Più morti in Europa che in Asia. Avviata la procedura d’urgenza Ue per sbloccare 37 miliardi
Luca Mirone WASHINGTON 18 marzo 2020 12:58 NEWS
Il numero di contagi da coronavirus nel mondo ha superato quota 200.000, con un totale di oltre 8.000 decessi: lo riporta l’ultimo bollettino diffuso dalla Johns Hopkins University. Per l’esattezza i contagi sono ora 201.436 ed i morti 8.006. Le persone guarite finora sono 82.032.
I decessi per coronavirus in Europa superano per la prima volta quelli in Asia, secondo un conteggio della AFP. In Europa si registrano infatti almeno 3.421 vittime, mentre in Asia, dove la Cina è stata il focolaio iniziale di quella che è diventata in seguito una pandemia globale, i morti sono 3.384.
LE MISURE: La commissione per lo Sviluppo regionale dell’Europarlamento ha avviato la procedura d’urgenza per adottare il prima possibile le misure d’emergenza presentate dall’esecutivo comunitario, che permetteranno di sbloccare 37 miliardi di euro per far fronte all’impatto del Coronavirus.
Ieri il vertice Ue ha appoggiato il lavoro dell’Eurogruppo e le misure socio-economiche della Commissione. “Faremo ‘Whatever it takes’ per ristabilire la fiducia e sostenere la ripresa rapidamente”, ha detto il presidente del Consiglio Ue Charles Michel. I leader dei 27 hanno dato luce verde alla proposta della Commissione europea di introdurre una restrizione temporanea per tutti i viaggi non essenziali verso l’Ue, per un periodo di 30 giorni. “Non esiteremo a prendere misure aggiuntive se la situazione lo richiede”, ha detto la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen.
La Cina ha dato il via libera ai test di sperimentazione sulla sicurezza per l’uomo di un vaccino contro il coronavirus.
Lunedì, un gruppo di scienziati negli Usa ha annunciato che sono iniziati gli studi clinici su di un vaccino sviluppato dall’Istituto nazionale di allergie e malattie infettive e dalla società di biotecnologie statunitense Moderna.
IL PUNTO SUI CASI NEL MONDO
EUROPA
REGNO UNITO: Il Foreign Office raccomanda a tutti i cittadini britannici di evitare qualunque viaggio all’estero, se non per ragioni essenziali, a causa della pandemia del coronavirus. L’indicazione vale per 30 giorni, ma è prorogabile, ha precisato alla Camera dei comuni il ministro degli Esteri, Dominic Raab. La sanità italiana “è eccellente”, il problema dell’emergenza coronavirus, è il numero dei pazienti, ha affermato Boris Johnson nella sua conferenza stampa quotidiana, sottolineando che per provare a frenare il contagio occorrono ormai misure “senza precedenti dalla Seconda Guerra Mondiale” e agire “come un governo di guerra” anche sul fronte economico. “Io – ha detto – ho usato il sistema sanitario italiano, è eccellente, il problema non è il sistema sanitario, bensì il numero dei pazienti”.
SPAGNA: In Spagna, i contagi accertati da coronavirus sono aumentati ancora, arrivando a 11.000, con un incremento di 2.000 casi in un giorno. I morti sono 491. Diventata nuovo epicentro dell’epidemia, l’Unione europea chiude le sue frontiere esterne. Prevista in giornata una riunione straordinaria del Consiglio europeo in videoconferenza.
FRANCIA: Misure sul modello italiano da oggi anche per la Francia ma alle stazioni ferroviarie di Parigi si sono registrate scene che ricordavano quelle di qualche giorno fa a Milano, con le banchine piene di persone intenzionate a partire prima che scattasse il blocco agli spostamenti decretato ieri dal presidente Emmanuel Macron, per far fronte all’emergenza coronavirus. Per la prima volta nella sua storia, chiude il santuario di Lourdes “per qualche tempo”. Lo ha annunciato monsignore Olivier Ribadeau Dumas, rettore del santuario mariano sui Pirinei francesi.
POLONIA: L’intero governo polacco è stato messo in quarantena dopo che un ministro è risultato positivo al coronavirus. Il presidente Vladimir Putin dal canto suo ha assicurato invece che in Russia la situazione del coronavirus è ”sotto controllo”. ”Le organizazzioni mediche, i servizi di frontiera e altri servizi – ha aggiunto – stanno operando in stato di massima allerta”.
GERMANIA:Angela Merkel parlerà ai tedeschi stasera, in un discorso alla nazione che sarà trasmesso sul canale televisivo ARD alle 20.15. “Se non riusciamo a realizzare il piano messo a punto e minimizzare i contatti sociali, è possibile che nei prossimi mesi saranno contagiate fino a 10 milioni di persone in Germania, con un forte sovraccarico del sistema sanitario”. Lo ha detto il presidente del Koch Institut Lothar Wieler, a Berlino in conferenza stampa. Wieler ha quindi rivolto un appello a “ridurre al minimo i contatti sociali e rispettare le distanze”. “I casi positivi di Coronavirus registrati in Germania – ha aggiunto Wieler – sono attualmente 8198, l’aumento del contagio è esponenziale e siamo all’inizio di un’epidemia, che durerà molte settimane e mesi nel nostro Paese”.
BELGIO: Cinque persone sono morte lunedì in Belgio facendo raddoppiare il numero dei decessi nelle ultime 24 ore: adesso si contano 10 morti. Lo scrive l’agenzia di stampa Belga citando il virologo Marc Van Ranst. Il centro di crisi nazionale ha già segnalato 172 nuove infezioni ieri mattina.
MONTENEGRO: In Montenegro, che finora era l’unico Paese dei Balcani non toccato dall’epidemia di coronavirus, si sono registrati i primi due casi di contagio. Ne ha dato notizia il premier Dusko Markovic, come riferito dai media serbi. Secondo le autorità sanitarie, 340 persone sono sotto osservazione, la gran parte nella capitale Podgorica.
KOSOVO: In Kosovo il presidente Hashim Thaci ha firmato oggi il decreto sull’imposizione nel Paese dello stato di emergenza a causa della diffusione del coronavirus. La decisione, riferiscono i media serbi, è stata presa in opposizione al governo, contrario a una tale misura. In Kosovo si sono registrati finora 19 contagi da Covid-19.
AMERICHE
STATI UNITI: Negli Stati Uniti le due città simbolo, New York e Los Angeles, di fatto si fermeranno, con lo stop a scuole, bar, ristoranti, cinema e all’iconica Statua della Libertà. Anche a Washington si resterà a casa e Las Vegas ha chiuso i casinò, mentre in New Jersey è scattato il coprifuoco. La città di San Francisco ha ordinato ai residenti di gran parte della regione della Baia di restare a casa per le prossime tre settimane e il più possibile lontano dalle altre persone per fermare la diffusione del contagio da coronavirus. E negli Stati Uniti sono stati superati i 5.000 casi di contagio da coronavirus. Il bilancio delle vittime sale attorno ai 100 morti, secondo i dati della autorità federali e locali.
BRASILE: Il presidente del Brasile Jair Bolsonaro è risultato negativo anche al secondo test per il coronavirus: lo ha comunicato lui stesso sui social. Il capo di Stato era risultato negativo a un primo test realizzato venerdì scorso al suo rientro da un viaggio in Florida, dove aveva incontrato il suo omologo americano, Donald Trump. Della delegazione che aveva accompagnato Bolsonaro negli Usa, tredici membri – tra cui il suo segretario alla Comunicazione, Fabio Wajngarten – sono nel frattempo risultati positivi. In Brasile, è stato dichiarato lo stato di emergenza. La segreteria per la Comunicazione sociale della Presidenza della Repubblica brasiliana ha riferito che il governo chiederà al Congresso di Brasilia di riconoscere lo “stato di calamità pubblica” per la crisi causata dalla pandemia del nuovo coronavirus: lo rende noto Jornal Nacional.
ARGENTINA: In Argentina il ministero della Sanità ha segnalato l’esistenza di altri nove casi, per cui il bilancio complessivo sale a 65 su tutto il territorio nazionale. Due i morti.
CILE: In Cile i casi di coronavirus potrebbero superare i 40.000 in aprile, ha detto il ministro della Salute, Jaime Manalich, secondo il quale questa è una possibilità basata su una ‘proiezione aritmetica’. In Ecuador, dichiarato lo stato di emergenza e un coprifuoco parziale notturno.
MEDIO ORIENTE
IRAN: In Iran circa 85mila detenuti sono stati temporaneamente rilasciati nelle ultime due settimane per contrastare la diffusione del coronavirus. Lo ha dichiarato il portavoce della magistratura di Teheran. Più della metà sono prigionieri per reati politici. Nel Paese i casi di contagio salgono a 16.169, e 135 persone sono morte nelle ultime 24 ore.
ISRAELE: Il numero dei casi positivi al coronavirus in Israele ha subito la scorsa notte una repentina accelerazione con la registrazione di 90 nuovi contagiati. Il bilancio complessivo dall’inizio dell’epidemia ha raggiunto così il totale provvisorio di 427. Lo ha riferito il ministero della Sanità israeliana. Intanto, due ministri – Arye Deri (Interni) e Zahi Hanegbi – sono dalla scorsa notte in quarantena per aver incontrato nei giorni scorsi una persona risultata poi positiva al virus. Il governo ha annunciato nuove misure restrittive, compreso il ricorso alla tecnologia informatica investigativa, ma non ancora il lockdown del Paese.
ESTREMO ORIENTE
CINA: La Cina ha registrato domenica un solo caso a Wuhan e altri 20 di contagio di ritorno. Secondo gli aggiornamenti della Commissione sanitaria nazionale (Nhc), i morti sono stati 13, di cui 12 nella provincia dell’Hubei – di cui Wuhan è capoluogo – e uno in quella di Shaanxi. Tra i casi mortali, nove sono stati rilevati a Pechino, tre a Shanghai e nel Guangdong, e uno nelle province di Zhejiang, Shandong, Guangxi, Yunnan e Shannxi. I contagi di ritorno sono così saliti a 143. E intanto Pechino ha deciso, rispondendo alla mossa americana di ridurre i giornalisti in organico ai suoi media in Usa, di chiedere ai reporter con passaporto statunitense in servizio in Cina del New York Times, Wall Street Journal e Washington Post, le cui credenziali media sono in scadenza entro fine 2020 di notificarlo entro 4 giorni al Dipartimento dell’ Informazione del ministero degli Esteri. Entro 10 giorni, si legge in una nota, dovranno restituirle in quanto non più autorizzati a continuare a lavorare come giornalisti nella Repubblica popolare, a Hong Kong e Macao.
COREA DEL SUD:La Corea del Sud ha approvato una stretta ai controlli a partire da giovedì su tutti gli arrivi internazionali contro i rischi del contagio di ritorno, nel mentre ha annunciato su lunedì 84 nuovi casi di coronavirus che hanno portato il totale a quota 8.320. Secondo i Korea Centers for Disease Control and Prevention, i morti sono saliti a 81. Malgrado un leggero rialzo sui 74 casi di domenica, il trend è sotto quota 100 per il terzo giorno di fila. Circa il 61% dei casi certi sono legati alla Chiesa di Gesù Shincheonji, setta religiosa di Daegu.
GIAPPONE: Una commissione governativa in Giappone ha deciso la cancellazione degli eventi della Casa imperiale per sancire la nomina del Principe della Corona Fumihito, fratello dell’attuale Imperatore Naruhito, a causa della diffusione del coronavirus. Lo comunica una nota ufficiale dell’Agenzia imperiale, spiegando che i banchetti di corte erano inizialmente previsti tra il 19 e il 21 aprile. La celebrazione prevedeva l’invito di 750 invitati, tra cui il Premier Shinzo Abe e gli ambasciatori di molti Paesi.
AFRICA Dopo un esordio lento, con il primo caso registrato in Egitto il 14 febbraio, l’Africa ha assistito a una diffusione costante del coronavirus e in poco più di una settimana sono stati infettati più di 20 nuovi Paesi, portanto il totale a 30 nazioni colpite su 54 Stati africani, con 450 casi noti. I più colpiti si trovano in Nord Africa.
EGITTO: L’Egitto ha registrato 166 casi e quattro morti.
ALGERIA: In Algeria si sono registrati 60 casi e quattro morti. L’Algeria ha chiuso le proprie frontiere terrestri ed ha sospeso tutti i collegamenti aerei e marittimi ad eccezione del traffico merci.
SUDAFRICA: Sudafrica ha 62 casi. Altri tre nuovi casi confermati di coronavirus.
TUNISIA: In Tunisia portano a 27 il totale dei contagiati nel Paese nordafricano. Il presidente tunisino Kaies Saied ha annunciato entrata in vigore da oggi del coprifuoco su tutto il territorio nazionale dalle 18:00 alle 6:00 del mattino, al fine di limitare la diffusione del virus.
LIBIA: Ahmed al-Mismari, il portavoce del generale Khalifa Haftar ha annunciato di essersi messo in auto-quarantena a causa del coronavirus per due settimane assieme al suo staff dopo un viaggio all’estero. Mismari aveva tenuto una conferenza stampa al Cairo domenica scorsa.
OCEANIA
AUSTRALIA: Con una mossa senza precedenti, per stroncare la diffusione del coronavirus, l’Australia ha vietato ai suoi cittadini tutti i viaggi all’estero per un tempo indefinito. E’ stato il Primo Ministro Scott Morrison, in una conferenza stampa, ad annunciare un “divieto per un tempo indefinito” dei viaggi all’estero. “Se rallentiamo la diffusione, salviamo delle vite. Non andare all’estero. È un’istruzione molto chiaro”, ha detto Morrison.