domenica, Marzo 29, 2020

Coronavirus, Dpcm: nel 2020 fondo Comuni da 6,5 miliardi

Il 66% entro maggio. Prima tranche pari a 4,3 miliardi, come annunciato dal governo

Redazione ANSA ROMA NEWS
Il fondo di solidarietà comunale per l’anno 2020 è di 6.199.513.364,88, integrato di 332.031.465 milioni “derivanti dall’ulteriore quota dell’Imu di spettanza dei comuni”: in totale oltre 6,5 miliardi. Lo si legge nel Dpcm firmato dal premier Giuseppe Conte e dai ministri dell’Economia e dell’Interno.

Ai Comunisi legge ancora i fondi sono erogati “in due rate entro i mesi di maggio e ottobre 2020, di cui la prima pari al 66%, comunque nei limiti della disponibilità di cassa”, pari dunque a circa 4,3 miliardi come annunciato dal governo.

Il Dpcm, a quanto si apprende, è stato registrato ieri sera dalla Corte dei Conti. Non è invece soggetta a controllo preventivo della Corte, viene inoltre precisato, lordinanza della Protezione civile per la destinazione dei 400 milioni di aiuti alimentari.

La conferenza stampa di ieri con Conte e Gualtieri

“Ci confronteremo a inizio settimana con gli esperti e confidiamo che ci portino ottime notizie. Noi ci manteniamo sempre vigili per adeguare le nostre valutazioni sulla base delle loro raccomandazioni”. Lo dice il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa a Palazzo Chigi.

“Ho appena firmato un dpcm che dispone 4,3 miliardi a valere sul fondo di solidarietà dei Comuni”. Lo dice il premier parlando delle misure per fare fronte all’emergenza Coronavirus.

“Con ordinanza della protezione civile aggiungiamo a questo fondo 400 milioni, un ulteriore anticipo che destiniamo ai comuni col vincolo di destinarlo alle persone che non hanno i soldi per non fare la spesa. Da qui nasceranno buoni spesa ed erogazioni di generi alimentari.

“Oggi segnaliamo il numero più alto di guariti. Ci confronteremo a inizio settimana con gli esperti e confidiamo che ci portino buone notizie”.

“La ministra Catalfo e l’Inps stanno lavorando senza sosta. Vogliamo mettere tutti i beneficiari della Cassa integrazione di accedervi subito, entro il 15 aprile e se possibile anche prima”, afferma il premier.

“Lo ha detto Azzolina e confermo anche io che la sospensione delle attività didattiche proseguirà ragionevolmente: non c’è una prospettiva di tornare dopo il 3 aprile alle attività didattiche ordinarie. Quanto alla sospensione delle attività produttive non essenziali non sappiamo ancora, è ancora troppo presto. Dall’inizio della settimana inizieremo a lavorarci: il governo ha adottato questa misura col massimo senso della responsabilità”. Lo dice il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa a Palazzo Chigi.

“Stiamo lavorando per rendere fruibile il prima possibile” gli indennizzi e “dal 1 aprile con un click si potrà fare domanda e saranno erogati i 600 euro, che vogliamo rafforzare e allargare. Non è tanto il momento di riformare strumenti ordinari ma di far fronte a una situazione straordinaria”. Così il ministro Roberto Gualtieri rispondendo a una domanda sull’ipotesi di Reddito di emergenza. Il bonus sarà reso più rapido, più efficace e più universale per chi non usufruisce di una fonte di reddito”.

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