L’autorità di vigilanza dei mercati presieduta da Paolo Savona avverte che la più grande borsa mondiale delle cripto non è autorizzata a operare in Italia. La prossima mossa potrebbe essere l’oscuramento del sito | Una class action contro Binance
da del 15/07/2021 17:32
di Marcello Bussi
La Consob ha lanciato un avvertimento a Binance, la più grande borsa di criptovalute al mondo (nel mese di giugno ha registrato un volume di scambi pari a 668 miliardi di dollari), sottolineando in un comunicato che la società «non è autorizzata a prestare servizi e attività di investimento in Italia». Per ora si tratta di un cartellino giallo, ma non è escluso che presto arrivi quello rosso, magari con l’ordine di oscuramento del sito in Italia.
A questo proposito è curioso che a metà pomeriggio fosse impossibile entrare nel sito della Consob mentre in quello di Binance, con le scritte in italiano, si poteva accedere senza problemi. La mossa dell’autorità presieduta da Paolo Savona segue azioni analoghe intraprese in altri Paesi: il mese scorso la Financial Conduct Authority ( Fca) del Regno Unito ha vietato a Binance di svolgere attività regolamentate nel Regno Unito, dove Barclays e Santander hanno bloccato i pagamenti alla borsa fondata e guidata da Changpeng Zhao (detto CZ).
Anche l’Autorità Finanziaria Giapponese ha avvertito che Binance opera senza licenza e lo stesso hanno fatto pure le Isole Cayman. Mentre la Consob thailandese ha presentato una denuncia penale a Binance, che è pure nel mirino delle Autorità della Germania e degli Stati Uniti.
Il cartellino giallo della Consob arriva pochi giorni dopo il lancio di una class action contro Binance da parte di un gruppo di investitori italiani e internazionali che si avvalgono dell’assistenza legale dello studio Lexia Avvocati, in collaborazione con lo Swiss Blockchain Consortium. Poiché Binance non ha una vera e propria sede legale la class action riguarda anche direttamente Changpeng Zhao come persona fisica.
La class action è stata promossa in seguito all’interruzione che si è verificata per qualche ora sul sito di Binance delle attività di trading dei future sul bitcoin in un momento molto delicato: lo scorso 8 febbraio Elon Musk aveva annunciato con un tweet che la società da lui guidata, Tesla, aveva investito 1,5 miliardi dollari in bitcoin e che avrebbe accettato la criptovaluta come mezzo di pagamento. Ovviamente il bitcoin si era immediatamente impennato. Solo che molti investitori avevano in corso scommesse al ribasso sul mercato dei future e pertanto erano andati sul sito di Binance per cambiare le posizioni.
Peccato, appunto, che per alcune ore non sia stato possibile accedere al sito. Così i contratti in corso sono stati liquidati con forti perdite da parte degli investitori. Uno di loro è Michele Ficara Manganelli, autorevole esponente dello Swiss Blockchain Consortium: «Dopo vari tentativi di depistaggio, alla fine Binance ha ammesso il danno, pertanto mi hanno proposto un risarcimento». Tutto bene, dunque? «Neanche per sogno, volevano risarcirmi il 10% della somma perduta».