Mauro Scrobogna /LaPresse
di F. Q. | 16 OTTOBRE 2020
Un vertice per nuove restrizioni. Il governo, tre giorni dopo aver approvato il nuovo decreto, già valuta un ulteriore provvedimento. Preoccupa l’accelerazione dei contagi da coronavirus degli ultimi giorni: giovedì i nuovi casi sono stati 8.804 (record) e i morti 83 (raddoppiati). L’annuncio che una nuova stretta è alle porte arriva dal capo delegazione Pd al governo Dario Franceschini: “Ho chiesto ieri al presidente Conte una riunione appena sarà rientrato da Bruxelles per decidere senza indugio nuove misure nazionali per contenere il contagio, ovviamente d’intesa con le Regioni“. Il coordinatore del Comitato tecnico scientifico, Agostino Miozzo, smentisce un pressing degli esperti per superare le regole dell’attuale Dpcm in tempi rapidi. Ambienti vicini al Cts avevano riferito alle agenzie la richiesta di introdurre la nuova stretta già in vista del weekend. Miozzo e il segretario Fabio Ciciliano precisano all’Adnkronos: “L’attenzione comunque resta alta e il comitato tecnico scientifico è pronto e disponibile a discutere uno o più problemi qualora il governo richiedesse una convocazione urgente“.
Il governo prepara un provvedimento che serva a fermare la curva dei contagi. Si ragiona su un coprifuoco alle dieci di sera, ma anche sulla didattica a distanza nelle scuole superiori. Alcuni enti locali si stanno già muovendo. In Campania Vincenzo De Luca ha chiuso scuole e università fino al 30 ottobre, diversi Comuni hanno ulteriormente ridotto gli orari per la movida, in Valle d’Aosta e Alto Adige alcuni Comuni sono stati dichiarati “zone rosse”. E ieri anche il presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, ha avvertito: “Dobbiamo essere pronti a misure restrittive mirate, a lockdown molto parziali, nel caso aumenti la curva dei contagi”.
Un’altra esortazione è arrivata dal report dell’Istituto Superiore di Sanità che si riferisce al periodo che va dal 5 all’11 ottobre 2020. L’Iss parla di “evidenze di criticità nei servizi territoriali ed aumenti nel tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva”. Proprio per evitare che le strutture si ritrovino presto in sofferenza, è necessario che inizi una valutazione sui provvedimenti restrittivi da intraprendere: “Si invitano le Regioni, in raccordo con il ministero della Salute, a realizzare una rapida analisi del rischio, anche a livello sub-regionale, e di valutare il tempestivo innalzamento delle misure di contenimento e mitigazione”, si legge nel report.