Il Consiglio dei ministri approva uno schema di decreto legislativo a tutela degli investitori.
L’Autorità presieduta da Savona potrà adottare tutte le misure opportune per tutelare gli investitori qualora abbia motivi chiari e dimostrabili per ritenere che la società abbia violato gli obblighi loro incombenti.
da del 31/10/2020
di Fabrizio Vedana
La Commissione nazionale per le società e la borsa presieduta da Paolo Savona, meglio nota come Consob, potrà adottare tutte le misure opportune per tutelare gli investitori qualora abbia motivi chiari e dimostrabili per ritenere che l’emittente, l’offerente o il soggetto che chiede l’ammissione di un titolo alla negoziazione sul mercato regolamentato italiano, abbia violato gli obblighi loro incombenti.
E’ una delle novità previste nello Schema di Decreto Legislativo approvato ieri, in via preliminare, dal Consiglio dei Ministri e con il quale il governo, in recepimento del Regolamento Ue 2017/1129, va ad integrare e modificare il Testo Unico della Finanza.
Il provvedimento in oggetto, come chiesto dall‘Europa, mira a ridurre la frammentazione dei mercati finanziari, a diversificare le fonti di finanziamento, a rafforzare i flussi di capitale transfrontalieri e ad agevolare la raccolta sui mercati.
Il Regolamento Europeo del 2017, di cui il Decreto Costituisce il Recepimento, persegue questi obiettivi attraverso la previsione di una uniforme disciplina dei prospetti informativi che contengono tutte le informazioni su una determinata società. Ed è sulla base di tali informazioni che gli investitori possono decidere se investire nelle diverse tipologie di titoli emessi dalla società.
Pertanto, il Prospetto deve garantire che gli investitori siano ben informati sui prodotti in cui stanno investendo, senza comunque costituire, specie per le piccole e medie imprese (pmi), un ostacolo di fatto all’accesso ai mercati finanziari a causa delle pratiche amministrative da assolvere e dei costi elevati da sostenere.
Molto attesa dal mercato anche la Modifica dell’articolo 100 del Testo Unico della Finanza che disciplina i casi di esenzione ovvero le situazioni in cui non si applicano le norme in materia di prospetto contenute nel Regolamento Europeo del 2017.
Il Governo prevede, al comma 3 del citato articolo, specifiche esenzioni per le offerte aventi ad oggetto prodotti finanziari diversi dai titoli e rivolte ai soli investitori qualificati come definiti dalla Consob con Regolamento in Base ai Criteri fissati dalle Disposizioni Comunitarie.
Significative anche le novità apportate anche al quadro sanzionatorio mediante una sostanziale modifica degli articoli 191 e 191-bis del Decreto Legislativo 58/98. Quest’ultimo prevede, tra l’altro, forti poteri di Consob che potrà anche disporre l’interdizione temporanea dallo svolgimento di funzioni di amministrazione, direzione e controllo di società quotate e di banche ed intermediari finanziari oltre che la Sospensione dal Registro del Revisore Legale, della Società di Revisione Legale o del Responsabile dell’incarico.
Altre importanti novità vengono poi apportate con riguardo alla Disciplina delle Pubblicazioni Obbligatorie per l’Offerta Pubblica o l’Ammissione ai Mercati Regolamentati prevedendo poi, nell’articolo 191-ter, una specifica sanzione amministrativa pecuniaria da 25 mila euro fino a 5 milioni di euro a carico di chiunque effettui un’Offerta al Pubblico in violazione della citata nuova disciplina.
Il Governo, con lo stesso Decreto, da poi Attuazione al Regolamento (Ue) 2017/1131, noto come Regolamento sui Fondi Comuni Monetari, con la finalità di introdurre norme comuni per aumentare la liquidità dei Fondi Comuni Monetari (Fcm) e di garantire loro una struttura stabile, con la previsione di un livello minimo di attività liquide giornaliere e settimanali.
Il Decreto contiene anche Norme volte a Garantire che i fondi investano in attività ben diversificate e di elevata qualità, in particolare sotto il profilo dell’affidabilità creditizia, tramite l’introduzione di Regole di Valutazione chiare e armonizzate. Misure che hanno la finalità di garantire che la liquidità degli Fcm sia adeguata a soddisfare le richieste di riscatto degli investitori.
Infine, una Regola Comune sui Rating garantisce che i gestori dei fondi e gli investitori cessino di affidarsi a quelli emessi da soggetti esterni, che potrebbero danneggiare il funzionamento del mercato monetario, in caso di declassamenti.
Queste misure sono accompagnate dal Rafforzamento dei Requisiti di Trasparenza tesi a garantire che l’investitore comprenda correttamente il profilo di rischio e rendimento del suo investimento.
Poche ma significative sono infine, le modifiche apportate in materia di whistleblowing, con l’evidente finalità di prevedere maggiori tutele per il soggetto, normalmente il dipendente di una quotata o di una banca, effettuando una segnalazione di illecito, contribuisce a salvaguardare il corretto funzionamento del mercato e quindi, in ultima istanza, il risparmio.