mercoledì, Dicembre 18, 2019

CRONACA-Truffe per avere il reddito di cittadinanza: 41 denunce a Cosenza

C’era chi lavorava in nero e chi aveva trasferito la residenza

da Askanews.it-Mercoledì 18 dicembre 2019 – 11:24

Roma, 18 dic. (askanews) – I militari della Guardia di Finanza di Montegiordano (Cosenza) hanno denunciato 41 persone che percepivano il reddito di cittadinanza in modo indebito con vari escamotage. L’indagine delle Fiamme Gialle, condotta a largo raggio su un territorio campione di otto Comuni della provincia di Cosenza, si è sviluppata attraverso un’attenta e meticolosa attività di servizi di osservazione e controllo svolti sul territorio.

Molteplici e diversificati i casi scoperti dai Finanzieri: dal fotografo di professione che pubblicizzava i propri servizi fotografici di matrimoni sui social network, al soggetto che lavorava in campagna “in nero” dedicandosi alla raccolta di olive. Significativo, poi, il caso di una donna percettrice del reddito che gestiva un B&B, anch’essa pubblicizzando il suo lavoro sui social network e sui vari motori di ricerca internet.

Più particolari, invece, i casi delle “residenze di comodo”, in cui le persone controllate avevano trasferito, in modo fittizio, la loro residenza per evidenziare un nucleo familiare ristretto e così ottenere un indicatore ISEE più basso per diminuire la capacità reddituale del nucleo familiare. Numerosi ancora i casi in cui le Fiamme Gialle hanno individuato indebiti percettori che continuavano silenti a percepire il sussidio, nonostante l’obbligo di comunicare all’Inps, entro 30 giorni, le variazioni del reddito o del patrimonio nonché le altre informazioni dovute e rilevanti ai fini della revoca o della riduzione del beneficio (come l’avvio di una attività lavorativa o comunque la variazione della condizione occupazionale).

I 41 indebiti percettori del beneficio economico, che in alcuni casi arrivavano a percepire anche importi sino a 900 euro mensili, sono stati quindi denunciati alla Procura di Castrovillari per falsità materiale commessa dal privato e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Rischiano la reclusione da due a sei anni.

Nel contempo, sono state immediatamente avviate le operazioni di irrogazione delle sanzioni amministrative di revoca/decadenza del beneficio ed il recupero dell’indebito, di competenza dell’Inps.

Sav/Int9

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