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Tuesday 21 July 2020
Ci sono presunti casi di corruzione e di traffico di valuta all’estero dietro all’arresto di cinque persone da parte della Polizia di Frontiera di Fiumicino nell’ambito di un’inchiesta su un presunto giro di corruzione che coinvolge alcuni titolari di aziende con attività nell‘aeroporto romano e un alto funzionario dell‘Enac. Oltre agli arrestati, risultano indagati anche due avvocati romani, altri imprenditori e funzionari dello stesso ente.
Secondo gli investigatori, coordinati dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia, gli indagati sovvenzionavano regolarmente i dipendenti pubblici affinché «sorvolassero» su una serie di irregolarità tali da poter portare alla revoca delle certificazioni necessarie per lavorare in ambito aeroportuale.
In base alla ricostruzione degli inquirenti, il funzionario arrestato, un uomo di anni 58 anni, veniva sistematicamente remunerato con ogni sorta di benefit, oltre che con denaro in contanti: dal pieno della vettura ai viaggi gratuiti, alla messa a disposizione di una lussuosa autovettura, nonché il pagamento dei servizi Telepass e la manutenzione ordinaria e straordinaria delle vetture della sua famiglia.
Le indagini dei poliziotti, compiute anche attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali, hanno consentito di appurare come l’unica finalità perseguita dai funzionari Enac fosse quella di ottenere un guadagno da ogni loro azione od omissione.
Gli avvocati coinvolti, invece, volevano sfruttare la malleabilità del funzionario pubblico per portare illecitamente all’estero ingenti somme di denaro, con ogni probabilità riconducibili a loro clienti, sui quali gli investigatori stanno ancora indagando. «Lo squarcio aperto sul mondo aeroportuale – si legge nella nota della polizia – fa emergere un sistema di accreditamento di alcune ditte a discapito di altre, secondo la logica del clientelismo: chi riusciva ad entrare nel ricco mercato dell’aeroporto poi, grazie al consolidato sistema delle amicizie, dei favori e contro favori, rimaneva immune da qualsiasi forma di concorrenza, riuscendo cosi ad aggiudicarsi sempre lucrosi contratti».
Un noto imprenditore calabrese di 55 anni, infine, grazie alla compiacenza del funzionario arrestato stava cercando di mettere le mani sul business del trasporto del materiale radioattivo, per il quale aveva già acquistato alcuni aeromobili. Gli arrestati dovranno rispondere di corruzione e concussione nonché di falso, abuso di ufficio, bancarotta per distrazione, violazione delle norme ambientali. Nel corso dell’operazione sono state sottoposte a sequestro preventivo alcune autovetture.