L‘Rt in calo a 0,81. Resterebbero in arancione Basilicata, Calabria e Sicilia. Incerta la Puglia
da Redazione Internet venerdì 23 aprile 2021
Fotogramma Agenzia_fo
Si profila un’Italia tinta di giallo a partire da lunedì, in concomitanza con le annunciate riaperture (che riguardano appunto le regioni collocate nella fascia più bassa di rischio). A quanto si apprende, dalla cabina di monitoraggio settimanale Ministero della Salute-Iss, riunita come ogni venerdì per valutare i dati, è emerso un quadro fatto di ben 16 tra regioni e province autonome in zona gialla, appena 4 in arancione e solo la Sardegna in rosso. Qualche incertezza ancora sulla Puglia, tra arancione e giallo.
Le regioni in arancione, costrette per ora a perdere il treno delle riaperture, sarebbero Basilicata (rischio moderato,incidenza settimanale 201 casi per centomila abitanti), Calabria (rischio alto, incidenza 152), Sicilia (rischio moderato, incidenza 175) e probabilmente Val d’Aosta (rischio moderato, incidenza 227).
Passerebbero in giallo Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Molise, Marche, Piemonte, Provincia di Bolzano, Provincia di Trento, probabilmente Puglia, Toscana, Umbria e Veneto.
L‘indice Rt nazionale di contagio scende a quota 0,81 nel periodo 12-18 aprile. La scorsa settimana l’Rt era 0,85.
Si osserva ancora una lievissima diminuzione dell’incidenza dei nuovi casi di Covid-19, pari a 157,4 per 100.000 abitanti (settimana dal 12 al 18 aprile) contro 160,5 per 100.000 abitanti della settimana precedente. Il dato puntuale a giovedì – che è quello preso a riferimento per le decisioni – sarebbe di 159. Complessivamente, l’incidenza resta elevata e lontana da livelli (50 per 100.000) che permetterebbero il completo ripristino del tracciamento dei casi.
“Si conferma la lenta discesa dei nuovi casi e del numero di pazienti ricoverati, ma il quadro complessivo resta ancora ad un livello critico” si legge nella bozza del Monitoraggio. “È fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie”.