mercoledì, Ottobre 7, 2020

Covid, obbligo mascherine fino al 15 ottobre: nei luoghi chiusi tranne a casa, all’aperto se vicini a non congiunti. Stato emergenza al 31 gennaio……

da Mercoledì 7 Ottobre 2020

             Cecilia Fabiano/ LaPresse

Mascherine all’aperto obbligatorie fino al 15 ottobre. Ed entro quella data sarà adottato un nuovo provvedimento che confermi o modifichi le disposizioni. È quanto ha deciso il Consiglio dei ministri che ha approvato, nell’ambito del decreto legge Covid, una norma che proroga il dpcm con le norme anti contagio ora in vigore. C’è una novità: diventa immediatamente effettivo l’obbligo di indossare le mascherine anche all’aperto, se si è vicini a persone non conviventi. Inoltre il Consiglio dei ministri ha prorogato, con un’apposita delibera, lo stato d’emergenza al 31 gennaio 2021.

Altri obblighi

Il decreto legge che delinea la cornice normativa dei provvedimenti anti contagio per far fronte allemergenza Covid, introduce l’obbligo di portare sempre con sé le mascherine e prevede anche che le Regioni non possano adottare norme meno restrittive di quelle del governo, salvo specifiche eccezioni concordate con il ministro della Salute. Ai governatori resta la possibilità di adottare ordinanze più restrittive.

 Alla Camera

In precedenza l’aula della Camera aveva approvato con 253 sì e 3 no (17 gli astenuti) la risoluzione della maggioranza che sul fronte della lotta al Covid impegnava il Governo a «disporre la proroga dello lo stato di emergenza fino al 31 gennaio 2021» e «a provvedere affinché su tutto il territorio nazionale sia introdotto l’obbligo di indossare la mascherina anche nei luoghi all’aperto e per l’intero arco della giornata». 

Le opposizioni non hanno votato. Il documento è stato presentato a seguito delle comunicazioni del ministro della Salute, Roberto Speranza, in vista del nuovo Dpcm sull’emergenza Coronavirus. La seduta del Consiglio dei ministri ha preso dunque atto degli indirizzi del Parlamento (il Senato si era espresso ieri). È stata invece bocciata la risoluzione delle opposizioni, con la quale si sollecitava tra l’altro la presenza in Aula del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.

L’Assemblea è tornata al voto sulle risoluzioni dopo che nel corso delle votazioni di ieri la seduta era risultata per due volte non in numero legale a causa dell’assenza dei deputati in quarantena fiduciaria. In base alla decisione assunta successivamente dalla Giunta per il regolamento di Montecitorio anche tali parlamentari sono da considerarsi, da oggi, ‘in missione’. Sono così risultati in missione 120 parlamentari: in questo modo è stato sciolto, riducendo il quorum per il raggiungimento del numero legale, il nodo delle assenze causate dal protocollo Covid (ma solamente per le votazioni a maggioranza semplice).

Il testo licenziato da Montecitorio, con il parere favorevole da parte del Governo, sollecitava infine lEsecutivo a «verificare, avvalendosi del Cts, in considerazione dei dati epidemiologici che evidenziano una significativa crescita dei contagi da infezione da Covid-19 sull’intero territorio nazionale, la necessità di individuare ulteriori misure di prevenzione per il contrasto alla diffusione del virus, in linea con gli indirizzi che il Parlamento riterrà di formulare». 

Mascherina ovunque tranne a casa

Secondo le indicazioni del governo, la mascherina è obbligatoria in tutti i luoghi chiusi, tranne le abitazioni private. E questa è una delle novità che, è stata introdotta nel nuovo decreto Covid. L’obbligo al chiuso era previsto esclusivamente per i luoghi aperti al pubblico. Adesso arriva un’ulteriore stretta e l’obbligo scatta ovunque tranne che nella propria abitazione.

 Quando non va messa

Le nuove disposizioni entreranno in vigore subito dopo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale del decreto legge. Come spiegano fonti del governo, l’obbligo di indossare la mascherina varrà «in tutti i luoghi all’aperto ad eccezione dei casi in cui sia garantita in modo continuativo la condizione di isolamento» da altre persone. L’obbligo perciò non vale se si è all’aperto in un luogo isolato con persone conviventi.

Altri obblighi

Il decreto legge che delinea la cornice normativa dei provvedimenti anti contagio per far fronte all’emergenza Covid, introduce l’obbligo di portare sempre con sé le mascherine e prevede anche che le Regioni non possano adottare norme meno restrittive di quelle del governo, salvo specifiche eccezioni concordate con il ministro della Salute. Ai governatori resta la possibilità di adottare ordinanze più restrittive.

Alla Camera

In precedenza l’aula della Camera aveva approvato con 253 sì e 3 no (17 gli astenuti) la risoluzione della maggioranza che sul fronte della lotta al Covid impegnava il Governo a «disporre la proroga dello lo stato di emergenza fino al 31 gennaio 2021» e «a provvedere affinché su tutto il territorio nazionale sia introdotto l’obbligo di indossare la mascherina anche nei luoghi all’aperto e per l’intero arco della giornata». 

Le opposizioni non hanno votato. Il documento è stato presentato a seguito delle comunicazioni del ministro della Salute, Roberto Speranza, in vista del nuovo Dpcm sull’emergenza Coronavirus. La seduta del Consiglio dei ministri ha preso dunque atto degli indirizzi del Parlamento (il Senato si era espresso ieri). È stata invece bocciata la risoluzione delle opposizioni, con la quale si sollecitava tra l’altro la presenza in Aula del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.

L’Assemblea è tornata al voto sulle risoluzioni dopo che nel corso delle votazioni di ieri la seduta era risultata per due volte non in numero legale a causa dell’assenza dei deputati in quarantena fiduciaria. In base alla decisione assunta successivamente dalla Giunta per il regolamento di Montecitorio anche tali parlamentari sono da considerarsi, da oggi, ‘in missione’. Sono così risultati in missione 120 parlamentari: in questo modo è stato sciolto, riducendo il quorum per il raggiungimento del numero legale, il nodo delle assenze causate dal protocollo Covid (ma solamente per le votazioni a maggioranza semplice).

Il testo licenziato da Montecitorio, con il parere favorevole da parte del Governo, sollecitava infine l’Esecutivo a «verificare, avvalendosi del Cts, in considerazione dei dati epidemiologici che evidenziano una significativa crescita dei contagi da infezione da Covid-19 sull’intero territorio nazionale, la necessità di individuare ulteriori misure di prevenzione per il contrasto alla diffusione del virus, in linea con gli indirizzi che il Parlamento riterrà di formulare».

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