AGI>Agenzia Giornalistica Italia-13:01, 29 gennaio 2020
Per otto dei nove indagati, secondo quanto riportato da La Nazione, l’accusa è di aver violentato, anche in gruppo, uno dei due fratelli, approfittando delle sue condizioni di inferiorità fisica e psichica.
Nove religiosi sono sotto indagine a Prato per presunti abusi sessuali su due fratelli minorenni. Le accuse nei confronti del fondatore della comunità religiosa di Prato, don Giglio Gilioli, 73 anni, e di altre otto persone, partono dalle denunce di due fratelli, minorenni all’epoca dei fatti, che sarebbero stati affidati dalla famiglia d’origine alla comunità religiosa “Discepoli dell’Annunciazione” di Prato, soppressa nel dicembre scorso dal Vaticano.
Episodi risalenti anche a più di dieci anni fa che si sarebbero consumati anche presso un’altra sede dell’associazione religiosa che si trova in provincia di Lucca.Per otto dei nove indagati, secondo quanto riportato da La Nazione, l’accusa è di aver violentato, anche in gruppo, uno dei due fratelli, approfittando delle sue condizioni di inferiorità fisica e psichica. Gli abusi sull’altro fratello riguardano invece due indagati. Nei giorni scorsi, la squadra mobile di Prato ha effettuato perquisizioni a Prato, in provincia di Lucca e ad Aulla, alla ricerca di elementi che confermino quanto dichiarato dalle presunte vittime e anche da altri testimoni ascoltati dagli inquirenti.
Poche settimane fa la Diocesi aveva dato notizia della soppressione, voluta dal Vaticano, dell’associazione di fedeli “Discepoli dell’Annunciazione”. Questo provvedimento, assunto dalla Congregazione vaticana per la vita religiosa prima e indipendentemente dell’avvio del procedimento penale canonico e delle indagini da parte della Procura pratese, è basato, come già reso noto, “su gravi mancanze riguardanti il carisma e lo svolgimento della vita religiosa all’interno della comunità, oltre che dal venir meno degli aderenti”.