da Pubblicato il: 17/11/2020 08:42
Nell’ultima settimana, d’intesa con il Ministero della Salute, i Carabinieri del Nas hanno effettuato 232 ispezioni presso Strutture Sanitarie e Socio-assistenziali, quali Residenze Sanitarie Assistite e di lungodegenza, Case di Riposo, Comunita’ alloggio, per accertare la regolare attuazione delle misure di contenimento e prevenzione alla diffusione del Covid-19 e individuare eventuali situazioni di insufficiente erogazione di Servizi Assistenziali e di mancato possesso dei titoli abilitativi professionali da parte degli operatori, propedeutici a episodi di omessa custodia e maltrattamento. In 37 strutture sono state riscontrate irregolarità, contestando, complessivamente, 59 violazioni, di cui 9 penali e 43 amministrative. Undici persone sono state deferite all’Autorità Giudiziaria e altre 42 sono state segnalate.
In particolare, gli esiti hanno evidenziato 24 violazioni in materia di misure di prevenzione alla diffusione da Covid-19 (pari al 40% complessivo delle irregolarità riscontrate), riconducibili all’assenza di piani preventivi anti-Covid e, in 9 episodi, alla loro mancata attuazione, come l’individuazione di percorsi e aree dedicati, le modalità di gestione dei casi e di comunicazione all’Autorità sanitaria, la Programmazione delle fasi di pulizia e sanificazione, le prescrizioni per l’accesso dei visitatori in condizioni di sicurezza.
In misura minore sono state rilevate anche infrazioni relative al possesso e uso di adeguati Dispositivi di Protezione Individuale da parte degli operatori, sia assistenziali che impiegati in altre mansioni, alla formazione dei dipendenti in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro e alla presenza di igienizzanti e disinfettanti.
Oltre ai controlli tesi a tutelare la salute degli anziani e disabili esposti a potenziale rischio di contagio da Covid-19, le verifiche hanno evidenziato anche 35 irregolarità inerenti al livello di assistenza fornita agli ospiti e l’adeguatezza strutturale dei locali, individuando operatori privi di adeguata qualifica professionale, presenza di un numero superiore di anziani rispetto al limite previsto e carenze igieniche nella preparazione dei pasti. In 4 situazioni sono emerse criticità particolarmente gravi tali da richiedere un immediato provvedimento di sospensione dell’attività assistenziale.
Tra gli episodi più rilevanti si segnalano: in provincia di Trapani, i Carabinieri del Nas e dell’Arma territoriale hanno individuato due comunità alloggio per anziani prive del documento di valutazione dei rischi (Dvr) all’interno dei luoghi di lavoro e delle misure organizzative di prevenzione dal contagio del virus Covid -19. I due titolari delle Case di riposo sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria ed il Sindaco, a seguito delle risultanze acquisite dal Nas, ha disposto la chiusura per entrambe le strutture per gravi carenze igienico-strutturali e gestionali, con immediato trasferimento degli ospiti presso i propri familiari o altre strutture idonee.
Ulteriori ispezioni svolte tra le province di Palermo e Trapani, hanno consentito di individuare 3 Strutture alle quali sono state contestate violazioni relative all’omessa adozione di misure organizzative di prevenzione dal contagio del virus Covid-19, in particolare per la mancanza di adeguate informazioni per gli ospiti ed i visitatori circa le modalità di comportamento e l’assenza di dispositivi di sanificazione.
Nell’ambito dei controlli eseguiti presso varie strutture socio-assistenziali della provincia di Campobasso, il Nas ha sanzionato 6 comunità alloggio e case di riposo, a vario titolo, per carenze strutturali ed organizzative, mancanza di un numero adeguato di operatori rispetto agli ospiti presenti e sovrannumero di ospiti rispetto ai posti letto autorizzati.
Il Nas di Catanzaro ha sequestrato 9 confezioni di medicinali per uso umano, scadute di validità, detenute nell’infermeria di una Comunità Alloggio per Anziani. Il Nas di Bologna, a conclusione di un’attività d’indagine, ha eseguito 4 misure di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti della titolare e di 3 collaboratrici di una Casa di Riposo, per maltrattamenti, esercizio abusivo della professione sanitaria e omissione di soccorso. L’attività investigativa ha consentito di individuare la sistematica e continuata modalità vessatoria, violenta, minacciosa e ingiuriosa con cui gli indagati si rapportavano ai 9 anziani ospiti ultraottantenni della struttura.
Gli accertamenti hanno consentito di monitorare il trasferimento abusivo dell’attività assistenziale presso un Albergo al fine di eludere dei controlli ispettivi. Alle indagate sono state contestate ulteriori violazioni relative all’attivazione di una struttura socio assistenziale in assenza di autorizzazione, all’abuso nella somministrazione di farmaci, alla carenza di procedure organizzative e gestionali nonché all’assenza di regolari contratti di lavoro delle maestranze impiegate.
Il Nas Viterbo, a conclusione di attività ispettiva ha segnalato alle Autorità Amministrative il responsabile della Casa di Riposo per aver condotto la struttura in assenza dei prescritti requisiti strutturali, organizzativi e funzionali (mancanza di figure professionali adeguate, carenze igienico strutturali e documentali, ospiti accolti in numero superiore alla capacità autorizzata, inadeguata scorta di Dpi), nonché omesso di attuare le previste misure di contenimento covid-19. Al termine dei riscontri, il Sindaco ha disposto la chiusura della citata Casa di Riposo e il conseguente trasferimento dei 10 ospiti presenti in altra idonea struttura.
A seguito di ispezione igienico-sanitaria presso una Comunità Alloggio per Anziani, il Nas di Catania ha deferito il gestore per omessa comunicazione all’Autorità di Pubblica Sicurezza delle generalità delle persone alloggiate, riscontrando inoltre la mancanza di alcune figure professionali addette all’assistenza infermieristica e socio-ricreativa e la presenza di ospiti in sovrannumero. È stata inoltrata segnalazione per l’adozione di provvedimenti sospensivi.
Il Nas di Reggio Calabria ha deferito la legale responsabile di struttura socio assistenziale poiché, nonostante un’Ordinanza di Sospensione Attività emessa dal Comune nel maggio 2020, la stessa aveva continuato l’esercizio di assistenza agli anziani, ospitando peraltro 12 degenti anziché 6, seppure in presenza di carenze strutturali ed organizzative, mancanza di personale qualificato e presenza di alimenti in cattivo stato di conservazione e scaduti di validità, destinati alla somministrazione degli ospiti. Al termine dell’intervento ispettivo, è stato seguito il Sequestro Penale della Struttura.