da AdnKronos.com-Pubblicato il: 20/03/2020 08:37
“Abbiamo avuto disponibilità di medici da cinque regioni che ringraziamo molto”. Lo ha detto Giulio Gallera, assessore al Welfare della Regione Lombardia ad Agorà, su Rai Tre, sull’emergenza coronavirus.
A quanto apprende l’Adnkronos da fonti qualificate, le cinque regioni italiane disponibili per ora a mandare personale medico in supporto della Lombardia sono Toscana, Calabria, Sicilia, Trentino e Basilicata.
L’assessore al Welfare ha spiegato che “le bare che vediamo, come quelle di Bergamo, non corrispondono ai conteggi che facciamo. C’è sicuramente una situazione più ampia che non viene mappata, ma la mappatura serve a un dato statistico, il problema di sapere la diffusione totale sarà domani, il problema oggi è provare a curare chi ha bisogno”.
Gallera ha ribadito che “l’atteggiamento individuale è fondamentale, lo è a Milano, dove sta crescendo, lo è in Lombardia ma anche in Italia, è pazzesco che al Sud non ci sia ancora una consapevolezza. Se vediamo i morti che girano con le camionette, capiamo che il virus colpisce in maniera enorme. Dobbiamo stare a casa”.
Secondo l’assessore lombardo il trasporto pubblico locale dovrebbe essere fermato. “Penso vada chiuso il tpl, vediamo sempre metropolitane strapiene o i treni pieni di persone: penso che questo sia un elemento dirimente, la gente deve andare al lavoro con un mezzo proprio o le aziende si organizzano”, ha detto, con evidente riferimento alla città di Milano, dove da giorni c’è molta polemica per i vagoni delle metropolitane colmi di gente nelle ore di punta per la riduzione del servizio.
Al governo la Regione Lombardia ha chiesto “un irrigidimento delle misure anche sul fronte delle attività produttive, ma è il governo che deve mettere in campo queste misure. La Regione non può imporre alle attività produttive di rimanere chiuse – ha sottolineato Gallera – Ci stiamo interfacciando con il governo, bisogna stringere ancora di più. Pensiamo a tutto ciò che non è necessario, come i negozi di elettrodomestici. Si potrebbero chiudere alcuni servizi e uffici pubblici, gli uffici per le licenze edilizie o commerciali, le attività dei professionisti, le società di revisione, si può fare molto di più”.