mercoledì, Settembre 28, 2022

Carige, la Corte Ue dà ragione ai Malacalza contro la Bce………….

Gli ex azionisti della banca segnano un punto a loro favore dopo le molte sconfitte legali. Secondo la sentenza, Francoforte non poteva negare l’accesso ai documenti dell’amministrazione straordinaria| Bper, ricorso di Malacalza per fermare l’opa residuale su Carige. Udienza il 14 settembre | Carige dice addio alla borsa: delisting e poi la fusione in Bper.

da del 28/09/2022 14:44

di Luca Gualtieri
La famiglia Malacalza segna un punto a proprio favore mentre la vicenda Carige si va a chiudere con la fusione in Bper. Mercoledì 28 settembre la Corte di giustizia dell’Ue ha confermato che la Bce non poteva negare allex azionista l’accesso ai documenti dell‘amministrazione straordinaria del primo gennaio 2019, e ha condannato lIstituto Legale al Pagamento delle Spese.

La battaglia legale

Lo scorso anno Malacalza Investimenti e Vittorio Malacalza avevano chiesto alla Corte di Giustizia dell’Ue di condannare Bce a risarcirli per un danno stimato complessivamente oltre 875 milioni di euro per le «omissioni di interventi doverosi» e le «positive condotte pregiudizievoli» attinenti all’esercizio delle sue funzioni di vigilanza su Carige. Francoforte, spiegava il ricorso, avrebbe effettuato «impropri condizionamenti e ingerenze nei processi di governance della banca, favorendone una gestione autocratica da parte degli amministratori delegati, in difformità dalle regole del diritto societario e della normale dialettica dell’organo amministrativo collegiale, così da assicurare l’attuazione di misure scorrettamente imposte, precludendo altresì la reazione a pratiche gestionali del management improprie e pregiudizievoli, nonché determinando un fattore di debolezza della banca».

Le tappe precedenti

Nel dettaglio la Corte a Lussemburgo ha respinto l’opposizione alla sentenza del 25 giugno 2020 con cui già aveva annullato la decisione di Bce di negare l’accesso alla decisione nel giugno 2019 e ha confermato l’annullamento della decisione. La Corte Ue ha in particolare ritenuto fondati due argomenti del ricorso di Malacalza: l’erronea applicazione della presunzione generale di riservatezza e la violazione dell’obbligo di motivazione relativo al rischio di pregiudizio per gli interessi in gioco. 

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