Inizio di settimana in forte rialzo per l’azionario europeo, sostenuto dai solidi dati macroeconomici.
In particolare, il Ftse Mib è salito del 2,55% a 18.400 punti, in linea con le principali piazze europee, con gli investitori che restano in attesa delle Elezioni Presidenziali Statunitensi di domani.
da del 02/11/2020 18:35
Nel dettaglio, l’indice Pmi manifatturiero dell’Eurozona definitivo di ottobre, elaborato da Ihs Markit, si è attestato a 54,8 punti, in aumento dai 53,7 punti di settembre. Il dato è in linea con la stima preliminare; le previsioni di consenso erano a 54,4 punti.
Entrando nel dettaglio dei singoli Stati, il Pmi manifatturiero definitivo della Francia si è attestato a 51,3 punti, in marginale rialzo rispetto ai 51,2 di settembre e al di sopra dei 51 punti del preliminare e del consenso. Quello della Germania è risultato pari a 58,2 punti, in aumento rispetto ai 56,4 del mese precedente e leggermente al di sopra dei 58 punti del preliminare e del consenso. Infine, l’indice Pmi manifatturiero dell‘Italia si è attestato a 53,8 punti, in aumento rispetto ai 53,2 di settembre, e al di sopra del consenso a 53,5 punti. Quanto al Regno Unito, il Pmi manifatturiero, nella lettura finale di ottobre, si è attestato a 53,7 punti. La lettura è in calo dai 54,1 di settembre, ma è al di sopra del dato preliminare a 53,3 punti.
Il focus del mercato resta comunque sulle nuove misure di lockdown nei diversi Paesi dell’Ue. Per quanto riguarda l’Italia, le nuove restrizioni anti-Covid avranno un “regime differenziato basato su diversi scenari regionali”, ha affermato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, durante le comunicazioni alla Camera, parlando di una reazione “modulata con le diverse criticità dei territori e la tenuta dei servizi sanitari”.
Nel frattempo, Wall Street tratta in deciso progresso (Dow Jones +1,62%), tentando il rimbalzo dopo la peggiore settimana da marzo, in attesa delle elezioni. Da segnalare poi, sul fronte dei dati macro, il Pmi manifatturiero americano, nella lettura definitiva di ottobre, si è attestato a 53,2 punti, in aumento marginale rispetto ai 53,2 di settembre, e rispetto al preliminare a 53,3 punti. L’indice Ism manifatturiero degli Usa invece si è attestato a 59,3 punti a ottobre, in rialzo rispetto ai 55,4 di settembre e ben al di sopra delle attese del consenso degli economisti a 55,6 punti.
A piazza Affari, in evidenza il comparto oil e oil service con i prezzi del petrolio che restano volatili: Saipem +7,63%, Tenaris +5,23%, Eni +5,84%. Seguono Exor (+5,65%), Amplifon (+3,68%) e Unipol (+3,58%). In progresso gli industriali: B.unicem +5,2%, Leonardo Spa +3,77%, Prysmian +3,04%, Cnh I. +3,6%, Fca +2,64%, Stm +1,95%, Ferrari +2,64%, Pirelli +1,96%.
Forti guadagni anche per il settore bancario, con il mercato che è torna a concentrarsi sul tema M&A: Intesa Sanpaolo +4,42%, Mediobanca +3,48%, Banco Bpm +3,93%, Bper +3,74%, B.P.Sondrio +4,64%. Da notare Unicredit (+3,2%) e B.Mps (+8,32%), in scia alle diverse indiscrezioni di stampa nel weekend circa una possibile accelerazione, poi smentita da fonti del Mef, sul fronte di una possibile fusione.
Focus su Nexi (-2,58%), che ha concordato con Nets un periodo di esclusiva delle negoziazioni per raggiungere, nei prossimi 10 giorni, un possibile accordo vincolante tra le parti per un’operazione di fusione tra i due gruppi attivi nel settore dei pagamenti digitali in Europa.
Tra le mid cap, in luce B. Mediolanum (+5,46% a 6,18 euro), promossa outperform da Mediobanca Securities, con Tp a 7,1 euro. In rialzo anche Igd (+5,21%), A.Bologna (+5,02%) e Datalogic (+5,56%).
Sull’Aim, in rally Enertronica (+22,67%), dopo che la società ha siglato un accordo definitivo per la fornitura di 190 MW di inverter fotovoltaici che saranno utilizzati per la realizzazione del piu’ grande impianto fotovoltaico attualmente esistente in Colombia.