanno beneficiato dell’annuncio dell’Opec+ che ha inaspettatamente ridotto la produzione di greggio spingendo al rialzo i prezzi del petrolio.
Dopo il balzo del petrolio, la probabilità che la Fed alzi i tassi di 25bp ha superato il 50%
Notizie che se da un lato non hanno depresso i listini, dall’altro potrebbero influenzare le prossime decisioni di politica monetaria. «La forte crescita dei prezzi energetici è stata, infatti, il principale elemento della crescita dell’inflazione nell’ultimo anno, ma nonostante l’aumento di ieri (superata la soglia di 80 dollari al barile) il petrolio viene ancora scambiato ben al di sotto dei livelli di un anno fa. Il Brent è, infatti, sceso di un quinto rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e l’aumento registrato ieri lo porta in linea con i livelli di fine febbraio. Resta, quindi, ancora elevata l’incertezza sulle decisioni che assumeranno Fed e Bce in occasione delle prossime riunioni. Ma dopo il balzo del petrolio la probabilità che la banca centrale statunitense alzi i tassi di 25 punti base ha superato abbondantemente il 50%», conclude Barini.
A Milano bene Stellantis ed Erg, deboli Tim ed Enel
Sul listino milanese Enel che, come riporta Mf-Milano Finanza riprendendo Bloomberg, sta valutando la vendita di una quota di maggioranza dei suoi asset di storage, i sistemi di accumulo dell’energia prodotta da fonti rinnovabili, cala dello 0,11% a 5,596 euro. La vendita andrebbe a incrementare il programma di cessioni varato dall’ad, Francesco Starace, con l’obiettivo di ridurre di 21 miliardi l’indebitamento del gruppo, che al 31 dicembre 2022 ammontava a circa 60 miliardi di euro. Meglio Erg (+2,24% a 28,32 euro) con Morgan Stanley che ha alzato il giudizio a equal-weight (target price a 29 euro) e Stellantis (+0,83% a 16,80 euro) che a marzo ha visto una crescita del 36,28% delle immatricolazioni auto con una quota di mercato in aumento al 35,08% dal 31,84% di febbraio. In leggero calo Tim (-0,10% a 0,3084 euro) con il processo di vendita della rete che sta andando avanti con due offerte sul tavolo, uno scenario impensabile un anno fa, come ha detto il 3 aprile l’ad, Pietro Labriola. Tra le banche, spicca con un +1% a 1,99 euro Mps: lo scorso 14 marzo il socio Bluebell Partners ha chiesto al cda della banca senese di inserire all’ordine del giorno dell’assemblea dei soci in programma il 20 aprile la proposta di azione di responsabilità nei confronti degli ex-amministratori, Alessandro Profumo e Fabrizio Viola. Infine, Enav sale dello 0,83% a 3,89 euro con il Tesoro che ha indicato Alessandra Bruni e Pasqualino Monti, rispettivamente, come i prossimi presidente e ad del gruppo.
Ore 08:00 Europa attesa in leggero rialzo. La mossa dell’Opec+ ridesta i falchi della Bce
Borse europee attese in frazionale rialzo in avvio di seduta (+0,25% il future sull’Eurostoxx50), mentre i futures di Wall Street sono deboli (-0,06% quello sul Dow Jones e -0,12% quello sull’S&P500) e i prezzi del petrolio proseguono la loro corsa (Wti +0,41% a 80,75 dollari al barile e Brent +0,38% a 85,25 dollari al barile) in seguito all’inatteso taglio da oltre un milione di barili al giorno della produzione Opec+, deciso con modalità anomale nel pomeriggio di domenica 2 e subito criticato dalla Casa Bianca.
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Tornano i timori di inflazione dopo l’Opec+, Holzmann (Bce): tassi +50 bp a maggio ancora molto probabile
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Si riaccendono i timori per l’inflazione e i falchi della Bce rialzano subito la testa. Il membro austriaco del board della banca centrale europea, Robert Holzmann, ha detto che l’ipotesi di un rialzo dei tassi di cinquanta punti base a maggio, resta valida. L’ipotesi di un rialzo dei tassi di interesse da 50 punti base anche a maggio è ancora “molto probabile”, ha detto il 3 aprile il banchiere centrale austriaco, secondo quanto ha riportato Bloomberg. Secondo Holzmann, una volta che si dovesse rallentare la portata dei rialzi a 25 punti base poi sarebbe molto difficile riaccelerare. Sinora l’istituzione monetaria ha sempre insistito sul fatto che le prossime decisioni verranno assunte volta per volta sulla base degli sviluppi dei dati e che le recenti tensioni di borse e banche – conseguenti al fallimento di Svb negli Usa e il salvataggio di Credit Suisse in Svizzera – potrebbero avere come effetto un ulteriore indebolimento dell’economia. E ciò accresce l’importanza di questo approccio basato sui dati. La prossima riunione operativa sui tassi della Bce si terrà il 4 maggio.
Attenzione all’indice dei prezzi alla produzione a febbraio dell’Eurozona
Focus allora sui dati macro. Alle 08:00 verrà pubblicata la bilancia commerciale a febbraio della Germania (precedente: 16,7 miliardi di euro), alle 11:00 l’indice dei prezzi alla produzione a febbraio dell’Eurozona (precedente: +15% anno su anno; consenso: +13,7% anno su anno), alle 14.55 l’indice settimanale Redbook degli Stati Uniti (precedente: +2,8% anno su anno), alle 16:00 gli ordinativi industriali a febbraio (precedente: -1,6% mese su mese; consenso: -0,5% mese su mese) e gli ordini di beni durevoli a febbraio finale (preliminare: -1% mese su mese). In attesa, l’euro vale 1,088 dollari (+0,06%).
A Milano occhio a Enel, Mps, Tim, Stellantis ed Enav
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Sul listino milanese attenzione a Enel che, come riporta Mf-Milano Finanza riprendendo Bloomberg, sta valutando la vendita di una quota di maggioranza dei suoi asset di storage, i sistemi di accumulo dell’energia prodotta da fonti rinnovabili. La vendita andrebbe a incrementare il programma di cessioni varato dall’ad, Francesco Starace, con l’obiettivo di ridurre di 21 miliardi l’indebitamento del gruppo, che al 31 dicembre 2022 ammontava a circa 60 miliardi di euro. Da monitorare anche Stellantis, che a marzo ha visto una crescita del 36,28% delle immatricolazioni auto con una quota di mercato in aumento al 35,08% dal 31,84% di febbraio, ancora Tim con il processo di vendita della rete che sta andando avanti con due offerte sul tavolo, uno scenario impensabile un anno fa, come ha detto il 3 aprile l’ad, Pietro Labriola, poi Mps perché lo scorso 14 marzo il socio Bluebell Partners ha chiesto al cda della banca senese di inserire all’ordine del giorno dell’assemblea dei soci in programma il 20 aprile la proposta di azione di responsabilità nei confronti degli ex-amministratori, Alessandro Profumo e Fabrizio Viola, infine Enav con il Tesoro che ha indicato Alessandra Bruni e Pasqualino Monti, rispettivamente, come i prossimi presidente e ad del gruppo.