mercoledì, Giugno 3, 2020

Come saranno spesi i soldi del Recovery Fund

Bruxelles definisce chiaramente le sue priorità per l’utilizzo dei fondi che arriveranno dal nuovo strumento messo in campo dalla Commissione

di Massimo Maugeri                     RECOVERY FUND

 Ue, commissione Europea (Afp)

AGI – L’Italia sarà il Paese che beneficerà di più dalla proposta della Commissione europea sul Recovery Fund integrato in un Bilancio europeo per i prossimi sette anni che la Commissione chiede che sia di 1.100 miliardi di euro.

Per cosa si possono usare i fondi

L’utilizzo delle risorse tuttavia, precisa la Commissione è legato a una serie di indicazioni che l’esecutivo europeo ha inserito nel suo documento. E Bruxelles definisce chiaramente le sue priorità per l’utilizzo dei fondi che arriveranno dal nuovo strumento messo in campo dalla Commissione e dalle risorse del Bilancio pluriennale della Ue se la proposta dell’esecutivo europeo passerà l’esame degli Stati membri. Queste alcune delle priorità:

Economia ‘verde’ e digitale

La conversione ‘verde’ dell’economia europea e la digitalizzazione restano le priorità indicate dalla Commissione: la doppia transizione “verso un’Europa verde e digitale rimane la sfida principale di questo generazione”, scrive l’esecutivo Ue nel documento che invita a “investire su vasta scala, nelle energie rinnovabili e soluzioni a idrogeno, trasporto pulito, cibo sostenibile e un’economia circolare intelligente”.

Il sostegno che l’Europa concederà agli Stati membri dunque, dovrà essere “coerente con gli obiettivi sul clima e l’ambiente”, cosi’ come investire in infrastrutture e competenze digitali per contribuire a rafforzare la competitività e la sovranità tecnologica dell’Unione”.

La Commissione stabilisce che il Il nuovo strumento denominato ‘Recovery and Resilience Facility’ avrà 560 miliardi a disposizione per sostenere investimenti e riforme nel quadro delle priorità strategiche per l’economia verde e digitalizzata e per potenziare la resilienza delle economie. Su questi fondi resta la sorveglianza sulle politiche economiche e di bilancio legate al Semestre europeo.

Politiche di coesione

La Commissione propone una nuova iniziativa chiamata REACT-UE per aumentare il sostegno alla coesione, ovvero alle politiche messe in campo dalla Ue per ridurre il divario tra le diverse regioni europee e colmare i ritardi delle regioni meno favorite.

Attraverso REACT-EU, la Commissione propone di mettere in campo 55 miliardi di euro in più per finanziare la politica di coesione fino al 2022. Finanziamenti supplementari saranno previsti nel periodo 2020-2022 per gli attuali programmi di coesione e per il Fondo di aiuti europei agli indigenti Il finanziamento aggiuntivo sarà assegnato in base alla gravità del’impatto economico e sociale della crisi, compreso il livello di disoccupazione giovanile e la relativa prosperità degli Stati membri.

Clima, più risorse al fondo di transizione

La Commissione propone di fornire un sostanziale finanziamento aggiuntivo di 30 miliardi di euro per il Just Transition Fund, portando il totale a 40 miliardi di euro. I finanziamenti potranno essere utilizzati per alleviare gli impatti socioeconomici della transizione verso la neutralità climatica nelle regioni più colpite, sostenendo ad esempio per la riqualificazione dei lavoratori, l’aiuto alle Pmi per creare nuove opportunità economiche e investire nell’energia pulita e nell’economia circolare.

Il meccanismo di transizione sarà sostenuto da 1,5 miliardi di euro provenienti dal bilancio dell’UE e da 10 miliardi di euro di prestiti da parte della Banca europea per gli investimenti. Complessivamente i pilastri del meccanismo di transizione giusta dovrebbero mobilitare fino a 150 miliardi di euro di investimenti “per garantire che nessuno rimanga indietro durante la transizione verde”.

Rafforzare la sanità e prevenire le crisi

Parte delle risorse messe sul tavolo, secondo la proposta della Commissione, dovrà servire per per rafforzare la sicurezza sanitaria e prepararsi “per future crisi sanitarie”. La Commissione propone un nuovo programma che si chiamerà EU4Health dotato di 9,4 miliardi, per “un importante rafforzamento rispetto alle precedenti proposte nell’ambito europeo”.

Ci sarà anche un Social Fund Plus, un nuovo programma per garantire che l’Unione sia dotata delle capacità essenziali per “creare un quadro globale per la prevenzione, la preparazione e la prevenzione delle crisi sanitarie dell’UErisposta, integrando e rafforzando gli sforzi a livello nazionale e il sostegno regionale a sistemi sanitari nell’ambito della politica di coesione”.

Più fondi alla protezione civile europea

“Una chiara lezione della pandemia è che lEuropa deve essere in grado di reagire in modo più rapido e flessibile alle gravi crisi transfrontaliere, data l’entità della potenziale perturbazione delle nostre economie e società”, scrive la Commissione che ha deciso di rafforzare RescuEU, il meccanismo europeo di protezione civile.

La dotazione finanziaria sarà aumentata a 3,1 miliardi di euro, finanziando investimenti nelle infrastrutture di risposta alle emergenze, capacità di trasporto e squadre di supporto per le emergenze.

Ricerca scientifica, piano da 95 miliardi

La Commissione intende destinare un finanziamento al programma ‘Orizzonte Europa’ pari a 94,4 miliardi di euro per aumentare il sostegno europeo alle attività di ricerca e innovazione legate alla salute, per aumentare lo sforzo di ricerca alle sfide come la pandemia di coronavirus, l’estensione degli studi clinici, misure protettive, virologia, vaccini, trattamenti e diagnostica e traduzione di risultati della ricerca sulle misure di politica di sanità pubblica.

Agricoltura

Nel piano della commissione sono previsti investimenti anche per l’agricoltura: “le aree rurali avranno un ruolo vitale da svolgere nel realizzare la transizione verde”, scrive Bruxelles che propone di rafforzare il bilancio del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale di 15 per sostenere gli agricoltori e le aree rurali nel fare i cambiamenti strutturali necessari per attuare il Green Deal europeo, in particolare per sostenere il conseguimento “degli obiettivi ambiziosi nella nuova biodiversità e strategie Farm to Fork”.

 

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