sabato, Luglio 3, 2021

Canile lager alle porte di Roma: 110 Husky salvati, erano costretti a vivere in piccole gabbie

I carabinieri della Forestale hanno scoperto 110 cani di razza Husky costretti a vivere in condizioni terribili all’interno di un allevamento abusivo a Ponzano Romano, nell’hinterland della capitale. Molti animali erano costretti a vivere in piccole gabbie tra i loro escrementi senza cibo né acqua.

da CRONACA 3 LUGLIO 2021 15:30

di Redazione Roma

È stato denunciato il titolare di un allevamento abusivo di cani, tutti di razza Husky scoperto dai Carabinieri della Forestale alle porte di Roma. L’uomo è stato denunciato per i reati di maltrattamento di animali e per detenzione di animali incompatibili con la loro natura. I militari hanno scoperto in alcuni recinti attorno a un villino nel territorio di Ponzano Romano, nell’hinterland della capitale, centodieci Husky tenuti in condizioni terribili, la maggior parte dei quali chiusi in piccole gabbie. L’intervento è avvenuto dopo un esposto presentato ai carabinieri della stazione di Sant’Oreste, da parte di un’associazione che si occupa di protezione e tutela degli animali, che segnalava possibili maltrattamenti

Nel terreno adiacente all’abitazione vi erano sedici recinti con dentro ottantadue Husky. Un vero e proprio lager per cani, con gli animali costretti in spazi angusti, senza cibo né acqua nonostante le temperature di questi giorni. I Carabinieri della Forestale sono intervenuti congiuntamente al personale della Asl e hanno chiesto all’uomo di poter vedere se in casa ci fossero altri animali.

Trovandosi di fronte a un suo rifiuto hanno chiesto un mandato alla procura di Rieti ed una volta ottenuto si sono trovati di fronte a ventinove cani costretti in piccolo gabbie, lasciati tra i loro escrementi, in condizioni talmente gravi e inaccettabili che hanno indotto i militari a porre sotto sequestro l’intero immobile e affidare in custodia i 110 esemplari di Husky, tratti letteralmente in salvo dai carabinieri, facendo scattare la denuncia per il titolare alla procura di Rieti per “maltrattamento di animali” e detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura”. Trovato anche il corpo senza vita di un cane: ora l’Istituto di Zooprofilassi dovrà accertarne le cause della morte, anche “per scongiurare eventuali diffusioni di gravi malattie tra i cani tratti in salvo”.

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