Gli ex azionisti della banca segnano un punto a loro favore dopo le molte sconfitte legali. Secondo la sentenza, Francoforte non poteva negare l’accesso ai documenti dell’amministrazione straordinaria| Bper, ricorso di Malacalza per fermare l’opa residuale su Carige. Udienza il 14 settembre | Carige dice addio alla borsa: delisting e poi la fusione in Bper.
da del 28/09/2022 14:44
La battaglia legale
Lo scorso anno Malacalza Investimenti e Vittorio Malacalza avevano chiesto alla Corte di Giustizia dell’Ue di condannare Bce a risarcirli per un danno stimato complessivamente oltre 875 milioni di euro per le «omissioni di interventi doverosi» e le «positive condotte pregiudizievoli» attinenti all’esercizio delle sue funzioni di vigilanza su Carige. Francoforte, spiegava il ricorso, avrebbe effettuato «impropri condizionamenti e ingerenze nei processi di governance della banca, favorendone una gestione autocratica da parte degli amministratori delegati, in difformità dalle regole del diritto societario e della normale dialettica dell’organo amministrativo collegiale, così da assicurare l’attuazione di misure scorrettamente imposte, precludendo altresì la reazione a pratiche gestionali del management improprie e pregiudizievoli, nonché determinando un fattore di debolezza della banca».
Le tappe precedenti
Nel dettaglio la Corte a Lussemburgo ha respinto l’opposizione alla sentenza del 25 giugno 2020 con cui già aveva annullato la decisione di Bce di negare l’accesso alla decisione nel giugno 2019 e ha confermato l’annullamento della decisione. La Corte Ue ha in particolare ritenuto fondati due argomenti del ricorso di Malacalza: l’erronea applicazione della presunzione generale di riservatezza e la violazione dell’obbligo di motivazione relativo al rischio di pregiudizio per gli interessi in gioco.