ROMA
La dirigente di Euro Contact, secondo l’accusa, aveva vietato ai lavoratori di avere relazioni sentimentali tra loro, ma dagli atti è emersa un’altra verità.
di Giulio De Santis
Corsi extra lavorativi gratuiti di zumba e di arti marziali. Cene fuori: anch’esse a spese dell’azienda. «Un ambiente performante» sul piano lavorativo. Tuttavia «sano», dove più dipendenti hanno avuto relazioni sentimentali.
Una di queste extraconiugale. Sono i passaggi chiave delle motivazioni dell’assoluzione (con sentenza irrevocabile) pronunciata nei confronti di Rosa Fiorini, dirigente del call center Euro Contact, e di Cesare Porrà, legale rappresentante dell’azienda, finiti sotto processo per stalking perché secondo l’accusa avrebbero imposto ai dipendenti di non avere relazioni sentimentali tra di loro e li avrebbero obbligati ad andare a cena fuori tutti insieme per non subire ritorsioni. Regolamento, non scritto, chiamato «metodo della Fenice», secondo la Procura. Impostazione non condivisa dal Tribunale, che osserva: «Le relazioni sociali nell’azienda sono apparse fisiologiche in un sano ambiente di lavoro». Anzi, la sentenza tende a rimarcare come «nella chat aziendale il gruppo di lavoro appaia coeso, in ragione d’innumerevoli messaggi di natura (…) personale». Un risultato raggiunto, scrive il giudice, grazie «a una dirigenza che si è impegnata a offrire momenti di svago e relax ai dipendenti, proponendo corsi extra lavorativi non a pagamento durante gli orari di lavoro».
Il Tribunale riporta le versioni di due dipendenti che invece confermerebbero gli obblighi imposti da Fiorini, difesa dall’avvocato Federico Spuntarelli. Una dipendente ha raccontato di essere stata additata per aver avuto una storia sentimentale in azienda. Mentre un altro impiegato ha sostenuto che «vi sarebbe stato il tentativo di limitare i rapporti all’orario di lavoro, nel senso che le uscite erano pilotate dalla Fiorini che organizzava con le donne e il Porrà con gli uomini». Testimonianze isolate, secondo il giudice, perché «diversi impiegati hanno invece raccontato l’esistenza di relazioni senza che risultasse alcun veto». Per quanto riguarda invece le occasioni conviviali, la maggioranza sostiene, scrive il Tribunale, che «la mancata partecipazione ai numerosi incontri organizzati dalla dirigenza non comportava alcuna ripercussione».
Il processo nasce dalla denuncia di una dipendente mandata via per aver manipolato dei dati per ottenere un premio aziendale. La donna ha raccontato che Rosa Fiorini l’avrebbe licenziata per una relazione con un impiegato sposato, pure lui allontanato. Storia vietata, per la denunciante, dal «metodo della Fenice». Per il giudice però «non risulta confermata l’esistenza di questo famigerato metodo».
18 settembre 2022 (modifica il 18 settembre 2022 | 09:02)