La storia infinita della Brexit continua. E ancora una volta è un tweet a dettare i tempi. I 27 Stati membri dell’Unione Europea accetteranno la richiesta del Regno Unito per un’estensione flessibile della Brexit fino al 31 gennaio 2020.
di Roberta Castellarin da Milano Finanza 28/10/2019 10:54
La storia infinita della Brexit continua. E ancora una volta è un tweet a dettare i tempi. I 27 Stati membri dell’Unione Europea accetteranno la richiesta del Regno Unito per un’estensione flessibile della Brexit fino al 31 gennaio 2020 storia infinita della Brexit continua. E ancora una volta è un tweet a dettare i tempi. I 27 Stati membri dell’Unione Europea accetteranno la richiesta del Regno Unito per un’estensione flessibile della Brexit fino al 31 gennaio 2020. La decisione verrà formalizzata attraverso una procedura in forma scritta. Lo ha annunciato su Twitter il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk (nella foto).
La notizia era nell’aria, con le principali case di investimento che avevano ridotto le probabilità di un’uscita della Gran Bretagna senza accordo al 5%.
Lo dimostra il mercato obbligazionario, che continua a mostrare tassi in rialzo. Il rendimento del Bund decennale scambia in aumento di 3 punti base, al -0,34%. “A supportare il movimento è stato il flusso di notizie positive, che alimenta l’ottimismo sulla Brexit e fronte commerciale, con la ‘fase uno’ dell’accordo tra Cina e Stati Uniti che sembra essere ormai un affare concluso”, osservano da Mps Capital Services. Sul fronte macro, “nell’Eurozona continuano i segnali di consolidamento con la fiducia delle imprese tedesche (indice Ifo) che si e’ stabilizzata, mostrando una componente corrente in calo e sotto le attese, ma quella prospettica in rialzo e sopra le attese”, proseguono gli esperti. Intanto, “è facile attendersi un aumento delle pressioni sulla Germania per allentare” le restrizioni sul debito “soprattutto dopo che, secondo il giornale tedesco Handelsblatt, il surplus di bilancio teutonico 2019 dovrebbe essere sensibilmente superiore al previsto”, concludono gli analisti.
Intanto la sterlina tratta in rialzo in vista della decisione dei parlamentari britannici in merito alla proposta governativa di elezioni anticipate. Qualora la Camera dei Comuni dovesse respingere la proposta di ritorno alle urne con l’Unione europea disposta a garantire il rinvio dell’uscita del Regno Unito fino al 31 gennaio, la sterlina dovrebbe rafforzarsi ulteriormente. Per ora, sostiene Kit Juckes, analista di Societe Generale , “lo scenario più probabile è quello di un’uscita di Londra dall’Ue secondo termini non molto diversi da quelli contenuti nell’attuale accordo”. I tempi con cui questo accadrà restano, però, avvolti in una fitta nebbia.