“Sono 30 anni che ci ha aiutate, ho vissuto 15 anni a Napoli”. Sono destinati agli ospedali di Brescia e Bergamo
Redazione ANSA 29 marzo 2020 20:37
“Sono 30 anni che ci aiutate e supportate ed è il minimo che potevamo fare per questa nazione che oggi è in grande difficoltà”. “Mia madre nel 2011 è stata operata a Pisa per una grave malattia. Quei medici l’hanno salvata e ora io voglio restituire quanto è stato fatto”.
Si riassume in queste due frasi pronunciate da un infermiere e da una dottoressa, il senso dell’arrivo della pattuglia di 10 medici e 20 infermieri albanesi, giunti in Italia per aiutare nella ‘guerra’ al coronavirus. Tanti del gruppo arrivato da Tirana hanno scelto di aiutare l‘Italia per ricambiare quanto ricevuto in passato. Dopo l’arrivo, nei giorni scorsi, dei camici bianchi provenienti dalla Russia e in attesa di quelli polacchi è stata la volta degli albanesi che andranno in prima linea agli Spedali Civili di Brescia.
Il team è atterrato con un volo speciale all’aeroporto di Verona, riaperto in via straordinaria per l’occasione, accompagnato dal ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia.
Il pool è stato accolto, tra gli altri, dal presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e dal suo vice Fabrizio Sala. “Grazie – sono state le parole del Governatore – per l’aiuto concreto in un momento molto complicato. Siete la testimonianza dell’amicizia che lega l’Italia all’Albania”. Un “grazie” e una immagine della bandiera albanese è il tweet che presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ha indirizzato premier albanese Edi Rama. Il quale proprio ieri nell’annunciare l’invio dell’equipe si è espresso così: ‘Non siamo ricchi e non siamo privi di memoria”.