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domenica, Marzo 29, 2020

Coronavirus, Usa diventano il primo Paese al mondo per numero di casi: superate Cina e Italia. Ma Trump: “Tornare al lavoro presto”. Germania, 6mila nuovi contagi: totale a 43mila. In Spagna 4mila morti

In Europa la metà dei casi mondiali. In Spagna 10mila contagi più di ieri e tamponi difettosi comprati in Cina da un’azienda senza licenza. Ma Oms dice: “Dall’Europa segnali incoraggianti”. La Russia sospende tutti i voli internazionali. In Cina nessun positivo “domestico”, mentre la maggior parte in Corea del Sud è importato.

di F. Q. | 26 MARZO 2020

Mentre il Senato approva il maxi piano di aiuti voluto da Trump in attesa ora del via libera finale della Camera, gli Stati Uniti diventato il nuovo epicentro del contagio nel mondo. Impennata di casi nello Stato di New York: oltre 37mila, con 100 morti in 24 ore che portano il conto a 385. Di questi, 192 sono nella Grande Mela, dove il sindaco Bill De Blasio prevede che metà dei newyorkesi, circa 4 milioni di persone, sarà contagiata. Ma il presidente Trump tira dritto e apre alla possibilità di allentare le norme sul distanziamento sociale, almeno in alcuni Stati americani. “Potremmo prendere sezioni del paese, potremmo prendere ampie sezioni del nostro paese che non sono così gravemente colpite e farlo in questo modo (riprendere il lavoro, ndr), ma dobbiamo iniziare il processo abbastanza presto“, ha spiegato Trump.

In Germania sono saliti a 43mila i casi positivi, quasi 6mila nelle ultime 24 ore. Le vittime però sono 239, un numero che segnala un profondo divario con il tasso di mortalità di altri paesi come Italia e Spagna. Una differenza che per il virologo dello Charité (ospedale di BerlinoChristian Drosten si spiega con i 500mila tamponi che in media vengono fatti a settimana nel Paese. Gli ospedali di Londra, intanto, sono già alle prese con “un’esplosione” di ricoveri legati al coronavirus e si attende nei prossimi giorni “uno tsunami continuo” di casi gravi. Finora i casi in Europa sono più di 250mila, con 15mila morti, circa la metà di quelli registrati in tutto il mondo, pari a 500mila. Ma per l’Oms ci sono “segnali incoraggianti” sul fronte della lotta al coronavirus in Europa.

 

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