All’esecutivo il presidente di Confindustria rimprovera la lunghezza dei tempi. Soprattutto sulla cassa integrazione
CARLO BONOMI CONFINDUSTRIA
da aggiornato alle 22:44 17 giugno 2020
Flavio Lo Scalzo / AGF – Giuseppe Conte e Carlo Bonomi
AGI – Ennesimo round tra governo e Confindustria. Lo scontro questa volta va in scena in occasione degli Stati generali dell’economia organizzati dal premier Giuseppe Conte per trovare un percorso comune per il rilancio del Paese nell’era post Covid. La giornata fin da subito assume risvolti poco distesi quando, prima ancora di presentarsi a villa Pamphilj, il neo presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, intervistato dal quotidiano francese Les Echos, rimprovera all’esecutivo di aver scelto “di favorire l’assistenza invece di liberare l’energia del settore privato” e critica la kermesse alla quale mancherebbe, a suo dire, “un piano ben dettagliato con un calendario e obiettivi specifici”.
Il primo a rispondere a Bonomi è il vice ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Giancarlo Cancelleri, che bolla come “poco elegante” il presentarsi a un incontro “e, prima di entrare in sala, sparare a zero su chi ti invita”. Ma il numero uno di viale dell’Astronomia incalza e nel suo discorso presenta al governo una serie di richieste ben precisa. La prima è “l’immediato rispetto per la sentenza della magistratura che impone la restituzione di 3,4 miliardi di accise energia, impropriamente pagate dalle imprese e trattenute dallo Stato, nonostante la sentenza della Corte di Cassazione che ne impone la restituzione”.
All’esecutivo Bonomi rimprovera la lunghezza dei tempi. “La cassa integrazione – afferma – è stata anticipata in vasta misura dalle imprese e così sarà per ulteriori 4 settimane. Gravi ritardi anche per le procedure annunciate a sostegno liquidità. Le misure economiche italiane si sono rivelate piu’ problematiche di quelle europee”. La replica del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, non tarda ad arrivare. “Qualcuno crede che questo Governo abbia un pregiudizio nei confronti della libera iniziativa economica. Voglio precisarlo molto chiaramente: le misure che abbiamo elaborato e inserito nei nostri provvedimenti sono dedicate al sostegno delle imprese. Da parte di questo Governo c’è una costante attenzione per il sostegno alle imprese”, sottolinea.
“Si può discutere sulle misure”, aggiunge, “e non c’è dubbio che ci sia una costante attenzione del Governo per il sostegno alle imprese. E in questo progetto che avete davanti voi troverete anche una misura che il dottor Bonomi ci voleva ‘rubare’: qui c’è il piano di transizione 4.0 ma c’è anche il nuovo piano di transizione impresa 4.0 plus, dedicato a chi vorrà volgere le sue attenzioni e innovare in modo ancora piu’ spiccato, abbracciando le nuove tecnologie digitali ancor piu’ sofisticate, l’intelligenza artificiale, il blockchain, una transizione green ancora piu’ spinta”.
Ma il botta e risposta prosegue. “Sul fisco”, insiste Bonomi, “non possiamo operare restando in attesa per oltre 60 mesi in media della regolazione da parte dello Stato dei crediti Iva alle imprese, quando nei Paesi concorrenti europei avviene in meno di 6 mesi”. E ancora: “Confindustria non crede in uno Stato cattivo contrapposto al privato buono. Ciò che chiediamo è una democrazia moderna con istituzioni efficienti e funzionanti, cioè con una Pa ‘buona’, come già indicato e chiesto dal Governatore della Banca d’Italia”.
Si spengono le luci sul Casino del Bel Respiro ma non prima che anche il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, risponda a Bonomi sulla questione accise. “Naturalmente Confindustria sa benissimo che lo Stato farà la sua parte”. Il titolare del Mef spiega che “questi rimborsi non possono essere pagati due volte, delle spese sono state dedotte quindi c’è un elemento procedurale che, come sa molto bene Confindustria, va affrontato e risolto con la buona volontà da parte di tutti se si vuole risolvere questa questione che riguarda una vecchissima accisa che risale al 1998”, chiosa.