Il Piano Nazionale: subito un nuovo rigassificatore, 15 miliardi di metri cubi in meno daMoscagrazie adAlgeria, Azerbaijan e Qatar. Centrali a carbone solo per scongiurare black-out.
da del 08/03/2022 13:25
di Angela Zoppo
L’Italia accelera nell’indipendenza energetica dalla Russia: in arrivo un nuovo rigassificatore e più gasdaAlgeria, Azerbaijane, in prospettiva, Qatar. Secondo ilMinistro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, che ieri era aBruxellesconMario Draghi e Ursula Von der Leyen, entro la primavera inoltratacirca 15-16 miliardi di metri cubi di gas russo potranno essere già rimpiazzati grazie ad altri fornitori.La cifra rappresenta circa la metà delle attuali forniture importate da Mosca in Italia.
Cingolani lo ha confermato intervenendo adAgorà extra su Rai 3. “Abbiamo fatto un’operazione estremamente anticipata e rapida. Stiamo lavorando con impianti nuovi, rigassificazione e contratti a lungo termine, rinforzo delle nostre infrastrutture e ragionevolmente in 24-30 mesi dovrebbero consentirci di essere completamente indipendenti”, ha detto il Ministro, aggiungendo che“se, per qualche motivo, dovesse cessare completamente la fornitura dalla Russia, le nostre riserve attuali e il piano di emergenza ci darebbero un tempo sufficientemente lungo da arrivare alla stagione buona”. In estrema sintesi, il messaggio è:“dovremmo fare dei sacrifici ma non fermeremmo le macchine”.
Quanto alle misure di emergenza, è esclusa la riapertura delle centrali a carbone già chiuse, perché“la spesa non varrebbe l’impresa”ma, in caso di aggravamento, “si potrebbero mandare a pieno regime le due centrali principali ancora in funzione:Brindisi e Civitavecchia, ma solo per evitare di staccare la luce”. Ci saranno poi nuove strutture per il gnl, il gas naturale liquefatto. “Già per metà di quest’anno istalleremo un primo rigassificatore galleggiante”, anticipaCingolani. Pronti a partire, già autorizzati, ce ne sono in realtà tre:Falconara, Porto Empedocle e Gioia Tauro.
Il Piano Nazionaleprevede anche di aumentare l’efficienza dei tre rigassificatori attuali (Olt-Livorno, Rovigo e Panigaglia), e costruire altre infrastrutture nei prossimi12-24 mesi. Il Ministro ha escluso anche ritardi sulla via della decarbonizzazione. “Dal punto di vista ambientale la quantità di gas è la stessa che bruciamo oggi, può cambiare il metodo o l’infrastruttura ma non ne bruceremo di più”, ha rassicurato Cingolani. “Accelereremo le rinnovabili in tutte le forme e penso di poter dire con un ampio margine di certezza che noi garantiremo comunque il percorso didecarbonizzazione al 55% entro il 2030“.